Quando ho visto su Corriere.it la lettera dal titolo “L’Italia è morta, andatevene
finché siete in tempo”,
dentro di me sono passate emozioni su emozioni che si sono infine trasformate
nelle righe qui di seguito. Ho 19 anni, provengo da una famiglia modesta e ho
una grande passione per l’informatica. Tralasciando tutta la biografia noiosa, l’altro anno insieme a quattro amici ho lanciato un software con lo scopo
di aiutare i cittadini nella loro comunicazione con le pubbliche amministrazioni.
Mesi di lavoro, tante spese ed un solo sogno: migliorare questo Paese, senza
chiedere neanche un centesimo in cambio. I media,
compreso il Corriere, in più
occasioni hanno dato spazio all’idea che mai fino ad ora era stata realizzata
in modo così innovativo. Dopo aver ricevuto premi istituzionali ed elogi sulla
stampa dovevamo passare ai fatti: prendere contatti con le pubbliche
amministrazioni. Vi lascio immaginare com’è finita.
Dopo aver vinto l’ennesimo premio
come idea innovativa, come miglior sito per i cittadini consegnatoci da Prodi,
e dopo aver vinto competizioni tecniche a livello internazionale, veniamo
contattati da Mozilla, direttamente dal presidente. Dopo alcune conferenze
Roma-San Francisco entriamo in contatto con Code for America,
una non-profit americana che fa progetti simili al nostro, ma con un modello
organizzativo con un fondo milionario dove poter finanziare progetti e offrire
strumenti e risorse. Rimangono sbalorditi dalla nostra piattaforma e ci chiedono come mai
ancora nessuno in Italia abbia utilizzato la nostra tecnologia. Dopo un anno
anche io mi faccio la stessa domanda. Non mi butto giù, ma ho
un po’ di rabbia…
Italiani che pensano, categoria non diffusissima! Persino strano che il Corriere abbia pubblicato l'articolo, forse perché, comunque, qualcuno all'estero si era già accorto dei giovani informatici... perché un riconoscimento... preventivo, di qualcun altro, ci vuole, affinché si verifichi la scintilla nell'italico cervello. Così come è necessario puntare sempre il dito verso qualcun'altro per attribuire colpe è necessario che sia un altro a riconoscere meriti.
RispondiEliminail nostro non è un paese per giovani, non è per donne, né per bambina, non è per lavoratori, né per disoccupati, non è per pensionati, né per esodati, è solo un paese per corrotti, mafiosi, evasori, politici (a volte coincidono con i tre precedenti)
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