Dopo aver imposto una politica di
austerità in tutta Europa, Algela Merkel mette l'acceleratore al cosiddetto
"sistema duale", che vedrà connettersi la formazione scolastica con
l'avviamento alla professione.
Un processo già avviato dalla
Gelmini, che ha avuto un buono scarto durante il Governo Profumo e che troverà
la realizzazione piena sotto il Governo Letta.
Così, giorno 14 giugno si è
svolto un vertice tra Francia, Germania, Spagna e Italia con lo scopo di
affrontare le questioni riguardanti la disoccupazione giovanile e concretizzare
un pacchetto di iniziative che coinvolgano anche l'istruzione.
Il vertice giunge dopo una serie
di accordi bilaterali tra Germania e gli altri paesi che hanno partecipato al vertice.
Lo scopo? avviare un sistema
unitario che preveda una formula mista di formazione scolastica e avviamento
professionale.
In questa direzione sono andati i
suggerimenti all'Italia sul potenziamento dell'istruzione tecnica e
professionale giunti da varie voci e che hanno trovato una prima
concretizzazione a Berlino nel mese di dicembre con un accordo tra i diversi paesi europei e firmato per il nostro
paese dal sottosegretario Ugolini.
La Germania ha così finanziato,
ad esempio, in Portogallo progetti di scuola-apprendistato, stesso in Spagna
con la quale è previsto il trasferimento di 5.000 giovani spagnoli da formare
ed eventualmente assumere in Germania.
Il 2012 ha visto un aumento
di emigrazione verso la Germania dagli altri paesi europei, soprattutto dei
cosiddetti Pigs, che a quanto pare sono un fastidio per il colosso solo quando
si tratta di tagliare la spesa pubblica arenando l'economia e non quando
offrono manodopera a basso costo.
Così dalla Spagna sono giunte
nelle fredde terre germaniche 20.000 giovani (il triplo rispetto al 2008),
34.000 dalla Grecia, 11.000 dal Portogallo, e ben 42.000 dall'Italia.
Chiaramente coloro che hanno
"competenze tecniche" riescono ad inserirsi meglio nel mondo del
lavoro, ma spesso con retribuzioni inferiori rispetto ai tedeschi.
Il problema della lingua viene
spesso risolto con corsi organizzati dalle aziende stesse, ma si punta ad
un'azione più incisiva, con corsi di tedesco durante le esperienze
scuola-lavoro, bisogna pensarci per tempo.
La Germania ha fretta e la Merkel
invita i paesi ad avviare queste "riforme" e suggerisce ai giovani,
in contemporanea con il pressing di Enrico Letta al vertice di roma sulla
disoccupazione europea, a "muoversi": nel senso letterale del
termine.
"Bisogna avere maggiore
mobilità", afferma, "Per trovare lavoro - dichiarazioni rilasciate
alla Bbc - i giovani disoccupati devono muoversi". E paragona questa
necessità contingente per molti paesi europei a quanto accadde nell'Europa
dell'Est, quando "in molti furono costretti a muoversi verso il Sud del
Paese".
Nel frattempo Letta incassa il sì
per l'anticipo dei fondi di garanzia dei giovani al 2014-15, per preparare un
piano da attivare dal primo di gennaio 2014. Si tratta di 400 milioni, concentrati in due anni, invece di
sette. Ma per ottenere i fondi l'Italia dovrà rivedere i sistemi
di formazione e transazione dalla scuola al lavoro, dirigerne
una parte per finanziare programmi di mobilità in Europa, e spostare la tassazione dal lavoro ai consumi. Germania
Gongola.
La Germania chiede insomma che i giovani
del sud siano appositamente formati in scuole tecniche con corsi di tedesco, e
poi inviati a lavorare nella Grande Germania che ha bisogno di manodopera.
Io li immagino salire sui treni,
con la valigia legata con lo spago, mentre salutano mamme con la veletta e
nonne vestite di nero e l'altoparlante della stazione diffonde le canzoni del
trio Lescano. Settant'anni sono passati invano, eccoci di nuovo
al punto di partenza.
E di nuovo, abbiamo un governo
che supinamente acconsente a mandar braccia in cambio di nulla, a farsi servo di stranieri chiaramente sulla strada di distruggere l'Europa intera e non per la prima
volta…
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