…“Sugar man” è il sesto di sei figli di una famiglia di
immigrati messicani. Ha il pallino (e le doti) per scrivere testi
molto profondi accompagnandoli a ballate acustiche in stile folk-rock: si parla
in questi testi di rivoluzioni sociali, di classe
operaia, di diseredati.
Siamo nel 1968 quando per uno dei tanti
casi della vita viene notato da due produttori e messo
sotto contratto: nel 1970 pubblica il suo album “Cold Fact”:
qualche buona recensione ma nulla di più.
Deluso da ciò Sixto Rodriguez si ritira a fare il manovale
in qualche parte dell’America.
Sud Africa: il movimento contro l’Apartheid si fa
sempre più forte e la colonna sonora di questa straordinaria protesta
diventa, per un altro “caso della vita”, proprio la voce di
Sixto Rodriguez: Cold
Fact eguaglia e supera i
Beatles e qualcuno, sembra, incassa i suoi diritti d’autore.
Nel frattempo le ipotesi sulla fine di Sixto
Rodriguez si sprecano fino ad arrivare ad una sua fine da bonzo
su di un palco alla fine di un concerto.
Ovviamente è tutto falso: nel 1997 viene ritrovato
dal fiuto da detective di due fan: l’uomo è a Detroit insieme alla
sua famiglia.
Ritornerà a cantare ma solo per qualche tour seguito da
migliaia di fan...
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