se uno lo trova, merita la lettura, sicuro - franz
…Ciò che legge il lettore è invece un
delirio grottesco che parla di questi anni, di una realtà infernale che fa il
bagno nel sangue, nel petrolio, nei dollari.
Idea ingegnosa quella
di tradurre nella nostra lingua Zero kill, satira “interna”, atto
insolente, attacco viscerale, appuntito, che scorre alla velocità
della luce e bersaglia/esorcizza tutti gli incubi pre-post 11 settembre.
Sfruttati, cialtroni, canaglie di medio e grosso calibro, mujaheddin e carne da
jihad. Y. B., burattinaio dalla fervida immaginazione, aggiunge al brodo di topoi da
stracciare anche gli X-Files (ma io non vi ho detto niente: bisogna leggere,
leggere, leggere...).
…non mancano elementi di interesse. La cosidetta
"primavera araba" era lontana, ma si percepiscono chiaramente quei
segni di quella che nel suo illuminante saggio Samir Kassir definiva
"L'infelicità araba". Cioè quella situazione di scacco, senza via
d'uscita, in cui si trovano i giovani e le donne in tutti i paesi dell'altra
sponda del Mediterraneo. Yassir Benmiloud cerca una via di fuga nell'ironia e
nel grottesco, nella provocazione e nell'umorismo pulp. Tutte cose che, alla
lunga, possono risultare un po' noiose e certamente sterili. Ma se vogliamo prendere
un po' più sul serio questo romanzo breve, rimane aperto il problema del
"romanzo arabo", che raramente riesce a trovare il pubblico, in
patria e all'estero, malgrado l'indubbio talento dell'autore.
da qui
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