è un regalo poter leggere una storia così, senza parole di troppo e senza lieto fine, e con illusioni che svaniscono, nel mondo ingiusto e brutto, quello di allora e quello di sempre.
cercatelo e regalatevi questa storia, e guardate il mondo con gli occhi di Florida - franz
…Ritmo lento, stile
impegnativo per strutture sintattiche e gestioni linguistiche, la Ortese non
cerca il bello nella declinazione di 'piacevole' piuttosto s'impossessa delle
complessità, delle pesanti e fonde contraddizioni del vivere e le espone senza
filtri, né giudizi. L'unica mediazione è tra le parole, a mitigare o indurire
inquadrature. Nella fine inevitabile, la Ortese toglie al lettore ogni
possibile residuo di speranza romantica, idilliaca risoluzione nonché ogni
balsamo lenitivo per le ferite. Provare sentimenti devastanti è cedere alle
ferite che se si rimarginano restituiscono carni diverse da ciò che erano prima
dell'affondo…
…Il romanzo è
intensissimo, e l’intensità aumenta mentre procede, la tragedia accade alla
fine, ma ci viene raccontata con una sorta di ellissi, si capisce, ma la
tragedia non viene descritta. Florì sparisce, ma non si sa se ha visto il
principe, viene lasciata aperta l’ambiguità. Il libro è anche
un’antifavola, sembra la storia della tipica ragazza povera che trova il
principe azzurro, ma non è così…
…Nella sua semplicità il ‘mistero
doloroso’ (dunque solo il concetto) è proprio quello che si può pensare: una
storia d’amore che racchiude in sé il senso sempre meraviglioso del suo
apparire improvviso e la sua lacerante adesione alla vita (e non fa nulla che
gli altri pensino che il dolore sia conseguenza dell’azione. Sì Florì, la
quattordicenne innamorata del principe, si uccide per amore, ma il lutto non
determina lo strazio, e di conseguenza, il titolo seppur appropriato (e nemmeno
il suo esatto contrario che sarebbe plausibile): no, il dolore e la sua
aggettivazione fanno parte del mondo, o meglio, di quello che vorremmo che
fosse.
Riflette Cirillo, il principino innamorato, di fronte ad una perdita inconsolabile:Là, qualche cosa accade, pensava, là, nell’acqua stellata dei sogni, vivono gli ultimi regni, passano gli ultimi arcangeli. Il resto, non è che una gran noia.
Come la letteratura tanto sbandierata di oggidì. Tranne miracolosi recuperi che hanno il fascino di un mistero doloroso.
Come la vita no?
Riflette Cirillo, il principino innamorato, di fronte ad una perdita inconsolabile:Là, qualche cosa accade, pensava, là, nell’acqua stellata dei sogni, vivono gli ultimi regni, passano gli ultimi arcangeli. Il resto, non è che una gran noia.
Come la letteratura tanto sbandierata di oggidì. Tranne miracolosi recuperi che hanno il fascino di un mistero doloroso.
Come la vita no?
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