I diggers (scavatori o zappatori) furono un movimento popolare sviluppato in Inghilterra nel periodo 1648-50 a causa delle estreme condizioni di povertà della gente comune. Il fenomeno nacque, secondo alcuni autori, con l’ausilio di aderenti al gruppo di levellers, con la ricoltivazione da parte della povera popolazione locale di terreno pubblico abbandonato, dapprima nella contea del Buckinghamshire nell’inverno 1648, ed in seguito, nell’aprile 1649, nella contea del Surrey, intorno all’area di St. George’s Hill e Cobham Heath. Qui si distinse il reverendo Wiiliam Everard (ca. 1575-1650) che con i suoi seguaci disboscarono e coltivarono terreni oramai lasciati andare.
Gerrard Winstanley
Tuttavia chi strutturò e teorizzò il movimento dei d. fu Gerrard Winstanley. Egli era nato da una nobile e facoltosa famiglia del Lancaster nel 1609 ca., aveva lavorato anche come mercante, ma in seguito aveva perso ogni suo avere durante la guerra civile (1642-46) e si era ridotto a fare il guardiano di mandrie a Cobham, nel Surrey. Qui, nel 1648, Winstanley iniziò a scrivere trattati religiosi e sociali, di cui il più importante fu The new law of Righteousness (la nuova legge della giustizia), del 1649, dove egli teorizzava una nuova società democratica senza classi sociali come alternativa all’attuale basata sul privilegio e la ricchezza e rigettava il concetto della proprietà privata della terra, che doveva ritornare, con mezzi pacifici, al popolo. Altri lavori, scritti nello stesso anno con vari co-autori, furono A Declaration from the Poor Oppressed People of England Directed to all that Call Themselves or are Called Lords of Manors (Una dichiarazione dei poveri ed oppressi dell’Inghilterra a coloro che si chiamano o vengono chiamati Signori delle proprietà terriere) e The True Levellers Standard Advanced (Il vero standard avanzato dei livellatori).
Ovviamente queste argomentazioni erano particolarmente sgradite ai proprietari terrieri della zona, che dapprima protestarono con le autorità, poi affidarono a teppisti prezzolati il compito di organizzare spedizioni punitive. Nonostante ciò, Winstanley continuò a pubblicare atri trattati e a recarsi, spesso con Everard, dal Generale Lord Fairfax (1601-1671) per giustificare e spiegare le motivazioni del movimento.
Ma gli attacchi contro le comunità di d. non cessarono, sia come atti vandalici, che sotto forma di omelie ostili da parte dei parroci locali, che, infine, come interventi dei giudici, i quali spesso condannavano per introduzione abusiva in proprietà private i d. a pesanti multe e severe pene detentive. E così via con questo braccio di ferro, il quale non poté ovviamente durare molto per la disparità delle forze in campo: nell’estate 1650, nonostante l’appassionante difesa di Winstanley, i d. gettarono la spugna, abbandonando alla chetichella l’area del Surrey da loro coltivata.
Senza appoggi politici, il movimento dei d., con il suo messaggio radicale per una società più democratica, scomparve abbastanza rapidamente, osteggiato come era ovviamente dalle classi più abbienti. Di Winstanley, dopo il 1652 si persero le tracce: si suppone che sia andato avanti ad abitare nella stessa zona fino a circa il 1660, data intorno al quale è probabile che sia morto.
…Nel 1649 Winstanley trascrive le proprie idee sul libello intitolato The New Law of Righteousness (La Nuova Legge di Giustizia), in cui propugna una sorta di comunismo libertario fondato sui principi cristiani, che a suo dire erano esplicitamente presenti nella Bibbia. In particolare gli Atti degli Apostoli, capitolo 2, versetti 44 e 45, recitano quanto segue:
«Ma tutti coloro che credevano erano insieme e avevano ogni lor cosa in comune. Essi vendevano le loro proprietà e i loro beni, e ne distribuivano il ricavato fra tutti, secondo il bisogno di ciascuno».
Nel suo testo, afferma Winstanley: «In principio, Dio creò la terra. Nulla fu detto circa la parte dell’umanità che dovrebbe dominare sulle altre, però l’egoismo condusse un uomo a dominare sugli altri.» Come detto, egli prese come sua fonte i testi sacri della Bibbia in cui si afferma che tutti gli uomini sono uguali e tutti discendono dallo stesso ramo. Più volte espliciterà il proprio scetticismo di fronte alla tesi secondo cui il potere dei re avrebbe un’origine divina. Egli riteneva che nel Nuovo Testamento Dio è chiaro nel negare ogni forma di dominio tra gli esseri umani o dell’uomo sulla natura. Per questo la sua interpretazione del cristianesimo si basa sul suo senso più “primitivo”: comunitario, egualitario e solidale; di conseguenza Winstanley si professerà profondamente contrario alla proprietà privata e all’aristocrazia…
su www.marxists.org (qui) il libro scritto da Gerrald Winstanley, qui in italiano.
nel 1976 Kevin Brownlow ha girato un film intitolato “Winstanley”, un gran bel film in bianco e nero (qui)
cercatelo, se potete, dà l’idea di chi era Gerrald Winstanley e dei tempi difficili.
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