Una docente che
lavorava nella scuola carceraria di Buoncammino è stata trasferita d’ufficio
dal settembre 2014. Informalmente le è stato comunicato che la decisione,
assunta dai responsabili del Ministero di Grazia e Giustizia, è stata presa per
il fatto che aveva avuto relazioni epistolari con detenuto suo ex allievo,
considerato anarchico, da tempo trasferito in carcere di altra regione.
Una volta avuto accesso agli atti relativi al suo allontanamento dalla scuola carceraria, la collega ha appreso che la decisione del Ministero di Grazia e Giustizia dipenderebbe da motivi relativi alla sfera della sua sicurezza, ma nella documentazione si farebbe esplicito riferimento al detenuto, classificato come anarchico, con cui la docente aveva avuto uno scambio di lettere nell’ultimo anno.
Dagli atti visionati dalla collega, però non appare assolutamente chiara la motivazione del suo allontanamento. In particolare non è chiara però la relazione tra lo scambio di lettere e la sicurezza dell’insegnante. Che rapporto potrebbe sussistere tra l’incolumità della professoressa e l’aver scritto ad un suo ex allievo detenuto, trasferito da tempo in altra regione? Che cosa c’entra in questo trasferimento il fatto che il detenuto sarebbe “anarchico”? Che cosa impedisce o perché è inopportuno che la collega continui a insegnare nella scuola carceraria, come ha fatto fino a quest’anno da diversi anni, soprattutto in relazione al fatto che quel detenuto non è più in quel carcere?
Non ci risulta che a un docente sia impedito di avere relazioni epistolari con un suo ex allievo, anche se detenuto, anche perché l’epistolario risulta sia stato regolarmente controllato dagli organi preposti. Gli organi preposti al controllo delle strutture carcerarie potevano impedire con la censura una relazione epistolare, se l’avessero giudicata pericolosa. Ma pare non sia questo il caso, perché il carteggio tra il detenuto e la sua ex docente è stato regolarmente autorizzato.
La vicenda appare molto strana, e l’abbiamo segnalata a diversi parlamentari sardi. La questione è stata presa in carico dall’On. Michele Piras (SEL), che, non appena ne ha avuto notizia, ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministero. Attendiamo notizie sugli sviluppi, con la speranza che sulla vicenda sia fatta chiarezza, e che la collega possa essere al più presto reintegrata nel posto di lavoro dove lavorava da anni senza soluzione di continuità.
Una volta avuto accesso agli atti relativi al suo allontanamento dalla scuola carceraria, la collega ha appreso che la decisione del Ministero di Grazia e Giustizia dipenderebbe da motivi relativi alla sfera della sua sicurezza, ma nella documentazione si farebbe esplicito riferimento al detenuto, classificato come anarchico, con cui la docente aveva avuto uno scambio di lettere nell’ultimo anno.
Dagli atti visionati dalla collega, però non appare assolutamente chiara la motivazione del suo allontanamento. In particolare non è chiara però la relazione tra lo scambio di lettere e la sicurezza dell’insegnante. Che rapporto potrebbe sussistere tra l’incolumità della professoressa e l’aver scritto ad un suo ex allievo detenuto, trasferito da tempo in altra regione? Che cosa c’entra in questo trasferimento il fatto che il detenuto sarebbe “anarchico”? Che cosa impedisce o perché è inopportuno che la collega continui a insegnare nella scuola carceraria, come ha fatto fino a quest’anno da diversi anni, soprattutto in relazione al fatto che quel detenuto non è più in quel carcere?
Non ci risulta che a un docente sia impedito di avere relazioni epistolari con un suo ex allievo, anche se detenuto, anche perché l’epistolario risulta sia stato regolarmente controllato dagli organi preposti. Gli organi preposti al controllo delle strutture carcerarie potevano impedire con la censura una relazione epistolare, se l’avessero giudicata pericolosa. Ma pare non sia questo il caso, perché il carteggio tra il detenuto e la sua ex docente è stato regolarmente autorizzato.
La vicenda appare molto strana, e l’abbiamo segnalata a diversi parlamentari sardi. La questione è stata presa in carico dall’On. Michele Piras (SEL), che, non appena ne ha avuto notizia, ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministero. Attendiamo notizie sugli sviluppi, con la speranza che sulla vicenda sia fatta chiarezza, e che la collega possa essere al più presto reintegrata nel posto di lavoro dove lavorava da anni senza soluzione di continuità.
Per
i COBAS Scuola Sardegna – Andrea Degiorgi
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