una bella storia, promesso, questo è un assaggio, leggila tutta - franz
…Il racconto delle quattro giovani vittime inizia a metà
marzo, quando i ragazzi lasciano il villaggio dove vivevano con le loro
famiglie. «Siamo partiti per Alessandria a metà marzo, non ricordo il giorno di
preciso. Da lì ci saremmo dovuti imbarcare verso l’Italia. Abbiamo atteso di
partire per 15 giorni, l’organizzazione ci ha lasciato in un appartamento
abbandonato vicino al mare. Eravamo 120 in attesa di partire, abbiamo pagato
5mila euro a testa». I quattro ragazzi si conoscono perché vengono tutti dallo
stesso villaggio, durante il viaggio non si divideranno mai. «Siamo salpati
dalle coste egiziane a bordo di una grande nave. Abbiamo navigato per due
giorni e due notti. Vicino alle coste italiane ci hanno trasbordato su
imbarcazioni più piccole, le hanno lasciate andare alla deriva». Il racconto
del naufragio è fatto di pochi ed essenziali flash: «Siamo sbarcati il 10
aprile ad Augusta in Sicilia. Ci hanno salvati degli uomini in divisa». Forse i
ragazzi sono stati soccorsi dagli uomini della nave San Giorgio che proprio in
quei giorni ha messo in salvo 1.067 migranti al largo di Augusta. «Ci hanno
portato in una scuola dove ci hanno dato da mangiare. Dopo tre giorni ci hanno
lasciati andare — racconta Mohamed —. Con gli altri tre amici ci siamo messi a girare
per Augusta. Vicino alla stazione siamo stati avvicinati da due uomini che
parlavano idioma marocchino. Mi hanno chiesto se avevo denaro, ma io non ne
avevo. Allora con il loro cellulare mi hanno fatto chiamare mio fratello Nasir
che vive a Milano. Io sapevo il numero a memoria. Gli hanno chiesto dei soldi,
ma Nasir ha detto che non aveva denaro. Ho saputo che loro hanno minacciato di
ucciderci». Al 16enne Nehad chiedono mille euro: «Mi hanno detto che sapevano
come farmi fuggire dalla Sicilia». Poi però i due magrebini mostrano una
pistola: «Avevano un’arma alla cintola, ci hanno detto di seguirli e siamo
stati fatti salire su un treno. Abbiamo viaggiato per tutta la notte, poi
quando siamo arrivati stati fatti salire su un furgone bianco. Non so in quale
città siamo stati portati. Nel furgone non c’erano finestrini»…
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