lunedì 12 maggio 2014

Una storia sbagliata

Michelangelo (Lucio) Mundula rimase con i suoi sequestratori per cinque mesi, nel 1987, e anziché emigrare o passare la vita a piangersi addosso ha fatto una cosa diversa.
dopo tanti anni dal suo racconto di quella storia è stato tratto un lavoro teatrale che non è facile vedere in giro (ma se capita nella vostra zona non esitate), sono tutti di quel paese, Dorgali, arrivano con un pulmino, una comunità in viaggio, insieme a M., il narratore.
mi sono ricordato di qualcosa che è antico, il fatto che il teatro non è opera di primedonne, ma un lavoro collettivo, nel quale una comunità rappresenta (si rappresenta?) dei fatti, delle storie, degli avvenimenti su cui la comunità deve trovare il coraggio, la forza, l’occasione di parlare (di parlarsi?), per crescere e superare e discutere dell’essere umano, una cosa antica ed eternamente attuale.
cos’era Antigone, se non una storia che interroga la comunità?
nel loro piccolo, qui è il senso di questo lavoro teatrale.


E le parole di Lucio sanno già darci il senso del suo messaggio.
"..Perché il teatro?
Ho sempre ritenuto utile portare a conoscenza di tutti cosa significa essere vittima di un sequestro a scopo di estorsione in una terra che ha oltretutto nel suo lessico di luoghi comuni la frase: “se lo hanno sequestrato vuol dire che soldi ne ha...”.
Portare a conoscenza le dinamiche di questo reato è un tentativo di stimolare una coscienza civile, di fare educazione, di creare i presupposti per la prevenzione .
Sono stato chiamato spesso, come altri ex sequestrati, a portare la mia testimonianza, e non mi sono sottratto, con risultati più o meno validi dovuti anche a chi ha gestito ciò che ho raccontato.
Ed ecco l'illuminazione: Il Teatro! Il teatro è un mezzo dirompente, scava nei sentimenti, crea delle emozioni, permette la gestione di ciò che vuoi raccontare e come lo vuoi raccontare... lascia delle tracce nella coscienza.
Con la mia modesta preparazione, frutto di qualche anno di laboratori, e con l'aiuto di amici che ci credono, mi sono permesso di riscrivere il mio sequestro, sperando che la passione supplisca alle carenze tecniche e mi permetta di raggiungere un obiettivo: far riflettere.
Permettetemi quindi un grande ringraziamento agli amici che recitano con me, che mi hanno supportato con suggerimenti, passione e un grande impegno.."
Grazie
Lucio



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