Se siete un immigrato oppure un emigrato, che per caso vi siete imbattuti
nelle pagine del mio blog, ditemi, per favore, se negli altri paesi in cui
avete vissuto almeno per alcuni mesi di seguito, la percezione dello straniero
è diversa.
100 PREGIUDIZI SUGLI STRANIERI
“Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare”
Socrate
Socrate
Ho da molto tempo in mente questo progetto, ho pensato di fare una raccolta
di situazioni imbarazzanti, a cui ho assistito o che ho vissuto a causa delle
mie origini non italiane, per mostrare quanto sconforto si prova quando ci sono
i pregiudizi.
Mi auguro che queste poche pagine possano in breve tempo risultare
“superate”, soprattutto per la riduzione o l’eliminazione di quei pregiudizi
“noi siamo meglio degli altri”, arbitrari ed etnocentrici che rendono difficile
la comprensione reciproca.
“Dovremo renderci conto che la “diversità culturale” è una risorsa positiva
in quanto ci protegge dalla rigidità e ci prepara meglio a risolvere i problemi
che sicuramente dovremo affrontare, o che già stiamo affrontando.” Ivo Lizzola,
università di Bergamo
Test IAT Harvard
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
I sentimenti di un immigrato in America
“Quando ero ragazzo, erano questi stessi Smith, Parker e Jones a ferirmi
apostrofandomi con atroci nomignoli. Per loro ero Wop, Dago, Greaser e anche i
loro bambini mi insultavano. Mi hanno umiliato al punto da farmi
sentire diverso e mi hanno spinto ad accostarmi ai libri, a
rinchiudermi in me stesso (…). Quando vedo le loro facce riprovo a
volte lo stesso dolore, la stessa umiliazione di allora.”
Tratto dal libro Chiedi alla polvere, John Fante, italiano nato in
America dai genitori immigrati
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
“(…) ho letto i loro libri, studiato le loro abitudini, mangiato il loro
cibo, ammirato la loro arte. Ma sono povero e loro odiano me, mio padre e il
padre di mio padre.”
Tratto dal libro Chiedi alla polvere, John Fante, italiano nato in
America dai genitori immigrati
……………………………………………………………………………………………………………………………………..
Gli stranieri non hanno voglia di fare niente
Il commento gentile riferito a un alunno di nazionalità rumena.
“Pensavo fosse il solito extracomunitario furbo che non ha voglia di fare
niente”
-Tengo a precisare che i rumeni non sono extracomunitari. La Romania è
nella Comunità Europea. Non è vero nemmeno che tutti gli extracomunitari sono
svogliati e fannulloni.
Sono PREGIUDIZI!
……………………………………………………………………………………………………………………………………
Tutto quello che viene da fuori è velenoso!
Messaggio whatsapp ricevuto oggi:
“Attenzione, le cimici cinesi sono mortali! ”
Se ne trovate una, verificate subito la cittadinanza!
……………………………………………………………………………………………………………………………………
La rappresentazione negativa dello straniero nel racconto giornalistico
I ricercatori hanno calcolato che, mediamente, solo una notizia su
dieci rappresenta lo straniero in modo positivo.
La ricerca durata sei mesi è stata svolta su tre quotidiani
italiani: la Repubblica, Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore.
………………………………………………………………………………………………………………………….
Scuola Cesate in collaborazione con Amnesty International ha pubblicato una
serie di attività e giochi di ruolo per un’interpretazione critica dei media
che spesso producono una “etnicizzazione” della notizia che
creano negli ascoltatori e lettori una convinzione che una quota considerevole
dei reati siano commessi da cittadini stranieri.
…………………………………………………………………………………………………………………………..
C’è chi parla dell’Intercultura
Durante un convegno Intercultura, mi avvicino al relatore, che è un
ministeriale, per parlargli dei progetti interculturali della mia scuola. Mi
ascolta poi mi chiede:
“Lei è una mediatrice?”
“No, sono un’insegnante.”
“Nella scuola italiana?”
“Sì”
Siccome mi guarda con sospetto aggiungo:
“ho vinto il concorso del 2016”
“Ma non è italiana…”
Vorrei ricordargli che ha appena concluso il suo intervento interculturale
e dopo due minuti mostra gli stessi pregiudizi di tutti.
…………………………………………………………………………………………………………………………….
I nomi stranieri sono impossibili da ricordare
Chiamare le persone con il proprio nome è un segno di rispetto.
………………………………………………………………………………………………………………………………….
Lo straniero bravo è un caso
Spesso la bravura delle persone straniere viene presentata come
un’eccezione alla regola.
“E’ di colore ma è bravissima.”
“Accettare luoghi comuni, conoscenze non verificate, giudizi
preconfezionati: un’economia della mente che diventa un’avarizia del cuore”.
B. M. Mazzara, Stereotipi e pregiudizi, Il Mulino, Bologna 1997, copertina.
………………………………………………………………………………………………………………………..
Lo straniero non può realizzare progetti importanti.
A Roma, il mio datore di lavoro, un signore di una certa età, tutte le
volte che esternavo il mio sogno, quello di tornare a fare la maestra,
continuava a dire che non avrei mai potuto insegnare in Italia per il semplice
motivo che non ero italiana. Era così convinto che io stessa iniziavo a
dubitare delle mie possibilità.
……………………………………………………………………………………………………………………….
Allo straniero si da del tu.
Ma lui si deve rivolgere in maniera formale.
“consideriamo gli extracomunitari di rango inferiore, persone da trattare
con condiscendenza, sufficienza e poco riguardo, indipendentemente se in regola
con i permessi di soggiorno, se paghino regolarmente le tasse e si comportino
da onesti cittadini.” Paola Sacchettino, le impronte delle mani
……………………………………………………………………………………………………………………….
……………………………………………………………………………………………………………………….
Lo straniero non deve parlare la lingua madre a casa
Ricordo che nell’anno di arrivo in Italia, mia figlia è stata inserita in
prima elementare. Al primo colloquio, ma anche nei colloqui successivi, le
maestre mi raccomandavano di non parlare la lingua rumena in casa, ma
l’italiano. Che io appena conoscevo a livello pre-A1
“Una volta pensavamo di liquidare il problema della mentalità diversa dello
straniero sperando che mandandolo a scuola, obbligandolo a usare la nostra
lingua e così via, lui avrebbe smesso di essere diverso. Quello che dobbiamo
fare oggi, invece, è acquisire l’arte della comunicazione tra stranieri senza
che loro smettano di essere stranieri, senza che loro rinuncino alle loro
differenze.” Bauman (Immigrazione? Torniamo bambini)
……………………………………………………………………………………………………………………..
Lo straniero fa sempre finta di non capire.
Viaggiando con Trenord osservo spesso il diverso comportamento del
controllore nei confronti del viaggiatore senza biglietto: se è inglese o nord
europeo, in tranquillità si chiede il pagamento in loco e il dialogo avviene in
inglese; se è extracomunitario che non parla l’italiano, la lingua di
comunicazione rimane l’italiano e spesso il comportamento del controllore è di
tipo provocatorio.
………………………………………………………………………………………………………………………
Siamo tutti uguali
Stavamo andando via quando la direttrice della scuola ci racconta:
“A settembre mi hanno chiamato a fare una conferenza a Milano su una roba
strana di Intercultura”
Interessante! Io mi occupo dell’Intercultura nella mia scuola.
“Davvero? A cosa serve? I nostri alunni sono tutti uguali”
Sono veramente uguali?
…………………………………………………………………………………………………………………………
Quale educazione?
Spesso fa carriera proprio chi è sfacciato e sgarbato, guadagnando più
popolarità quando punta verso i più deboli, che spesso sono gli stranieri.
…………………………………………………………………………………………………………………………
Lo straniero fa errori
Quando si ascolta lo straniero si punta l’attenzione sugli errori e non sul
desiderio di comunicare, di migliorare.
Questo atteggiamento altezzoso è tipico di chi di lingue ne sa solo una.
…………………………………………………………………………………………………………………………..
Non si può fare l’educazione civica, alla tolleranza e alla coesione
sociale discreditando e svalorizzando l’origine, la lingua, la cultura, la
persona che si ha di fronte, diversa da noi.
“Ciò che non si possiede né si conosce, non si può dare né insegnare ad
altri.” Platone
…………………………………………………………………………………………………………………………
Meritocrazia
Se hai fatto qualcosa di straordinario, nessuno lo vuole sapere, se hai
sbagliato qualcosa, ne parlano tutti.
………………………………………………………………………………………………………………………
Sono stata molto disponibile e ho svolto il mio impegno al meglio….ma
quando l’incarico è finito, non mi ha più risposto.
……………………………………………………………………………………………………………………….
Gli studi all’estero valgono poco
Quando si valuta la scolarità pregressa degli alunni NAI, c’è la tendenza a
sottovalutare la qualità dell’istruzione all’estero. Vogliamo confrontare
l’inglese parlato di un nativo del Punjab con un nativo lombardo? O il francese
di un alunno che ha studiato in Marocco?
Per essere meglio informati, in basso il link del rapporto comparativo
Euridice, riferito solo ai paesi europei.
……………………………………………………………………………………………………………………………
Cultura diversa, mentalità diversa in Europa
Chi come me, vive una situazione di bilinguismo e multiculturalità, si
trova spesso a riflettere sulle differenze e somiglianze tra le due culture, di
origine e ospite. Parto dall’analisi dei due proverbi. In Italia si dice “parla
di meno e fai di più”; è un consiglio nato probabilmente perché le persone
tendono di parlare molto, dimenticandosi il fare.
Nel mio paese un proverbio simile afferma “ Vorba multă, sărăcia omului”
cioè “il parlare molto è la povertà dell’uomo”; il fare assume grande
importanza mentre il parlare viene percepito come un ostacolo al fare, e di
conseguenza al realizzarsi.
…………………………………………………………………………………………………………………………….
Lo straniero porta le malattie
A lavoro si parla della diffusione di malattie per l’inquinamento delle
acque in Lombardia.
“Con tutti gli stranieri….” si sente il solito commento ignorante.
……………………………………………………………………………………………………………………………….
Lo straniero ha delle cattive intenzioni.
Sono in attesa al bancomat e il signore davanti a me, dopo aver fatto il
prelievo, mi si rivolge, indicando un gruppo di giovani di colore, che stavano
parlando tranquillamente seduti su una panchina, non molto lontani da noi:
“Come si fa che questi extracomunitari sono sempre qui quando io faccio il
prelievo?”
Pensava che gli avrei dato ragione.
“E’ un paese libero”.
……………………………………………………………………………………………………………………………………
Stranieri abilitati nelle graduatorie di istituto
Nel periodo di abilitata precaria nella graduatoria di istituto, quando le
segreterie delle scuole mi chiamavano per le supplenze, mi sentivo
puntualmente, la stessa domanda: MA LEI NON E’ ITALIANA, vero?
Il colloquio telefonico finiva con “LE FAREMO SAPERE”.
…………………………………………………………………………………………………………………………………….
Conta la persona e non la provenienza
Pur essendo inserita nelle graduatorie come abilitata, è successo che la
segreteria di una scuola, di cui non faccio il nome, mi ha saltata chiamando
per le supplenze chi era inserito dopo di me. Se avessi denunciato l’accaduto,
pur difendendo i miei diritti, avrei avuto sicuramente una pessima reputazione.
Ma non l’ho fatto.
Ho svolto il mio periodo di precariato nella stessa scuola, per la quale
conta la persona e non la provenienza.
……………………………………………………………………………………………………………….
La presunzione di conoscere le culture altrui
Arriva l’alunno NAI di lingua araba e si ragiona sulla risorsa del
mediatore linguistico culturale.
“Non mi serve il mediatore di lingua araba, sono stata molte volte in
vacanza in Marocco.”
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
La comprensione della lingua e della cultura è il dovere solo dello
straniero
Prima dei colloqui con i genitori si propone la richiesta del MLC.
“Non mi serve il mediatore, i genitori comprendono la lingua.”
Ma noi comprendiamo loro? La loro cultura, i modi di fare, il perché delle
loro risposte e comportamenti?
Il mediatore serve a noi!
………………………………………………………………………………………………………………………………….
C’è da avere paura dallo straniero.
Siamo dal parrucchiere e una donna inizia a lamentarsi che con tutti gli
extracomunitari si ha paura a prendere il treno (anche nel tempo libero c’è da
combattere).
Rispondo che io lo prendo tre volte a settimana, anche negli orari serali,
e non mi ha mai importunata nessun extracomunitario.
…………………………………………………………………………………………………………………………………
Allo straniero vengono attribuite caratteristiche primitive.
Una collega mi dice un giorno:
“Ti vesti come noi, a volte non sembri straniera”.
Rispondo:
“Scusa, non mi sono messa la pelliccia di bisonte oggi. L’ho lasciata nella
caverna”.
…………………………………………………………………………………………………………………..
Un giorno sento i suoi lamenti:
“Non so come mai capitano tutti a me, l’anno scorso una collega terrona,
quest’anno me n’è arrivata una straniera!”
Queste sì che sono le disgrazie della vita!
……………………………………………………………………………………………………………………..
Lo straniero non è capace di esprimere le proprie idee
Cosa dire sulla gente che non ti fa parlare? Appena ti fermi un secondo a
riflettere su come esprimerti, che non è così naturale come per un parlante
nativo, pensano di sapere esattamente cosa vuoi dire e si sentono autorizzati a
parlare al posto tuo (la maggior parte delle volte dicendo l’esatto contrario
di quello che avevi in mente).
Lasciatemi finire per piacere!
………………………………………………………………………………………………………………………
Lo straniero può svolgere solo lavori umili.
Incontro alle Poste un conoscente e iniziamo a parlare mentre aspettiamo il
turno allo sportello. Mi chiede che lavoro faccio e io rispondo che sono
insegnante.
“Di inglese?” mi chiede (almeno la competenza in inglese viene
riconosciuta:))
“No, di scuola primaria”, rispondo.
Lui mi domanda subito:
“In una scuola privata, vero?”
Io rispondo che lavoro nella scuola pubblica.
Vedo nel suo sguardo un’incredulità che quasi mi fa sentire in colpa.
……………………………………………………………………………………………………………………….
Lo straniero ha competenze inferiori.
Faccio un esame di lingua italiana con una collega e aspettiamo i
risultati. Lei non è riuscita a passare tutte le prove del test mentre io sì.
“Forse ti hanno fatto passare perché non sei italiana”, riflette lei a voce
alta.
Freud l’avrebbe chiamato meccanismo di difesa.
………………………………………………………………………………………………………………………….
Le donne straniere sono qui per rubare gli uomini italiani.
Il pregiudizio più ingiusto è quello sulle donne dell’est.
Qui avrei molto da raccontare.
…………………………………………………………………………………………………………………………..
Lo straniero fa ridere.
L’atteggiamento più disonesto è quando tu inizi a parlare pubblicamente, e
magari ti sei preparata un discorso e hai qualcosa di importante da dire ma,
appena apri bocca, alcune persone iniziano a ridere.
Io parlare male tua lingua??
……………………………………………………………………………………………………………………………
Lo straniero possiede un registro linguistico basso.
Stavo partecipavo a un lavoro di gruppo, in cui si dovevano coniugare dei
termini nei registri formale (tecnico, burocratico, letterario) e informale
(diastratia, diafasia, diamesia).
La collega, che non conoscevo bene perché eravamo all’inizio del percorso,
si è girata verso di me:
“Mi dici alcune parole del registro informale trascurato?”
La mia risposta è stata:
“Me lo chiede perché pensa che conosca solo il registro informale?”
Mi risponde:
“No, per coinvolgerti.”
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
Lo straniero puzza
Solo da quando abbiamo scoperto le proprietà antitumorali della curcuma,
accettiamo più volentieri l’odore delle spezie non autoctone.
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
Lo straniero nei gruppi whatsapp
I gruppi whatsapp sono ormai una realtà conosciutissima. Nei gruppi ci sono
manifestazioni nascoste di bullismo, giochetti malefici che il bullo e i suoi
seguaci mettono in atto: alla vittima nessuno può rispondere, pena esclusione
dal gruppo, le discussioni continuano naturalmente come se il suo intervento
non esistesse, addirittura se qualcuno risponde lo fa in privato proprio perché
teme di esporsi.
……………………………………………………………………………………………………………………………………
Interessante articolo sulla riabilitazione del ragno, che ci fa sperare che
anche l’orrenda creatura, chiamatosi straniero, potrà trovare la pace del
perdono per aver cercato di sfuggire alla fame, guerre, catastrofi naturali
(vedi National Geografic ),
oppure, semplicemente, per aver osato di sognare una vita migliore.
…………………………………………………………………………………………………………………………………….
La retribuzione dello straniero
Ancora oggi uno straniero dovrebbe lavorare 80 giorni in più
all’anno per avere la stessa retribuzione di un italiano, a livello
medio.
……………………………………………………………………………………………………………………………….
“Gli immigrati costituiscono oggi, bersagli simbolici sui quali
riversare, più o meno consciamente, pulsioni aggressive di natura individuale o
collettiva, e nei cui confronti operare interventi
politici finalizzati appunto alla gestione del controllo e del consenso
sociale.”
[Ernesto Calvanese, Franco Angeli, Milano, 2011, pp. 203 Media e
immigrazione tra stereotipi e pregiudizi]
……………………………………………………………………………………………………………………………….
“Aiutiamoli a casa loro”
….eppure producono 123 miliardi di euro all’anno, l’8,8% della
ricchezza prodotta in Italia.
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
Il falso mito dell’invasione
Fonte: ministero dell’Interno
La quota di stranieri varia notevolmente tra i paesi europei: il 10%
in Spagna, il 9% in Germania, l’8% nel Regno Unito e in Italia, il 7% in
Francia.
Italia si colloca al terzo posto nel Vecchio continente con circa 5
milioni di immigrati, dietro a Spagna (più di 6 milioni) e Germania (che
sfiora i 10).
…………………………………………………………………………………………………………………………………….
Lo straniero ruba il lavoro
E’ necessario un aumento degli immigrati in Italia di circa 1,6
milioni di persone per compensare la riduzione della
popolazione italiana in età lavorativa causata dalla diminuzione delle
nascite, per salvaguardare l’attuale forza di lavoro, per garantire l’attuale
capacità produttiva del Paese e per rendere sostenibile il sistema
previdenziale.
I migranti creano posti di lavoro quando spendono i loro stipendi.
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
Il razzismo è un’ ideologia caratterizzata da un insieme di credenze per
cui il gruppo razziale in posizione subordinata è ritenuto biologicamente e culturalmente
inferiore al gruppo razziale dominante.
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
Devo dire che mi capitano anche delle esperienze molto positive, che
mostrano come tante persone abbiano la mente aperta.
I primi amici italiani li ho conosciuti a Roma, una coppia che gestiva una
trattoria, avevano la mia stessa età. Ricordo anche adesso il sapore e
l’aspetto gradevole dei piatti che ho assaggiato da loro. I nostri figli
giocavano insieme. Grazie a loro, il primo impatto con l’Italia è stato più che
positivo.
……………………………………………………………………………………………………………………………………
In treno, la vicina seduta al numero 16 accanto a me, con un marcato
accento romano, va a prendersi il caffè e mi chiede se ne voglio anche io
uno. Questa gentilezza, devo dire, mai capitata nel treno per Milano! Le
persone viaggiano per ore senza rivolgersi la parola, non si vogliono
“contaminare” nemmeno con lo sguardo. Parlando con lei arrivo a sapere che
è una giovane dottoressa ricercatrice del Policlinico Gemelli di Roma, che
dopo anni di lavoro all’estero va a un convegno a Milano!
In confidenza mi dice che la più bella cosa di Milano è il treno per
tornare a Roma.
……………………………………………………………………………………………………………………………………
Stamattina, l’impiegato dell’albergo di Roma in cui ho alloggiato per una
settimana, mi ha preparato i toast per il viaggio, mi ha riempito una bustina
con dei dolcetti, continuava a chiedermi cos’altro volevo portarmi sul treno
per la colazione. Quasi mi sentivo a disagio di fronte a una normale
ospitalità, alla quale, evidentemente, non sono più abituata.
…………………………………………………………………………………………………………………………………….
Ma un dubbio inquietante mi assale: io riesco ad essere ancora accogliente?
L’accoglienza è un valore umano.
“È nel nostro cuore che bisogna elaborare la giusta strategia, è nel nostro cuore che bisogna
allestire il primo campo profughi, perché ogni problema
dell’umanità parte sempre dal cuore.”
http://www.acquadellavita.it -trovato
per caso
Nessun commento:
Posta un commento