Perché i curdi traditi
da tutti
Ormai è chiaro a tutti:
l’attacco turco e la tragedia curda hanno avuto semaforo verde, più o meno
tacito o più o meno concertato a tavolino, dagli Stati Uniti, dall’Europa e
dalla Russia. Lo abbiamo scritto più volte: i curdi sono la carne da cannone
del Medio Oriente. E i sepolcri imbiancati che da Washington, Bruxelles,
Parigi, Roma e chi più ne ha più ne metta cianciano di pace, indipendenza e
libertà dei popoli mentono sapendo di mentire. Vergogna. La tregua raggiunta
con tanto di strombazzamenti è durata solo un pomeriggio. I turchi hanno
continuato a battere con la mazza da fabbro ferraio sull’incudine e, a quanto
pare, hanno anche usato bombe al fosforo bianco. Vietatissime. Ma ad
accorgersene è stata solo l’Organizzazione contro le armi chimiche, perché
all’Onu e alla Commissione europea ronfano o fanno finta di essere interessati.
Ma a loro riguarda solo la spartizione dei pani e dei pesci in Siria, quando si
firmerà la pace definitiva. Ergo, Erdogan sa di avere il coltello dalla parte
del manico e continua a prendere Trump a schiaffoni.
La pelle dei curdi per
la Turchia nella Nato
Ieri si è saputo che una
lettera di velate minacce economiche scritta dal Presidente americano due
settimane fa è stata cestinata dal sultano di Ankara. Erdogan tiene il piede in
due staffe: alleato della Nato, contemporaneamente flirta con Putin. E’ in
condizione di fare un sacco di danni al blocco occidentale, perché può rivelare
piani di difesa militari, tecnologie d’arma di ultima generazione e segreti di
ogni tipo. Un’aquila con due teste, pronta a vendersi al primo venuto. Gli
altri abbozzano, perché dei curdi non gliene frega niente. Li hanno utilizzati
come fantaccini da massacrare nella battaglia contro l’Isis, ma ora che la
guerra è vinta possono andare a farsi strabenedire. L’area del nord-est della
Siria occupata dai turchi è stata concordata fino all’ultimo centimetro
quadrato con la Casa Bianca e con gli europei. Quando Conte strepita al
telefono con Erdogan, prima si informi di quello che hanno fatto i suoi
presunti alleati. Stati Uniti, Francia, Inghilterra e Germania hanno
spudoratamente tirato la coperta dalla loro parte.
Fascia di sicurezza
nelle teste di Trump ed Erdogan?
Qualcuno, per cortesia,
avverta l’Italia, perché se no facciamo la figura degli scemi del paese. Se il
Ministro degli Esteri Di Maio respira, che batta un colpo. O che almeno
qualcuno gli spieghi che il Kurdistan non è una benzodiazepina è che il Lexotan
non è una repubblica dell’Asia centrale. Spifferi di corridoio che arrivano dai
servizi segreti occidentali, dicono che non è finita qua. Erdogan vorrebbe
andare oltre la testa di ponte che si è costruito nel nord-est della Siria
lungo una fascia di 120 km, profonda 30. Da lì può avere mano libera per
assestare rovinose legnate ai curdi in tutte le direzioni. Trump minaccia di
rovinare l’economia turca. Ma minaccia e basta, per ora. Sa benissimo che l’ex
Sublime Porta è in grado di ballare un valzer diplomatico azzardatissimo, che
potrebbe portarla a rasentare un clamoroso voltafaccia, per gettarsi armi e
bagagli nelle braccia della Santa Russia di Putin. Parliamoci chiaro, non
conviene né ad Ankara e né alla Nato, un affare in perdita.
Dal tradimento coloniale
anglo-francese
Per questo, per mettere
tutti d’accordo, la soluzione resta quella del massacro dei curdi. Ancora una
volta presi in giro dagli uomini e dalla storia. Hanno solo la colpa di essere
le scorie incandescenti di un retaggio coloniale anglo-francese che non ha mai
guardato in faccia nessuno. Quando oggi Macron e Johnson si permettono di dare
lezioni di civiltà, meriterebbero di essere presi a pedate nel fondoschiena.
Hanno fatto carne di porco della convivenza tra i popoli e hanno spremuto il
limone fino alla buccia. E adesso lo scaraventano nella spazzatura, assistiti
dal cinismo americano che in politica estera ha fatto più danni di Attila.
Forse si stava meglio quando si stava peggio. Prima delle Primavere arabe. Oggi
il Medio Oriente è diventato un pentolone in ebollizione e naturalmente i più
deboli, i curdi, pagano per tutti.
Per quello che capisco di politica estera, mi pare di una lucidità spiazzante e sconvolgente. Mi vergogno di far parte della specie umana.
RispondiEliminaè verissimo, ogni tanto qualche ministro fa finta di indignarsi, ma è tutto già scritto, le belle parole valgono meno della carta su cui sono scritte, è sempre stato così, e così sarà, ci estingueremo prima di diventare onesti e giusti.
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