E' necessario ed urgente far cessare le guerre e le uccisioni, e
concentrarsi finalmente tutte e tutti sul non piu' rinviabile impegno contro il
disastro ambientale che sta minacciando l'esistenza stessa dell'umanita'.
Non c'e' alcuna controversia, alcun conflitto, che non possa essere risolto con il dialogo, con la diplomazia, con la cooperazione e la solidarieta' internazionale.
La guerra non e' mai necessaria. La pace e' sempre possibile. La guerra non libera, uccide. La pace salva le vite. La guerra e' sempre e gia' il fascismo. La nonviolenza e' la Resistenza necessaria, la nonviolenza e' l'unica via di liberazione da ogni oppressione, la nonviolenza e' il solo cammino per il bene comune.
L'umanita' ha le risorse morali, intellettuali e materiali per abolire la guerra e la fame, per abolire la miseria e la barbarie, per abolire la schiavitu' e l'abuso.
E l'umanita' sa anche che e' in corso una catastrofe ambientale che sta devastando la biosfera e puo' distruggere l'intera civilta' umana.
Questa catastrofe ambientale e' conseguenza di decisioni umane di violenza sugli esseri umani e sul mondo vivente; e' conseguenza di scelte umane di sfruttamento e rapina ai danni di innumerevoli persone e di interi popoli, di avvelenamento e desertificazione della biosfera; e' conseguenza di azioni umane ebbre e brutali.
Ma essendo conseguenza di decisioni, scelte, azioni umane folli e scellerate, allora questa catastrofe ambientale puo' essere contrastata dalla volonta' umana, da decisioni, scelte, azioni umane orientate al bene comune dell'umanita' e del mondo vivente.
E' il compito che tutti gli esseri umani e tutti gli umani istituti oggi hanno: cessare ogni lotta fratricida, dismettere ogni violenza mentre la casa brucia, ed impegnare ogni risorsa per la salvezza comune.
Non c'e' piu' tempo da perdere.
*
Occorre far cessare tutte le guerre oggi in corso in varie parti del mondo: e per farle cessare il primo strumento e' abolire la produzione e il commercio di armi. Poiche' e' con le armi che si uccidono gli esseri umani.
Alla guerra e alle armi, a tutte le organizzazioni armate, all'omicidio e al terrorismo di stato o di gruppo o individuale, che tutti hanno per fine la morte di esseri umani, occorre opporre la nonviolenza.
La nonviolenza che sa che tutti i conflitti possono essere gestiti e composti senza spargimento di sangue.
Abolire la guerra e le uccisioni e' non solo necessario, ma anche realmente possibile; e' non solo possibile, ma anche veramente necessario.
Ma per abolire la guerra occorre il disarmo: il disarmo e' l'urgenza delle urgenze. Disarmo materiale, ma anche disarmo culturale: uscendo dalla folle logica del "mors tua, vita mea", dalla folle logica del pesce grande che mangia il pesce piccolo, dalla folle logica della guerra di tutti contro tutti.
Lo seppe dire con parole indimenticabili papa Giovanni: "bellum alienum a ratione"; e padre Balducci in un suo indimenticabile discorso disse la stessa cosa con parole non diverse: "la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'".
La guerra minaccia di sbranare l'umanita' intera. Sopravvissuta a stento alla barbarie onnicida di due guerre mondiali nel XX secolo, l'umanita' sa che qualunque focolaio bellico, qualunque scintilla guerriera puo' ormai incendiare l'intera prateria dell'umanita', puo' portare alla distruzione delle generazioni presenti e all'annichilimento di ogni futuro per la specie umana e per tante altre forme di vita su quest'unico pianeta vivente che conosciamo nell'universo, su quest'unica casa comune.
*
L'impegno contro la guerra e contro gli orrori e le devastazioni che la guerra provoca, e' concreta estrinsecazione dell'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
L'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, e' inveramento cogente dell'impegno per il bene comune dell'umanita' e dell'impegno di salvaguardia di quest'unico mondo vivente, valore in se' e casa comune dell'umanita' intera che di esso e' essa stessa parte.
L'impegno contro la guerra e l'impegno in difesa della biosfera, l'impegno per il bene comune dell'umanita' e la difesa della biosfera, richiedono la scelta nitida e intransigente, concreta e coerente, della nonviolenza: la nonviolenza essendo l'unica forma adeguata di lotta contro la violenza.
La nonviolenza e' quindi qui ed ora non solo necessaria scelta morale personale e collettiva, ma l'unica politica che possa salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Ponendosi all'ascolto e alla scuola del movimento di liberazione delle donne, del pensiero e delle pratiche femministe, corrente calda e decisivo inveramento storico della nonviolenza in cammino; il movimento di liberazione delle donne essendo l'unica rivoluzione liberatrice in corso che mai ha voluto servirsi di armi e di guerre, che sempre ha difeso la vita, la dignita' e i diritti di ogni persona e dell'umanita' intera, che sempre ha difeso i corpi e le anime, la natura e la cultura, l'integrita' e l'integralita' delle persone umane, che sempre ha praticato la coerenza tra i mezzi e i fini, tra il pensiero e l'azione, che ha praticato il principio responsabilita' e la virtu' del prendersi cura, del risanare le ferite, del condividere il bene, del pane e delle rose.
*
Ogni persona puo', e quindi deve, fare qualcosa per opporsi alla guerra e alle uccisioni, cosi' come alla devastazione del mondo vivente: a livello individuale e di gruppo, nelle forme associate ed in quelle istituzionali: ogni persona e' chiamata ad opporsi alle stragi.
Ogni persona a seconda delle sue capacita' e possibilita': chi ha ruoli, funzioni, compiti pubblici puo' molto; ma anche chi non ha altro potere che quello morale di essere una delle innumerevoli persone senza potere, puo' e deve fare la sua parte: puo' e deve testimoniare col suo stile di vita e la sua pratica quotidiana di ascolto, di aiuto e di condivisione; con la sua sobrieta', responsabilita', generosita'; e chiamare all'impegno comune per il bene comune, levare la sua voce e manifestare pubblicamente per chiedere all'umanita' intera di risvegliarsi da un sonno che rischia di essere letale; dichiarare pubblicamente la propria volonta' di non essere complice dei poteri oppressivi e rapinatori che stanno distruggendo vite umane e biosfera ad un tempo; esprimere il proprio impegno nonviolento contro la guerra e contro le armi, contro tutte le uccisioni e la devastazione della biosfera; esprimere il proprio impegno nonviolento di solidarieta' con tutte le vittime di tutte le oppressioni.
Ogni persona puo' scegliere di testimoniare la nonviolenza, di resistere al male facendo il bene. Infinite sono le azioni buone che si possono compiere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Prendersi cura del mondo vivente.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Non c'e' alcuna controversia, alcun conflitto, che non possa essere risolto con il dialogo, con la diplomazia, con la cooperazione e la solidarieta' internazionale.
La guerra non e' mai necessaria. La pace e' sempre possibile. La guerra non libera, uccide. La pace salva le vite. La guerra e' sempre e gia' il fascismo. La nonviolenza e' la Resistenza necessaria, la nonviolenza e' l'unica via di liberazione da ogni oppressione, la nonviolenza e' il solo cammino per il bene comune.
L'umanita' ha le risorse morali, intellettuali e materiali per abolire la guerra e la fame, per abolire la miseria e la barbarie, per abolire la schiavitu' e l'abuso.
E l'umanita' sa anche che e' in corso una catastrofe ambientale che sta devastando la biosfera e puo' distruggere l'intera civilta' umana.
Questa catastrofe ambientale e' conseguenza di decisioni umane di violenza sugli esseri umani e sul mondo vivente; e' conseguenza di scelte umane di sfruttamento e rapina ai danni di innumerevoli persone e di interi popoli, di avvelenamento e desertificazione della biosfera; e' conseguenza di azioni umane ebbre e brutali.
Ma essendo conseguenza di decisioni, scelte, azioni umane folli e scellerate, allora questa catastrofe ambientale puo' essere contrastata dalla volonta' umana, da decisioni, scelte, azioni umane orientate al bene comune dell'umanita' e del mondo vivente.
E' il compito che tutti gli esseri umani e tutti gli umani istituti oggi hanno: cessare ogni lotta fratricida, dismettere ogni violenza mentre la casa brucia, ed impegnare ogni risorsa per la salvezza comune.
Non c'e' piu' tempo da perdere.
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Occorre far cessare tutte le guerre oggi in corso in varie parti del mondo: e per farle cessare il primo strumento e' abolire la produzione e il commercio di armi. Poiche' e' con le armi che si uccidono gli esseri umani.
Alla guerra e alle armi, a tutte le organizzazioni armate, all'omicidio e al terrorismo di stato o di gruppo o individuale, che tutti hanno per fine la morte di esseri umani, occorre opporre la nonviolenza.
La nonviolenza che sa che tutti i conflitti possono essere gestiti e composti senza spargimento di sangue.
Abolire la guerra e le uccisioni e' non solo necessario, ma anche realmente possibile; e' non solo possibile, ma anche veramente necessario.
Ma per abolire la guerra occorre il disarmo: il disarmo e' l'urgenza delle urgenze. Disarmo materiale, ma anche disarmo culturale: uscendo dalla folle logica del "mors tua, vita mea", dalla folle logica del pesce grande che mangia il pesce piccolo, dalla folle logica della guerra di tutti contro tutti.
Lo seppe dire con parole indimenticabili papa Giovanni: "bellum alienum a ratione"; e padre Balducci in un suo indimenticabile discorso disse la stessa cosa con parole non diverse: "la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'".
La guerra minaccia di sbranare l'umanita' intera. Sopravvissuta a stento alla barbarie onnicida di due guerre mondiali nel XX secolo, l'umanita' sa che qualunque focolaio bellico, qualunque scintilla guerriera puo' ormai incendiare l'intera prateria dell'umanita', puo' portare alla distruzione delle generazioni presenti e all'annichilimento di ogni futuro per la specie umana e per tante altre forme di vita su quest'unico pianeta vivente che conosciamo nell'universo, su quest'unica casa comune.
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L'impegno contro la guerra e contro gli orrori e le devastazioni che la guerra provoca, e' concreta estrinsecazione dell'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
L'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, e' inveramento cogente dell'impegno per il bene comune dell'umanita' e dell'impegno di salvaguardia di quest'unico mondo vivente, valore in se' e casa comune dell'umanita' intera che di esso e' essa stessa parte.
L'impegno contro la guerra e l'impegno in difesa della biosfera, l'impegno per il bene comune dell'umanita' e la difesa della biosfera, richiedono la scelta nitida e intransigente, concreta e coerente, della nonviolenza: la nonviolenza essendo l'unica forma adeguata di lotta contro la violenza.
La nonviolenza e' quindi qui ed ora non solo necessaria scelta morale personale e collettiva, ma l'unica politica che possa salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Ponendosi all'ascolto e alla scuola del movimento di liberazione delle donne, del pensiero e delle pratiche femministe, corrente calda e decisivo inveramento storico della nonviolenza in cammino; il movimento di liberazione delle donne essendo l'unica rivoluzione liberatrice in corso che mai ha voluto servirsi di armi e di guerre, che sempre ha difeso la vita, la dignita' e i diritti di ogni persona e dell'umanita' intera, che sempre ha difeso i corpi e le anime, la natura e la cultura, l'integrita' e l'integralita' delle persone umane, che sempre ha praticato la coerenza tra i mezzi e i fini, tra il pensiero e l'azione, che ha praticato il principio responsabilita' e la virtu' del prendersi cura, del risanare le ferite, del condividere il bene, del pane e delle rose.
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Ogni persona puo', e quindi deve, fare qualcosa per opporsi alla guerra e alle uccisioni, cosi' come alla devastazione del mondo vivente: a livello individuale e di gruppo, nelle forme associate ed in quelle istituzionali: ogni persona e' chiamata ad opporsi alle stragi.
Ogni persona a seconda delle sue capacita' e possibilita': chi ha ruoli, funzioni, compiti pubblici puo' molto; ma anche chi non ha altro potere che quello morale di essere una delle innumerevoli persone senza potere, puo' e deve fare la sua parte: puo' e deve testimoniare col suo stile di vita e la sua pratica quotidiana di ascolto, di aiuto e di condivisione; con la sua sobrieta', responsabilita', generosita'; e chiamare all'impegno comune per il bene comune, levare la sua voce e manifestare pubblicamente per chiedere all'umanita' intera di risvegliarsi da un sonno che rischia di essere letale; dichiarare pubblicamente la propria volonta' di non essere complice dei poteri oppressivi e rapinatori che stanno distruggendo vite umane e biosfera ad un tempo; esprimere il proprio impegno nonviolento contro la guerra e contro le armi, contro tutte le uccisioni e la devastazione della biosfera; esprimere il proprio impegno nonviolento di solidarieta' con tutte le vittime di tutte le oppressioni.
Ogni persona puo' scegliere di testimoniare la nonviolenza, di resistere al male facendo il bene. Infinite sono le azioni buone che si possono compiere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Prendersi cura del mondo vivente.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti
umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 13 ottobre 2019
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa
della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel.
0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it
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