Nel maggio del 2017 ho lanciato un appello alle
Chiese, Sanctuary
Movement, che rimetto di nuovo in circolazione visto l’aggravarsi
della situazione dei migranti nel nostro paese. L’appello è un invito alle Chiese (cattolica,
valdese, luterana, anglicana, evangelica) di iniziare, come avviene
negli Usa, ad offrire le nostre chiese come
“santuario” per asilo politico per coloro che sono destinati alla deportazione
nei loro paesi, non perché criminali, ma perché privi di documenti.
Quell’appello non ha avuto alcun riscontro positivo da
parte delle Chiese in Italia.
Sanctuary Movement
Negli Usa al contrario lo scorso anno il Sanctuary
Movement ha visto raddoppiare il numero di chiese che offrono rifugio e asilo
politico per i migranti minacciati di deportazione. Non tutte le chiese
offrono ospitalità a tali persone, ma tutte si impegnano a sostenere i
minacciati di deportazione sia offrendo assistenza
legale, ma soprattutto con l’impegno da parte di pastori o preti, di
accompagnare queste persone in tribunale o dalla polizia. Ma anche, quando
necessario, con sit-in o pray-in davanti ai tribunali. Ci auguriamo che questo
Movimento possa presto sbocciare anche nelle Chiese in Italia.
Infatti Bruxelles
intende deportare un milione di migranti irregolari. Un’operazione quasi
impossibile, oltre che costosa, ma che rivela quale politica la Ue stia
perseguendo. «È vero che siamo una civiltà che non fa figli – ha commentato
qualche tempo fa papa Francesco – ma anche chiudiamo la porta ai migranti.
Questo si chiama suicidio». E Bruxelles chiede ai ventisette stati membri di
mettere mano alla propria legislazione per una politica più restrittiva nei
confronti dei migranti. L’Italia
ha prontamente risposto con il decreto Orlando-Minniti, il cosiddetto
Pacchetto Sicurezza. Il decreto, approvato dal parlamento il 12 aprile 2017 con
il ricatto della fiducia, stabilisce che il rifiuto di riconoscimento dello
status di rifugiato da parte della Commissione territoriale non è reclamabile
se non in Cassazione. Non c’è quindi per il rifugiato la possibilità di un
appello in tribunale. Respinta la domanda, al rifugiato non resta che andare in
un Centro permanente per il rifugiato, per poi essere espulso nell’inferno da
cui è fuggito.
Atto di coraggio
E questo sta avvenendo non solo in Europa, ma anche
negli Usa con Trump, cheminaccia di espellere
undici milioni di clandestini, in buona parte latinos. Infatti
Trump, oltre al muro tra gli Usa e il Messico, che gli costerà un miliardo di
dollari, ha iniziato ad espellere ogni settimana settecento clandestini. Per
rispondere a questa tragedia, alcune Chiese hanno rilanciato il Sanctuary
Movement (il movimento che offre asilo, rifugio, “santuario” a chi è ricercato
dalla polizia per essere espulso, perché considerato “clandestino”).
È un movimento che si rifà alla tradizione biblica (Num. 35,9-34), ripresa poi nel Medioevo, per cui chi
riesce a trovare rifugio in un luogo sacro o in una città asilo aveva il
diritto di essere protetto. Questo movimento ha avuto inizio negli Usa neglianni Ottanta, quando Reagan deportava i rifugiati
ai loro paesi come il Salvador o il Nicaragua dove li aspettava la morte. Più
di cinquecento chiese si erano costituite “santuari” di asilo politico. Molti
si sono salvati così. Ora,
con Trump, oltre mille istituzioni (fra queste, anche città, università e contee)
hanno iniziato a dare rifugio politico a chi rischia di essere espulso.
I responsabili religiosi si rifiutano di aprire le chiese alla polizia, quando
viene per arrestare i clandestini. «Le chiese devono aprire i loro battenti per
accogliere coloro che Trump vuole deportare – afferma nella rivista ecumenica
Sojourners, B. Packnett. Se Trump decidesse di deportare undici milioni di
clandestini, dobbiamo chiedere una massiccia disobbedienza civile. La
resistenza è un lavoro sacro. Ecco perché è il nostro lavoro”.
Alle chiese si sono aggiunte anche alcune università,
città e contee. Alle “città santuario” il 25 gennaio Trump ha deciso di
tagliare i fondi federali. Ma ora è lo stesso stato della California a
dichiararsi “stato-santuario”, attirandosi i fulmini di Trump. Questo movimento
è uno straordinario stimolo per le sonnolente Chiese d’Europa. Data la gravità
della situazione dei migranti in Europa, diventa pressante un appello anche
alle Chiese in Italia perché lancino nel nostro paese il movimento delle
‘chiese santuario’!
Disobbedienza civile
È un atto di coraggio che la Chiesa cattolica in
Italia deve fare: diocesi e parrocchie, comunità cristiane e conventi. È il coraggio della disobbedienza
civile per la difesa della vita umana! E lo stesso coraggio lo
devono avere le Chiese valdesi, luterane, battiste, metodiste, evangeliche
presenti sul nostro territorio. Se le chiese dessero l’esempio, anche città, comuni, municipalità e
università potrebbero seguirne l’esempio.
«Sogno un’Europa in cui essere migrante non è un
delitto», ha detto papa Francesco parlando alle massime autorità della Ue.
Questo è anche il nostro sogno e il nostro impegno.
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