“Lunedì 8 gennaio si insedierà Paolo
Miccoli, sotto accusa per aver fatto copia-incolla nel suo report di
presentazione del programma” (Anna Maria Liguori, la Repubblica, 6
gennaio 2018). “Il nuovo presidente dell’agenzia che valuta
l’università italiana e stabilisce le regole per i concorsi a professore
universitario -l’Anvur del ministero dell’Istruzione- sarà un accademico
che ha superati il limite d’età che la legge consente per ricoprire la carica
di presidente. E che ha copiato in un concorso pubblico. Si tratta di Paolo
Miccoli” (Laura Margottini, il Fatto
Quotidiano, 19 dicembre 2017). “… il professor Paolo Miccoli
è stato non solo accolto nel consiglio ma ora addirittura promosso … Nonostante
la denuncia del plagio, nove passaggi presi qua e là su un totale di sei
pagine, fosse stata raccolta a suo tempo dal M5S e girata a tutti i componenti
della Commissione cultura «prima» della nomina … Nonostante un servizio di
Gaetano Pecoraro delle Iene … chiuso con la scusa rovinosa arrangiata dal
professore: «Ho solo sbagliato a non mettere le virgolette». Parole che
costerebbero a un laureando preso in castagna la bocciatura e la cacciata
dall’aula” (Gianantonio Stella, Corriere della
Sera, 6 dicembre 2017). Questo è quello che scrive la stampa
nazionale su Paolo Miccoli, che da domani 8 gennaio succede ad Andrea Graziosi
come presidente dell’Anvur. Tutti articoli con richiamo in prima pagina.
E la Ministra Fedeli? «Ho scoperto in
questi giorni una vicenda del 2016 che io non ho gestito: comunque tutti gli
atti di fronte alle Commissioni parlamentari e la firma del Presidente della
Repubblica sono avvenuti nella massima trasparenza» (la Repubblica, 8
dicembre 2017). Una trasparenza che non doveva essere sembrata così
massima a quei deputati che, più di due anni fa, avevano depositato la risoluzione 7-00785,
in cui, oltre a denunciare il copia-incolla di Miccoli, si impegnava il Governo
a “rendere pubblici i criteri di scelta adottati dal Ministro” e ad “assumere
iniziative per verificare la correttezza e la bontà degli elaborati prodotti dagli
aspiranti consiglieri“. Se si va a controllare sugli Atti della Camera dei
Deputati lo “stato iter” di quella risoluzione, si legge: IN CORSO.
Nel frattempo, il consigliere Miccoli (incarico da 178mila Euro annui)
è stato promosso a Presidente (210mila Euro). A titolo di paragone,
Mattarella guadagna 238mila
Euro.
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