Lunedì 2 aprile abbiamo cantato Bella ciao in
yiddish. O almeno ci abbiamo provato durante una cerimonia alternativa per la
Pasqua ebraica. Sarebbe stato solo un evento tranquillo e privato
organizzato da Jewdas, un gruppo di ebrei dissidenti che vivono nel
Regno Unito. Ma abbiamo avuto un ospite speciale.
Non parlo della coppia di indiani che è passata di lì, ha visto alcune
decine di persone radunate vicino una chiesa, si è incuriosita ed è stata
invitata a partecipare. Parlo di Jeremy Corbyn, il leader del Partito
laburista. Gli organizzatori hanno chiesto ai partecipanti di astenersi dal
twittare o condividere foto sui social network: dopotutto era una cerimonia
privata per tutti.
Ma evidentemente qualcuno aveva intenzioni ostili, perché poco dopo la fine
della cerimonia un blogger di destra ha pubblicato alcune foto di Corbyn
accompagnate da un testo in cui scriveva che la sua partecipazione all’evento
era l’ennesima prova “del suo antisemitismo”.
Nelle ultime settimane nel Regno Unito sono tornate a galla le insinuazioni sul presunto
antisemitismo diffuso tra gli esponenti del Partito laburista,
alimentando una feroce ondata di
critiche.
Jewdas e altre organizzazioni dissidenti che condannano l’occupazione
ritengono che le critiche non riguardino tanto l’antisemitismo, ma abbiano in
realtà l’obiettivo di far fuori Corbyn, un sincero difensore della democrazia e
dei diritti dei palestinesi.
A prescindere dalle opinioni problematiche di alcuni politici laburisti, il
sospetto che le cose stessero effettivamente come dicono quelli di Jewdas è
diventato una certezza davanti alla disinformazione riguardo alla
partecipazione di Corbyn alla cerimonia. L’unico lato positivo di questa
tempesta in un bicchier d’acqua è che molti hanno scoperto l’esistenza di
Jewdas e il suo pensiero indipendente.
(Traduzione di Andrea Sparacino)
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