Nel mondo ricco i governi impongono
limiti nelle emissioni delle automobili. Ora si punta su auto elettriche e
ibride. Nel mondo povero è partita la nuova corsa dell’oro, legata alla
conquista dei minerali per alimentare le nuove batterie e i componenti delle
auto elettriche del futuro. Le società minerarie, piccole e grandi, fanno a
gara per aggiudicarsi nuove licenze di esplorazione.
L’Africa, il continente più povero,
è quello più ricco di materie prime. Dal Niger alla Costa d’Avorio, dall’Rd
Congo alla Tanzania la domanda di metalli per lo sviluppo delle “tecnologie
pulite” ha aperto nuove frontiere all’industria mineraria. A caccia di coltan, cobalto, grafite, litio, neodimio,
niobio, terre rare. I prezzi delle materie prime sono alle stelle. Le società
minerarie aumentano i loro ricavi e la loro capitalizzazione di Borsa.
Centinaia di migliaia di persone in Africa lavorano nelle miniere, compresi i
bambini, in condizioni di lavoro durissime e spesso pericolose. A centinaia di
metri nel sottosuolo con dispositivi di sicurezza minimi, spesso solo con le
mani, con mazze e picconi, senza ausili tecnologici. Morti e incidenti gravi
sono la norma.
Come ha raccontato un reporter
del Washington Post in un reportage da una miniera in Congo
dove si estrae cobalto. Un minerale essenziale nelle nuove batterie
ricaricabili agli ioni di litio che alimentano le auto elettriche di nuova
generazione, ma anche i nostri smartphone, i tablet e i computer che usiamo
tutti i giorni. L’attività mineraria inquina l’ambiente ed espone le comunità
locali a livelli di esposizione a metalli tossici mai visti prima, che
inquinano i terreni e le falde acquifere. In Africa aumentano le neoplasie,
malattia quasi sconosciuta fino a qualche anno fa.
L’aria pulita dell’Occidente ha così
un prezzo salato per l’Africa. Almeno fino a quando le grandi corporation non
renderanno chiara la provenienza delle materie prime che alimentano le proprie
batterie. Non sarà facile. Apple ha fatto sapere di aver aumentato i controlli
sulla provenienza del cobalto che alimenta le pile dei suoi iPhone. Lg, uno dei
principali produttori di batterie, ha bloccato l’import di cobalto dal Congo.
Ma la corsa dell’oro non si ferma. E sarà difficile normarla.
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