Il contatore della morte ticchettava
selvaggiamente. Una morte ogni dieci minuti. Di nuovo. Un altro. Uno di più.
Israele era indaffarato a prepararsi per la notte di seder. Le stazioni TV
continuavano a trasmettere le loro cose senza senso.
Non è difficile immaginare cosa
sarebbe potuto accadere se un colono fosse stato accoltellato – con
trasmissioni sul sito, con studi aperti. Ma a Gaza le Forze di Difesa
Israeliane continuavano a massacrare senza pietà, ad un ritmo orribile, mentre
Israele celebrava Passover.
Se c’era qualche preoccupazione, era
perché i soldati non potevano celebrare il seder. All’alba il conto dei morti
aveva raggiunto almeno 15, tutti loro colpiti da fuoco vivo, con più di 750
feriti. Carri armati e tiratori scelti contro civili disarmati. Ciò che si
chiama massacro. Non c’è nessun’altra parola per dirlo.
Un diversivo comico è stato fornito
dal portavoce dell’esercito, che ha annunciato in serata: “Un attacco con spari
era stato sventato. Due terroristi si sono avvicinati alla recinzione e hanno
fatto fuoco sui nostri soldati”. Questo è giunto dopo la dodicesima vittima
palestinese e chi sa quanti altri feriti.
Tiratori scelti hanno sparato a
centinaia di civili ma due palestinesi che osavano sfidare il fuoco ai soldati
che li stavano massacrando sono “terroristi”, le loro azioni etichettate
“attacchi di terrore” e la loro sentenza – morte. La scarsità di auto-coscienza
non era mai affondata a tali profondità nell’IDF.
Come al solito, i media hanno
prestato il loro terrificante supporto. Dopo 15 morti Or Heller su Channel 10
News ha dichiarato che il più serio incidente della giornata era stato lo
sparare da parte due palestinesi. Dan Margalit ha “salutato” l’esercito.
Israele ha subito di nuovo il
lavaggio del cervello e si è seduto al pasto festivo in uno spirito di
auto-soddisfazione. E poi le persone hanno recitato “Spegni la tua ira sulle
nazioni che non ti conoscono” , impressionate dalla diffusione delle piaghe ed
entusiasmandosi all’assassinio di massa di neonati (l’uccisione dei primogeniti
egiziani, la decima piaga).
Il Buon Venerdì cristiano e la notte
di seder ebraica sono diventati un giorno di sangue per i palestinesi di Gaza.
Non potete neanche chiamarla una guerra perché non c’era guerra là.
Il testo dal quale l’IDF e
l’indifferenza patologica dell’opinione pubblica dovrebbero essere giudicati è
il seguente: Cosa accadrebbe se dei dimostranti ebrei israeliani,
ultra-ortodossi o altri, invadessero la Knesset? Ci sarebbe un tale insano
fuoco vivo dai carri armati, o i tiratori scelti sarebbero capiti dal pubblico?
L’assassinio di 15 dimostranti ebrei passerebbe sotto silenzio? E se parecchie
dozzine di palestinesi riuscissero ad entrare in Israele, questo
giustificherebbe un massacro?
L’uccisione dei palestinesi è
accettata in Israele più leggermente che l’uccisione delle zanzare. Non c’è
nulla di più a buon mercato in Israele del sangue palestinese. Se ci fosse un
centinaio o anche un migliaio di morti Israele ancora “saluterebbe” l’IDF.
Questo è l’esercito il cui comandante, il buono e moderato Gadi Eisenkot, viene
ricevuto con tale orgoglio dagli israeliani. Di certo, nelle interviste festive
dei media, nessuno gli ha chiesto del massacro anticipato e nessuno ora glielo
chiederà.
Ma un esercito che si inorgoglisce
nello sparare ad un contadino nella sua terra, che mostra il video sul suo sito
web con lo scopo di intimidire gli abitanti di Gaza; un esercito che piazza
carri armati contro i civili e vanta un centinaio di cecchini che aspettano i
dimostranti è un esercito che ha perso ogni ritegno. Come se non ci fossero
altri mezzi. Come se l’IDF avesse l’autorità o il diritto di impedire le
dimostrazioni a Gaza, minacciando gli autisti di autobus di non trasportare
manifestanti nei territori dove l’occupazione è da tempo finita, come tutti
sanno.
Disperati giovani uomini entrano di
nascosto da Gaza, armati con armi ridicole, che marciano per decine di
chilometri senza colpire nessuno, che solo aspettano di essere presi così da
poter fuggire dalla povertà di Gaza in un carcere israeliano. Neanche questo
tocca la coscienza di qualcuno. La cosa principale è che l’IDF presenti con
orgoglio la sua preda.
Il presidente palestinese Mahmoud
Abbas è responsabile per la situazione di Gaza. E Hamas, certamente. E
l’Egitto. E il mondo arabo e il mondo intero. Ma non Israele. Ha sollevato Gaza
e i soldati israeliani non commettono mai più massacri.
I nomi sono stati pubblicati la
sera. Un uomo si stava alzando dopo avere pregato, un altro è stato sparato
mentre scappava. I nomi non smuoveranno nessuno. Mohammed al-Najar, Omar Abu
Samur, Ahmed Odeh, Sari Odeh, Bader al-Sabag. Questo spazio è troppo piccolo,
per nostro orrore, per elencare tutti i loro nomi.
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