Una parola
sul titolo prima di iniziare. Questo è un titolo che si presta ad essere
attaccato dai demagoghi dell’antisemitismo. Si tratta di sionisti privi di
argomenti che utilizzano lo spauracchio dell’antisemitismo senza che questo
c’entri un fico secco. Fa parte dell’armamentario oratorio che ogni sionista
deve conoscere, messo a punto dalla Hashbara (propaganda) israeliana. C’è una
brava professoressa israeliana, Nurit Peled, che ha fatto uno studio
dettagliato sui libri di testo dei ragazzi delle scuole medie ed inferiori
israeliane. Da questo studio emerge che la deumanizzazione ed il disprezzo del
popolo arabo inizia proprio dai banchi di scuola. Se consideriamo che il popolo
arabo è un popolo semita allora ne consegue che uno dei popoli dove il
sentimento antisemita è più diffuso è proprio il popolo israeliano. Ora veniamo
all’argomento di cui mi volevo occupare.
C’è forse
una cosa che mi indigna più del leggere della deportazione dei profughi di cui
si sta parlando ora in Israele ed è l’appello di Amos Oz , David Grossman,
Abraham Yehoshua, per condannarlo. Insieme ad altri 32 intellettuali israeliani
scrivono: “Vi chiediamo di agire moralmente, umanamente e con compassione,
degni del popolo ebraico. E vi chiediamo di fermare, prima che inizi, la
deportazione dei rifugiati nell’inferno da cui provengono. Altrimenti non
avremo nessuna ragione di esistere”.
Questi tre
esponenti della cultura israeliana sono gli stessi animi sensibili
che appartengono a un popolo che sta costringendo la popolazione
palestinese che abita in quelle terre occupate a vivere un “inferno” che loro
giorno dopo giorno gli costruiscono? Sono gli stessi compassionevoli signori
che appartengono a una nazione senza confini, perché i suoi confini cambiano
ogni giorno a secondo della terra che riesce ad occupare?
Perché non
provano lo stesso tormento del “non aver ragione d’esistere” anche per i
fratelli palestinesi che hanno a qualche centinaia di metri da casa loro? Dov’è
la moralità, l’umanità e la compassione del popolo ebraico? Parlo del popolo
ebraico perché Israele si definisce stato ebraico. Grossman, Oz , Yehoshua
appartengono a quello stato ebraico e non si battono contro esso. La loro
credibilità quando parlano di morale, di umanità e di compassione è pari allo
zero.
La religione
ebraica è stata strumentalizzata per avallare la decisione sionista di fondare
un paese sulla terra dove viveva un altro popolo. La memoria di 3000 anni fa
(memoria un pò forzata visto che erano un popolo minoritario in quelle terre, e
dopo che i cristiani li hanno cacciati sono stati riaccolti dai
mussulmani) impedisce il ricordo. Il ricordo, ben più recente della
memoria, di alcuni decenni fa, quando i miei amici palestinesi, ed intendo
amici reali, non ideali, sono stati cacciati via dalle proprie case. La memoria
sì, il ricordo no. La strumentalizzazione è talmente stridente che sembra anche
solo assurdo scriverci sopra.
I
cattolicissimi e cristianissimi europei non sono da meno. Sanno perfettamente
chi è l’oppresso e chi è l’oppressore in Palestina. L’Alto rappresentante per
gli affari esteri e la sicurezza Federica Mogherini proprio in questi giorni ha
accolto Abu Mazen con grandi abbracci promettendogli solidarietà, ma poi
le sue dichiarazioni sono state di una ignavia degna delle nostre migliori
tradizioni italiche. Ha sì detto che per l’Europa Gerusalemme non sarà la
capitale di Israele (anzi in verità non ha neanche detto questo ma ha detto che
sarà la capitale di Israele e della Palestina) ma senza neanche minimamente
ipotizzare delle sanzioni a Israele . Vale a dire: Israele, che continua a
considerare il diritto internazionale carta straccia e mette una pietra tombale
sulle trattative di pace in una delle zone più delicate del pianeta non merita,
secondo l’Alto rappresentante europeo, non solo delle sanzioni, ma neanche la
minaccia che queste vengano applicate. Per meno, ma molto molto meno, hanno
mandato i nostri ragazzi ad ammazzare persone in Irak, Afghanistan, Libia.Tutto
questo in ossequio a quella lorda parola che è la real politik.
La real politik è
quella cosa che giustifica tutto in barba ai principi e alla morale. Viene
anche tradotto con “pragmatismo politico”un termine che serve a darle un
significato più positivo. Insomma: sino a quando l’America avrà bisogno di
quella portaerei messa così bene nel Mediterraneo (la Palestina storica),
possiamo toglierci dalla testa discorsi di legalità e giustizia internazionale
e, men che meno, di moralità.
Mentre
scrivo arriva sul mio telefonino una notifica del giornale israeliano Haaretz:
il vice presidente americano Pence, in visita ufficiale in Israele ha appena
detto che ora le trattative di pace sono nelle mani palestinesi. Questo dopo
che ieri, alla Knesset, il parlamento israeliano, ha detto che
l’America accelererà le pratiche per spostare l’ambasciata a Gerusalemme,
perché Gerusalemme da 3000 anni è la capitale di Israele. È proprio vero che
alla strafottenza ed all’indecenza non c’è limite!
No, non sono
le religioni che possono salvare i popoli oppressi e tantomeno il “pragmatismo
politico”. Anzi sembra sia vero il contrario!
Il popolo
palestinese e tutti i popoli oppressi li potrà salvare solo chi crede veramente
nella libertà e nella dignità dell’uomo e per queste lotta. Non ci sono
scorciatoie.
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