Puntuale è arrivata la vendetta contro il professor Christian Raimo, accusato di
aver “offeso” il ministro Valditara e,
per questo, sospeso per tre mesi dall’insegnamento con la decurtazione di metà
stipendio.
La punizione non è arrivata per una
contestazione relativa a modi e forme relative alla sua attività di docente, ma
per le critiche rivolte al ministro in occasione di
una iniziativa promossa da Alleanza Verdi-Sinistra, coalizione per la quale
Raimo è stato candidato alle elezioni
europee. “Bisogna colpire il ministro Valditara, così come si colpisce la morte
nera di Star Wars…”
Non ci vuole molto a comprendere che si
tratta di espressioni simboliche, giustificate dallo stato di sfascio crescente nel quale si trova la scuola
pubblica. Quello che sorprende e offende chiunque ancora creda nei valori
racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione è la doppiezza etica, civile, politica che circonda
ogni atto di questo governo. Quando vengono criticati si buttano a terra,
frignano, denunciano, invocano solidarietà e punizioni, ma quando
vengono attaccati e vilipesi gli avversari tacciono, fingono di non sapere, se
possono sferrano anche il calcio del somaro.
Dove stavano quando Christian Raimo
veniva insultato e molestato per le sue scelte politiche
o per i suoi articoli? Quando il ministro ha espresso la sua solidarietà? Dove stava
quando docenti fascisti e dirigenti scolastici “neri” hanno calpestato la
Costituzione? Cosa ha detto e fatto quando studentesse e studenti sono
stati manganellati per aver rivendicato il diritto alla
pace o il sostegno alla scuola pubblica? In quale occasione ha preso le
distanze dalle leggi bavaglio e dagli
attacchi al pensiero critico? Nelle scelte politiche contano anche le parole
non dette, le omissioni, le ambiguità.
La sanzione a Raimo è una dichiarazione di guerra contro il pensiero critico
e contro la libertà di critica e di satira. Chi oggi se la ride, anche tra i
giornalisti, presto scoprirà che la favola narra anche di loro, ma quando lo
scopriranno sarà troppo tardi. Non ci sarà più nessuno disposto ad ascoltarli e
sostenerli.
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