domenica 16 ottobre 2016

Intimidazione e libertà di parola, il caso di Davide Fabbri - Paola Settimini

Davide Fabbri è un blogger indipendente da anni impegnato attraverso le sue pagine FB e sul blog «CollegaMenti» nell’attività di informatore libero. Molto conosciuto e seguito a Cesena grazie ai suoi articoli di inchiesta su vari fronti, Davide Fabbri negli ultimi due anni si è impegnato a contrastare il progetto del nuovo Iper-mercato Conad al Montefiore di Cesena. Recentemente il colosso economico CIA-CONAD gli ha fatto pervenire un atto di citazione in sede civile, con una richiesta di risarcimento economico di 1 milione di euro. A firmarlo sono Luca Panzavolta e Maurizio Pelliconi, rispettivamente amministratore delegato e presidente di CIA. Contestate una serie di frasi estrapolate da diversi articoli a dalle sue pagine FB nell’arco degli ultimi due anni. Cosa giustifica una richiesta di risarcimento economico così grande? Quanto una querela con richiesta danni così alta compromette la serenità di un cittadino e l’attività di un blogger indipendente, che vive del suo stipendio e per il quale è praticamente impossibile risarcire una somma così alta? Quanto azioni di questo tipo incidono sul diritto di libera espressione del pensiero, essenziale in un Paese democratico dove la trasparenza e la partecipazione dovrebbero essere valori fondamentali?
Davide Fabbri
 afferma: «Da circa due anni scrivo post e articoli come blogger indipendente anche molto duri nei toni, mai offensivi contro le persone. La mia è stata e sarà sempre critica informativa e politica (anche aspra nei toni, mai offensiva) e di cronaca informativa molto scomoda. Il modello ipermercato non contribuisce in alcun modo a migliorare la qualità della nostra città: aumenta il traffico, la cementificazione di terreni vergini, produce grandi quantità di rifiuti da imballaggio. Molti cittadini anziani, disabili e tutti coloro che non possono utilizzare l’automobile, trovano nei negozi al dettaglio la risposta alle loro esigenze. Cosa avevo scritto di così grave da “meritarmi” una citazione così pesante?».
(*) Ripreso da http://informazioneindipendente.com che lo ha pubblicato ieri. Mi preoccupavo, giorni fa, in “bottega” che nelle redazioni girasse la Glossina Wiedemann, volgarmente detta mosca tse-tse, visto che giornaliste/i non ritengono una notizia che la Conad chieda un milione di euro a un “privato” cittadino; il post è qui I soldi di Golia-Conad e i sassetti di Davide. Vedo però che dalle parti di La Spezia la Glossina Wiedemann non ha attecchito o forse Paola Settimini possiede un antidoto… nel quale caso le chiederei subito 150 mila fiale da distribuire nelle redazioni italiane prima del 4 dicembre. Ma forse questo sonno pericoloso dipende dalle persone e non dalla tse tse; infatti Paola è autrice, con Daniele Ceccarini, del documentario «Libera Stampa in Libero Stato»; per saperne di più leggete qui<http://www.labottegadelbarbieri.org/italia-la-notizia-ha-le-gambe-storte-e-il-naso-lungo/>. Mi auguro adesso che altr* giornalist* parlino della vicenda Conad-Fabbri… e di altre simili. La vignetta qui sopra è di Chumy Chumez; traduco, per chi non conosce lo spagnolo, “I diritti umani sono tre: vedere, sentire e tacere”. (db)
   E PER CHI AVESSE PERSO LE PUNTATE PRECEDENTI… ecco qui sotto i link dei post apparsi in “bottega”; sono in dis/ordine cioè dall’ultimo al primo.


da qui

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