nella blasfemia il porco non è il bestemmiato, ma è il bestemmiatore
quando ero piccolo alla porta del tabacchino del mio
paese dominava un avvertimento severo, non bestemmiare; in sardegna si
imprecava tanto, ma non bestemmiava quasi mai nessuno; poi da ragazzino sono
finito in italia centrale e ho scoperto le differenze dei linguaggi; ma
soprattutto ne ho scoperto le doppiezze senza fondo e ho capito ben presto che
la malvagità rispetto al sacro non sta nella bestemmia, ma sta nella blandizie:
blandire il sacro, esibirsi come paladino di esso, usarlo come sponsor del
proprio potere, questa è la malvagità radicale del discorso pubblico;
in questi giorni io sono lontano da casa; molti anni fa
ero a reykjavik un sei di agosto, e di prima mattina incrociai un signore
anziano a un semaforo con un cartello addosso; sul cartello era scritto
"hiroshima, remember";
io ero lì a zonzo in vacanza con tutti i problemi di chi
non conosce il posto e nemmeno le direzioni stradali, ma quel cartello mi
ricondusse alle priorità e mi impose una specie di preghiera;
tre anni dopo fui di nuovo a reykjavik negli stessi
giorni, come capita per la fissazione delle vacanze; reykjavik era piccola
allora e i semafori erano sempre quelli, ma ebbi un sobbalzo quando trovai di
nuovo quell'uomo con la stessa scrittura nel cartello che mostrava davanti:
"hiroshima, remember"; era di nuovo il sei agosto e questa volta mi
venne quasi da piangere;
ora sono di nuovo qui, nei deserti interni di quest'isola
tremenda, ma rispetto ad allora è più facile decidere le direzioni e ricevere
notizie quali che siano, e apparentemente tutto questo conforta; ma ieri mentre
guidavo in questo grande vuoto il mio equipaggio lesse con stupore il
ringraziamento del ministro dell'interno e capo del razzismo italiano matteo
salvini alla "beata vergine" per l'approvazione del decreto sicurezza
bis, quello che crocifigge in partenza chi salva migranti in mare, e tale
ringraziamento così speciale sarebbe riferito all'anniversario della prima
apparizione della madonna a medjugorie, assunta in tal modo a tutrice della
politica del respingimento totale, dato che una soluzione finale è da tempo
dimostrata impossibile;
ieri era di nuovo il sei agosto: hiroshima, remember?
medjugorie, beata vergine?
vi è una relazione volgare fra la retorica delle
apparizioni e l'uomo solo al comando: napoleone terzo fece di lourdes il suo
spot preferito, mentre fatima accadde nel contesto di una guerra mondiale
troppo piena di sangue per ricavare un format politico dal racconto di
un'apparizione; medjugorie a sua volta presenta risvolti torbidi, tanto da aver
convinto la stessa gerarchia cattolica a una sostanziale sconfessione, ma non è
questo il problema;
il problema è che questa cosiddetta madonna di medjugorie,
che per le vicende connesse non è stata rivendicata più da nessuno salvo che da
qualche tour operator dei circuiti di pellegrinaggio, è stata adottata senza
competitori e con enfasi pontificale da un uomo politico di estrema destra; l'
ha chiamata "la beata vergine" ed io questo non lo sopporto;
se questa maria che mia madre pregava nelle settimane in
cui le pecore figliavano ha un qualche luogo dove vedersi come madre, è laggiù
oggi: madonna del golfo della sirte
Nessun commento:
Posta un commento