Chi è Sandro Ruotolo e che
cos’è «La Bestia» di Matteo Salvini - Charlotte Matteini
Non accenna
a placarsi la polemica scaturita dall’annuncio della revocadella scorta al giornalista d’inchiesta Sandro Ruotolo.
Con un post su Facebook, il cronista anti-mafia, ringraziando le persone che
nel corso della giornata hanno solidarizzato con lui e contestato le istituzioni
che hanno permesso di arrivare alla revoca della protezione personale, ha
ribadito di non essere intenzionato, per ora, a commentare la decisione.
Numerosi
sono i politici, i giornalisti e gli scrittori che hanno invece immediatamente chiesto conto della decisione
dell’Ucis al presidente Giuseppe
Conte nonché al ministro dell’Interno Matteo
Salvini. Al momento, però, a distanza di ventiquattro ore, ancora
non sono pervenuti commenti ufficiali sulla vicenda da parte degli alti
rappresentanti istituzionali.
Lo
scrittore Roberto Saviano ha pubblicamente criticato la
decisione del dipartimento del Viminale, chiedendo alle istituzioni di
rispondere a due semplici domande: «Chi ha deciso, ha tenuto conto della
“lunga memoria” del clan dei casalesi? Sa che Michele Zagaria, che ha
considerato Ruotolo suo nemico, non intende collaborare con lo Stato e cova
rancore?».
Ma perché
Sandro Ruotoloera sotto scortae per quale motivo la sua vita sarebbe in
pericolo? E soprattutto, che cos’è la famigerata«Bestia» di Matteo Salvini, tirata
ieri in ballo dall’ex Guardasigilli Andrea Orlando? Per capire meglio i
contorni della questione, proviamo a tracciare un ritratto personale e
professionale del giornalista anti-mafia.
Classe 1955,
Sandro Ruotolo è un giornalista televisivo e d’inchiesta che per moltissimi
anni ha lavorato nella squadra di Michele Santoro. Da cronista anti-mafia ha
condotto numerose inchieste sulla Terra dei Fuochie sul traffico illecito di
rifiuti in Campania. Nel 1997 un lutto sconvolse la vita della famiglia
Ruotolo: la cugina Silvia, 39 anni,
vittima inconsapevole diCamorra, venne assassinata in strada,
sotto gli occhi dei figli di 5 e 10 anni, mentre tornava nella sua casa
all’Arenella, a Napoli.Stando alle risultanze delle indagini, i proiettili
sparati all’impazzata all’Arenella avevano in realtà come obiettivo un
affiliato al clan Cimmino, Salvatore Raimondi, e colpirono per sbaglio Silvia,
uccidendola sul colpo.
Nel 2009,
nell’ambito di un’inchiesta sulla Trattativa Stato-Mafia,
intervistò il collaboratore di giustizia Massimo Ciancimino e per questo motivo
ricevette una lettera minatoria con minacce di morte. Non è però a causa di
Ciancimino che Ruotolo venne messo sotto scorta: a
originare l’assegnazione della protezione personale, nel maggio 2015,
furono le gravi minacce del boss dei Casalesi Michele Zagaria.
Zagaria,intercettato
in carcere, commentando il reportage di Ruotolo sulla Terra dei Fuochi appena
andato in onda su La7, disse: «O voglio squarta’ vivo». La decisione di porre
sotto scorta il giornalista , all’epoca nella squadra di«Servizio pubblico»,
venne presa dall’alloraprefetto di Roma, Franco Gabrielli, in attesa della
riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.
Nell’ottobre
del 2018, Sandro Ruotoloha realizzato per Fanpage.it l’inchiesta sulla
cosiddetta«Bestia» di Matteo Salvini, ovvero sul software utilizzato dallo spin
doctordel ministro dell’Interno, Luca Morisi, per la comunicazione social della
Lega. Questo software, in sostanza, è in gradodi analizzare in tempo reale
l’orientamento dei commenti e delle reazioni ad un post e di suggerirea chi
gestisce la comunicazione digital i temi su cui puntare nei post successivi,
cavalcando gli umori e le paure delle persone.
Con la
collaborazione di Alex Orlowski, uno dei primi hacker italiani e fondatore
della società Water on Mars, l’inchiesta di
Ruotolo ha mostrato come grazie a questo sistema, Salvini riesca sempre a
essere in Trending topic grazie, ad esempio,al sostegno esterno di gruppi
americani che fanno capo a Alana Mastrangelo, una italo-americana membro
della National Rifle Association, la lobby americana della
armi.
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