Il Ministro dell’Interno e leader
della Lega Salvini si arrabbia e si indigna tutte le volte che qualcuno
gli dà del razzista. È comprensibile. Per questo vorrei segnalare al Ministro
dell’Interno, e anche al capo della Lega, una persona che sta facendo fare a tutte e due la
figura dei razzisti: è il profilo Twitter a nome Matteo Salvini, che questo
pomeriggio ha dato della zingara a una non identificata cittadina rom, che
avrebbe espresso gravi minacce nei suoi confronti.
E immagino
sia stato il Ministro dell’Interno a informare la pagina di Salvini di queste
parole. Sta di fatto che sul tweet Salvini o chi per lui ha aggiunto: “Stai
buona zingaraccia che presto arriva la ruspa”. Ecco questo è sicuramente un
lessico razzista. Scriverlo, dopo aver meditato l’effetto che avrebbe fatto, è
una aperta provocazione, un “vedere l’effetto che fa” sui sostenitori in
visibilio e sugli altri, avversari rosiconi e guardiani delle “vecchie”
istituzioni. Per questo sarebbe bello chiedere al garante della nostra
Costituzione, quella Costituzione su cui ha giurato davanti a lui un anno fa il
Ministro dell’Interno Salvini, se sia accettabile un atteggiamento di questo
tipo, che sfregia il lessico civile, e immette l’odio nel dibattito pubblico,
indicando un nemico comune.
Proprio il presidente Mattarella ogni fine gennaio riceve al Quirinale esponenti delle comunità ebraiche, sinti e rom nel Giorno della memoria: ed è buona memoria ricordare e tramandare che ogni persecuzione cominciò in questo modo, accusando di un episodio singole persone – a torto o a ragione – e apostrofandole non per nome ma per etnia, per di più deformata dal dispregiativo. Le parole sono importanti, soprattutto quando a scriverle è un leader molto seguito. Ci sono limiti che non si possono varcare, quando si ha un ruolo e si parla in pubblico: i meno giovani ricorderanno che nel 1970 il più grande telecronista della televisione italiana Nicolò Carosio fu silurato per aver insultato in una telecronaca un guardalinee chiamandolo “negraccio”. E non era il ministro dell’Interno.
Nessun commento:
Posta un commento