Cristian nuota bene, gioca a calcetto e con
i suoi tempi ha preso anche la licenza media, ora è in seconda superiore. È
nato e cresciuto a Roma, 18 anni compiuti il 25 novembre, dunque è maggiorenne.
Eppure non può diventare cittadino italiano, perché ha la sindrome di Down.
Com’è possibile? “La prima volta me l’hanno spiegato all’anagrafe in maniera
brusca – racconta Gloria Ramos, mamma di Cristian – ‘Non si faccia illusioni’,
mi ha detto sgarbata una signora allo sportello, ‘non lo stabilisco io, ma la legge’.
Mi ha tagliato le gambe: ho cresciuto da sola questo ragazzo convinta che a 18
anni avrebbe preso un documento, un’identità. In Colombia, il mio Paese
d’origine, non sanno neanche che è nato, in Italia non lo vogliono. Che ne sarà
di lui?”…
Finalmente ieri Cristian Ramos ha giurato
presso l’anagrafe di Roma per il conferimento della cittadinanza italiana! Sono
felice di aver preso parte a questo giuramento che è stato per tutti una grande
festa. Ringraziamo il ministero dell’Interno e il Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano per il felice esito di questa complessa vicenda che,
speriamo, sia di buon auspicio per una riforma globale della legge sulla
cittadinanza; di casi simili a quello di Cristian ce ne sono diversi, dobbiamo perciò
lavorare per colmare i vuoti legislativi, con regole chiare che evitino
umilianti discriminazioni a chi già deve sostenere battaglie quotidiane più
faticose di quelle di altri…
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