A Torino ci pensa la
Fondazione San Paolo, che si rifà alla banca (fusa con Intesa) ma s'ispira ai
religiosi paolini. Provvedono loro a mandare i ragazzi, soprattutto quelli
delle famiglie più affannate, al centro estivo. La privatizzazione italiana,
che da sei anni si affianca all'austerità obbligata, ha tolto di mezzo un altro
monumento delle nostre abitudini: le colonie pubbliche, in particolare quelle
organizzate dalle scuole dell'infanzia e dalle elementari di potestà comunale.
I comuni non ce la fanno più e dopo mense, scuolabus, asili nido hanno anche
definanziato i centri estivi, che con le lezioni appena concluse stanno
diventando il prossimo pensiero dei genitori italiani ancora al lavoro.
Torino, dicevamo. Il costo di Estate ragazzi - i centri estivi post-scolastici - è di un milione e 200 mila euro. Settecentomila ce li mette la Fondazione San Paolo, che, tra l'altro, è presieduta dall'ex sindaco Sergio Chiamparino. Il resto, ormai quota minoritaria, il municipio. I comuni si ritirano. Genova, per dire, non mette un euro a bilancio alla voce "centri estivi", solo un rimborso a pie' di lista per i laboratori educativi per i più grandi. Almeno cinque grandi città del Sud non prevedono nulla di pubblico sull'argomento. E allora avanzano i privati. Che in questo caso sono sempre più privati religiosi, ma anche storiche associazioni sportive come l'Uisp, ormai veri e propri oratori laici. I salesiani e i paolini, ma pure l'Unione sport popolare, cercano di tenere abbordabili i prezzi. In media, però, sono sempre il doppio di quelli garantiti dalle vecchie colonie. E i centri estivi privatizzati non prevedono per regolamento giochi e pasti gratis per i meno abbienti, quelli che il pubblico certificava con l'Isee (l'Indicatore della situazione economica equivalente) e poi offriva.
Avanzano, ancora, i centri estivi privati-privati. I camp dei club di serie A (199 euro a settimana per quello della Sampdoria, comunque trenta in meno dell'anno scorso, 245 per quello del Milan). Se si sceglie la residenza fuori città, al Milan chiedono 740 euro per sette giorni. I centri per benestanti aspiranti sportivi come il Terre di Maluk a Cozze di Monte San Vito, in provincia di Ancona, pretendono 130 euro al giorno ad aspirante, e per nove giorni fanno quasi mille a famiglia. La Federazione italiana tennis vanta i primi centri estivi privati organizzati nel paese, 40 anni fa: offre sei località italiane (Sestola, che è il centro tecnico d'élite, poi Brallo, Castel di Sangro, Serramazzoni, Tonezza del Cimone e Terrasini) dove affiancare ai rovesci con maestri di alto standard le serate in discoteca: "Un vero villaggio vacanze". Per chi manda i figli (dai sei ai sedici anni) sulla terra rossa sono tra i 570 e i 630 euro a settimana. Poi c'è il trasfertone a Nottingham, e si sale a 2.170 euro per due settimane…
Torino, dicevamo. Il costo di Estate ragazzi - i centri estivi post-scolastici - è di un milione e 200 mila euro. Settecentomila ce li mette la Fondazione San Paolo, che, tra l'altro, è presieduta dall'ex sindaco Sergio Chiamparino. Il resto, ormai quota minoritaria, il municipio. I comuni si ritirano. Genova, per dire, non mette un euro a bilancio alla voce "centri estivi", solo un rimborso a pie' di lista per i laboratori educativi per i più grandi. Almeno cinque grandi città del Sud non prevedono nulla di pubblico sull'argomento. E allora avanzano i privati. Che in questo caso sono sempre più privati religiosi, ma anche storiche associazioni sportive come l'Uisp, ormai veri e propri oratori laici. I salesiani e i paolini, ma pure l'Unione sport popolare, cercano di tenere abbordabili i prezzi. In media, però, sono sempre il doppio di quelli garantiti dalle vecchie colonie. E i centri estivi privatizzati non prevedono per regolamento giochi e pasti gratis per i meno abbienti, quelli che il pubblico certificava con l'Isee (l'Indicatore della situazione economica equivalente) e poi offriva.
Avanzano, ancora, i centri estivi privati-privati. I camp dei club di serie A (199 euro a settimana per quello della Sampdoria, comunque trenta in meno dell'anno scorso, 245 per quello del Milan). Se si sceglie la residenza fuori città, al Milan chiedono 740 euro per sette giorni. I centri per benestanti aspiranti sportivi come il Terre di Maluk a Cozze di Monte San Vito, in provincia di Ancona, pretendono 130 euro al giorno ad aspirante, e per nove giorni fanno quasi mille a famiglia. La Federazione italiana tennis vanta i primi centri estivi privati organizzati nel paese, 40 anni fa: offre sei località italiane (Sestola, che è il centro tecnico d'élite, poi Brallo, Castel di Sangro, Serramazzoni, Tonezza del Cimone e Terrasini) dove affiancare ai rovesci con maestri di alto standard le serate in discoteca: "Un vero villaggio vacanze". Per chi manda i figli (dai sei ai sedici anni) sulla terra rossa sono tra i 570 e i 630 euro a settimana. Poi c'è il trasfertone a Nottingham, e si sale a 2.170 euro per due settimane…
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