da non perdere, promesso - franz
…Dopo il rientro, Franco incontra Fulvio Ervas che
passeggia per le strade di Treviso. Fulvio è uno scrittore e Franco lo sa, ma
predilige i gialli. Mediatore dell’approccio è un dentista: non proprio il
massimo ma i due non stanno a sottilizzare. «Tu scrivi?» chiede Franco. Fulvio
annuisce. «Allora ascoltami,
perché la storia che voglio raccontare ha la forza della vita vera».
Ervas ascolta per più di un anno. Fino a quando Franco gli ricorda una verità,
banale ma triste: «io e la mamma di Andrea un giorno ce ne andremo. E questo
produrrà un’altra conseguenza ovvia: Andrea rimarrà solo per una trentina
d’anni. Su questa terra. Dentro la sua nazione indiana, la sua riserva». Ma tra
questo schiaffo finale e la prima volta seduti l’uno di fronte al'’altro,
Franco rovescia addosso a Fulvio la vicenda da urlo vissuta col figlio.
Ne viene fuori questo libro. A Fulvio Ervas il merito
di avere impresso con la forza di una narrativa tracimante un on the road a detta di troppi impossibile e
che invece si è tradotto in best seller…
da
qui
Devo uscire a comprarlo, allora!?
RispondiEliminaletto recensione, promette benissimo!
Grazie, ciao
aspetta a lunedì:)
Eliminasarà una gran bella lettura.
Che bella segnalazione. E' da un po' che sento parlare bene di questo libro, la prossima volta che entro in libreria lo compro!
RispondiEliminase ti piacerà la metà di quanto è piaciuto a me, allora ti piacerà molto:)
RispondiEliminaBello. Conoscevo già il video. Libro scritto in agenda, nella personale lista d'attesa dei libri da leggere.
RispondiEliminaP.s. Anche mio figlio, che non è autistico, mi rimprovera in anticipo che tra qualche anno (o decennio) lo lascerò solo. E io mi sento in colpa in anticipo.
strani i figli (e gli umani), anziché godere di quello che hanno, si lamentano in anticipo di quello che forse mancherà in futuro.
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