un ragazzino che deve crescere, e cresce.
una lettura che non annoia - franz
…Se non fosse narrato in prima persona, questo breve e piacevole
romanzo di Schmitt sarebbe potuto cominciare con: “C’era una volta…”.
Sembra possedere infatti tutti i requisiti della favola metropolitana. Sebbene
la lotta per la sopravvivenza di un ragazzino inibirebbe qualsiasi senso
poetico, l’atmosfera è distesa e leggera, mai dimessa, proprio perché Jun,
ironico, pungente e tenace, si narra come personaggio molto più maturo di
quanto l’età non gli consenta. Lucido, fluente ed essenziale (forse anche
troppo), il testo potrà essere divorato; le pagine scorrono rapidamente;
il linguaggio pulito, pacato e mai fuori dalle righe lascia nel lettore un
senso di leggerezza. Una passeggiata narrativa fatta di equilibrio fiabesco e
fluidi positivi, anche se non manca la sensazione che vi sia qualcosa di
inespresso. Dopotutto, Schmitt ci accenna (soltanto) ad un mondo fatto di
disciplina e spiritualità, del quale vengono forse nascoste le contraddizioni…
…Protagonista è Jun, un ragazzino di quindici
anni di Tokyo che è
magro come un'acciuga. Arrabbiato con il mondo e con se stesso, ma soprattutto
con la sua famiglia, il ragazzo non riesce ad avere
nessun rapporto, se non conflittuale con una madre troppo
generosa e con un padre che, suicidandosi, lo ha abbandonato, tanto che se ne
va di casa e vagabonda per la città vivendo di un piccolo commercio, pieno di risentimento e di frustrazioni. "Ero
intollerante al mondo intero, anche a me stesso. Un soggetto interessantissimo
per la medicina, se mai qualcuno si fosse dedicato al mio caso: ero un
allergico universale."…
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