Grillo, Pinochet e la fine del mondo – Alessandro Robecchi
Si può pensare tutto il male possibile di Matteo
Renzi, del presidente Napolitano,
di Berlusconi Buonanima e di tutti gli altri, compreso il droghiere che sbaglia
il resto e il cretino che vi tampona al semaforo. Ma una critica, per essere
credibile e magari condivisa, dovrebbe restare all’interno del sistema solare,
o almeno della galassia.
Quindi dire che Renzi e Napolitano sono “peggio di Pinochet”, come ha fatto ieri Beppe Grillo ha la stessa efficacia e la solida fondatezza di chi dice che giovedì ci sarà la fine del mondo, all’ora dello spritz. È che la politica è meglio maneggiarla con cura, come anche la Storia. Il rischio è di passare dalle pagine degli interni al colonnino di destra dei giornali on line. Ah, Napolitano e Renzi come Pinochet? Beh, sarà, ma il ghepardo che legge Shakespeare è più interessante.
Quindi dire che Renzi e Napolitano sono “peggio di Pinochet”, come ha fatto ieri Beppe Grillo ha la stessa efficacia e la solida fondatezza di chi dice che giovedì ci sarà la fine del mondo, all’ora dello spritz. È che la politica è meglio maneggiarla con cura, come anche la Storia. Il rischio è di passare dalle pagine degli interni al colonnino di destra dei giornali on line. Ah, Napolitano e Renzi come Pinochet? Beh, sarà, ma il ghepardo che legge Shakespeare è più interessante.
La ferocia nell'anima non l'avevo mai provata. Ho molti da
ringraziare. E aggiungo Grillo, buon ultimo, che invoca Pinochet. Ti dedico i
morti cileni, coglione.
Dice
Savina Dolores Massa
Meglio Pinochet di questi sepolcri imbiancati e
bimbominkia assortiti.
Di me hanno detto di tutto i signori della sinistra, [...]
che sono come quel dittatore argentino che faceva fuori i suoi oppositori
portandoli in aereo con un pallone, poi apriva lo sportello e diceva: C'è una
bella giornata, andate fuori un po' a giocare. Fa ridere ma è drammatico
da qui
Nessun commento:
Posta un commento