“Come è possibile tutto
questo? Questi non sono uomini…sono degli animali”. Con gli occhi gonfi Mamoun
mi si getta al collo ed inizia a piangere. Cerco di consolarlo e di consolarmi.
Lo stringo forte e sussurro al suo orecchio le uniche parole che in quel momento
mi sono venute dal cuore: “ Non dobbiamo diventare come loro. Non possiamo
diventare disumani in questo modo. Dobbiamo difendere la nostra umanità”. Mi ha
dato pace sentire quelle parole che non erano dirette solo a Mamoun ma era lo
Spirito Santo che le diceva anche per me e ringrazio Dio perchè ancora mi
permette di “resistere” e di restare umano nonostante tutto. Forse è merito
anche del claun/mago Pimpa con cui in questi giorni ci siamo trasferiti in
pianta quasi stabile all’Ospedale Francese di Gerusalemme. E’ passata oramai
una settimana dall’arrivo dei primi pazienti. Ricordo benissimo quel primo
giorno quando siamo arrivati e siamo rimasti scioccati dalla devastazione di
alcuni feriti…carni bruciate e squarci impressionanti. Ma il buon Dio ci ha
aiutato ed ecco che nei successivi giorni mi sono ritrovato a fare l’assistente
claun per riportare il sorriso nel volto dei bambini ricoverati. Grazie al
Cielo ce l’abbiamo fatta. Il Pimpa oramai è divenuto un personaggio al punto
che appena mi vedono i piccoli, prima ancora di salutare, mi domandano “When
Pimpa?” che significa “ Dov’è il Pimpa?”. Tutti lo cercano perchè nell’orrore e
nel dolore dei corridoi dell’Ospedale, l’allegria e le magie del Pimpa hanno
riportato un sorriso nel volto di tutti, piccoli e grandi.
Oggi uno di loro è partito.
Non ho fatto in tempo a salutarlo, non sono riuscito a rivedere il bel sorriso
sdentato di Mohamed su quel faccione scuro scuro. Me lo ricordo ancora quando
una settimana fa, in pochi attimi quel sorriso si è trasformato in una smorfia
di dolore perchè lo squarcio sulla pancia causato da chissà cosa non gli
permetteva di ridere troppo. E’ partito non per il paradiso, dove in questi
giorni sono volati in tanti, ma per l’inferno. Non può restare a Gerusalemme e
nemmeno venire a Betlemme. Deve rientrare laggiù dove il Male è scatenato ed è
diventato incontenibile. Oggi ho pregato per lui…chissà forse non ci rivedremo
più ma in questi giorni credo che abbia capito che fuori dal campo di
concentramento di Gaza gli esseri umani non sono tutti così cattivi e
insensibili al dolore dei loro fratelli. Auguri Mohamed, nel buio delle tenebre
della Striscia, se per un attimo avrai paura, chiudi gli occhi e pensa al
Pimpa. Shater…mis shater!!!!!
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