il giorno quattro
del mese natalizio
voterò (al cosiddetto
referendum)
quel che mi risulta
più dignitoso
per chi ancora
ha conservato un pizzico
di senso del giudizio:
crocerò
un monosillabo simpatico,
facendo bene attenzione
non contenga
due insidiose lettere –
ricorrenti fino alla noia
nel gergo tartufesco
della cosiddetta
buona educazione –:
la cigolante vocale “i”
e l’ambigua
consonante “esse”.
farò così anche se, ormai,
il grosso del danno
è stato fatto:
la dozzinale
ma chiassosa sarabanda
messa in scena
dal piazzista toscano
e dalla sua batteria
di ben pasciuti & ammaestrati
pubblicitari-ministri
e prestigiatori-“giornalisti” –
a questo punto dello spettacolo –
ha del tutto intossicato
il flaccido corpaccione
del già non molto acuto e reattivo
“popolo italiano”:
‘sta merda di…
– come chiamarlo? –
populismo pubblicitario?
qualunquismo marchettaro?
autoritarismo
plebeo-ma-aristocratico?
interclassismo
iperclassista di nascosto?
mercantilismo parà-politico?
analfabetismo saputello? –
assunto in dosi massicce
per via orale,
oculare, auricolare, anale
endovenosa & intramuscolare
intradermica, ipnotica
& subliminale,
sottocutanea, parenterale –
ha raggiunto, assediato
e devastato
l’avanzo minimo
di cervello metaforico
rimasto al suddetto popolo
(già ridotto, per incuria,
disuso e atrofia,
a una robina davvero piccina:
diciamo: della dimensione…
d’una nocciola)
in grado, ormai, di pensare
a una cosa sola:
“che c’è di nuovo, di giovanile,
di fico-cool, di consegnato a casa
senza muovere il culo
(e collo sconto promozionale)
on line da comprare?”
del mese natalizio
voterò (al cosiddetto
referendum)
quel che mi risulta
più dignitoso
per chi ancora
ha conservato un pizzico
di senso del giudizio:
crocerò
un monosillabo simpatico,
facendo bene attenzione
non contenga
due insidiose lettere –
ricorrenti fino alla noia
nel gergo tartufesco
della cosiddetta
buona educazione –:
la cigolante vocale “i”
e l’ambigua
consonante “esse”.
farò così anche se, ormai,
il grosso del danno
è stato fatto:
la dozzinale
ma chiassosa sarabanda
messa in scena
dal piazzista toscano
e dalla sua batteria
di ben pasciuti & ammaestrati
pubblicitari-ministri
e prestigiatori-“giornalisti” –
a questo punto dello spettacolo –
ha del tutto intossicato
il flaccido corpaccione
del già non molto acuto e reattivo
“popolo italiano”:
‘sta merda di…
– come chiamarlo? –
populismo pubblicitario?
qualunquismo marchettaro?
autoritarismo
plebeo-ma-aristocratico?
interclassismo
iperclassista di nascosto?
mercantilismo parà-politico?
analfabetismo saputello? –
assunto in dosi massicce
per via orale,
oculare, auricolare, anale
endovenosa & intramuscolare
intradermica, ipnotica
& subliminale,
sottocutanea, parenterale –
ha raggiunto, assediato
e devastato
l’avanzo minimo
di cervello metaforico
rimasto al suddetto popolo
(già ridotto, per incuria,
disuso e atrofia,
a una robina davvero piccina:
diciamo: della dimensione…
d’una nocciola)
in grado, ormai, di pensare
a una cosa sola:
“che c’è di nuovo, di giovanile,
di fico-cool, di consegnato a casa
senza muovere il culo
(e collo sconto promozionale)
on line da comprare?”
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