“I Buoni e i cattivi “ è un album musicale del 1974 di Edoardo Bennato che
ascoltavo da adolescente, mi ricordo soprattutto le canzoni “Un giorno credi” e
“In fila per tre”. Leggendo in questi giorni giornali e articoli sui social e
sentendo i Tg , in merito alla manifestazione antimilitarista di Capo Frasca ho
sentito e letto un sacco di sciocchezze. Il gioco è sempre lo stesso da anni:
cercare di dividere il movimento in buoni e cattivi con la solita tattica del
“divide et impera”.
Personalmente a Capo Frasca ho visto un gruppo variegato di diverse età che
si è presentato alla manifestazione con un unico obiettivo comune: la chiusura
delle basi militari in Sardegna, in Italia e in tutto il mondo, con la bonifica
dei rispettivi territori .
I mass–media hanno messo in rilievo il lancio di sassi da parte dei
manifestanti violenti, senza fare nessun accenno sulle manganellate date
gratuitamente dalla forze del disordine. Io reputo che tutti i manifestanti
meritino un grande rispetto , ognuno ha risposto con le proprie pratiche, sia
lanciando coriandoli o fiori o rispondendo in modo diverso alle manganellate .
Ripeto, non esistono “ I buoni e i cattivi “ , non cadiamo in questo
tranello.
A Capo Frasca ho visto tanta solidarietà: compagni battersi da leoni per
evitare che qualche compagno fosse prelevato dalla Digos, compagni che si sono
presi i colpi pur di difendere il resto del corteo .
Dopo due anni di lotte: http://ilminatorerosso.blogspot.it/2016/11/da-capo-frasca-capo-frasca-2-anni-di.html
Il movimento è maturato tantissimo e questo conferma che la strada
intrapresa è quella giusta .
Mi chiedo: “Tagliare le reti che delimitano una base militare è più grave
di tenere le persone sotto controllo e impaurirle?”
Con la crisi economica che ci affama tutti, indistintamente, il potere
politico gioca la carta dell’emergenza-sicurezza per distrarre l’opinione
pubblica dalle vere emergenze quotidiane: disoccupazione, difficoltà ad
arrivare a fine mese, precarietà, incertezza del futuro.
Per scaricare le frustrazioni collettive vengono individuati i bersagli più
facili: gli immigrati e, più in generale, i poveri diventano il capro
espiatorio per tutto ciò che va male.
Anche il mondo del lavoro viene colpito dalla repressione governativa con
gli attacchi al diritto di sciopero. Alla faccia della retorica sui morti sul
lavoro e sulla mancanza di tutele.
Nel frattempo, i politicanti continuano a vivere nei loro privilegi e i padroni
continuano a speculare sulla pelle dei lavoratori e della povera gente.
Dietro la cortina di fumo della sicurezza si nasconde una realtà durissima:
il paese è devastato e la sua classe politica alimenta questo disagio, fomenta
le guerre fra poveri e il disordine dell’ingiustizia sociale.
La crisi non è un incidente di percorso ma il risultato più naturale del
capitalismo, un sistema economico assassino e ingiusto che dimostra ogni giorno
di più la sua ferocia.
Lo stato e tutte le articolazioni del potere hanno un solo obiettivo:
difendere gli interessi dei ricchi e perpetuare il loro dominio sulla società.
Non tutto è perduto se apriamo gli occhi e ci svegliamo dal torpore.
I veri nemici non sono gli immigrati, ma quelli che ci umiliano ogni giorno
con contratti da fame, con pensioni vergognose, con lo sfruttamento mascherato
da flessibilità.
I veri nemici non sono i poveri o i senza casa, ma quelli che fanno affari
miliardari con la speculazione finanziaria alla faccia dei lavoratori e in
barba all’economia reale ridotta al collasso.
I veri nemici non sono quelli che manifestano per la libertà di tutti, ma
quelli che scatenano la paura per poi reprimere e perseguitare in nome della
loro libertà di comandare meglio.
In questi tempi in cui le menzogne sono pane quotidiano, dire la verità è
un atto rivoluzionario.
Dalle notizie che arrivano dalla stampa si parla di 80 denunce per la
manifestazione di Capo Frasca , naturalmente il tutto non spaventa nessuno.
Contro tutti questi eventuali provvedimenti la risposta vera e forte che si può
dare è continuare a lottare.
LE DENUNCE NON FERMERANNO LA LOTTA!
NESSUNA PACE PER CHI VIVE DI GUERRA !
(*) tratto da http://www.pane-rose.it
Nessun commento:
Posta un commento