scrive qui
Giorgia Meloni:
“Il direttore dei presidi ospedalieri di Cagliari ha
inviato una circolare scioccante: bloccare i ricoveri programmati e dimettere
più pazienti possibile per far posto ai migranti che sbarcheranno in Sardegna.
E' una vergogna inaccettabile. Ormai la gestione dell'immigrazione da parte del
Governo PD è totalmente fuori controllo. Non solo lo Stato impone l'accoglienza
dei clandestini e requisisce immobili pubblici e privati, dà vitto e alloggio a
chi sbarca illegalmente ma si dimentica degli italiani in difficoltà, ora
caccia pure gli italiani dagli ospedali privandoli dei loro diritti più
basilari. Ora basta! Prima si difendono gli italiani in difficoltà, bisognosi
di cure mediche o di sostegno sociale, e poi penseremo al resto del globo
terrestre. Fratelli d'Italia chiederà in ogni sede istituzionale che si faccia
chiarezza su questa ennesima vergogna.”
scrive qui
Luigi Arru:
“Circola in queste ore sui social media la notizia che il
direttore sanitario di un presidio ospedaliero di Cagliari avrebbe dato ordine
di dimettere i pazienti ricoverati per liberare i posti letto e accogliere i
migranti sbarcati martedì”. Così interviene l’assessore della Sanità, Luigi
Arru, in riferimento ad una circolare del responsabile di un presidio
cagliaritano, emessa in occasione dell’ultimo sbarco di migranti.
“Forse qualcuno non sa che è una regola generale – prosegue Arru – che, quando avvengono dei fatti eccezionali per numero di persone coinvolte o per la gravità delle condizioni cliniche (che potenzialmente potrebbero portare ad un aumentato numero di ricoveri), si attiva un piano che prevede che siano prontamente dimessi i pazienti per i quali il medico che li ha in cura – e solo lui – ha già stabilito la dimissibilità. Nessuna dimissione, quindi, per pazienti che richiedono altre cure, come qualcuno in malafede afferma. Fortunatamente il numero di persone che sono finora sbarcate e che hanno ricevuto cure in ospedale o sono state ricoverate, è inferiore all’1%. Anche durante questo ultimo sbarco nel porto di Cagliari, pur essendoci numerose donne vittime di violenza, numerosi bambini, pochi sono stati coloro che hanno avuto bisogno di cure ospedaliere. Dispiace che si diffondano notizie con il solo scopo di suscitare la paura, odio contro persone che hanno solo bisogno di aiuto e conforto, dopo aver effettuato viaggi lunghi e pericolosi. L’assistenza a queste persone è dovuta e, certamente, non avviene a scapito della risposta sanitaria che ricevono i cittadini sardi”.
“Forse qualcuno non sa che è una regola generale – prosegue Arru – che, quando avvengono dei fatti eccezionali per numero di persone coinvolte o per la gravità delle condizioni cliniche (che potenzialmente potrebbero portare ad un aumentato numero di ricoveri), si attiva un piano che prevede che siano prontamente dimessi i pazienti per i quali il medico che li ha in cura – e solo lui – ha già stabilito la dimissibilità. Nessuna dimissione, quindi, per pazienti che richiedono altre cure, come qualcuno in malafede afferma. Fortunatamente il numero di persone che sono finora sbarcate e che hanno ricevuto cure in ospedale o sono state ricoverate, è inferiore all’1%. Anche durante questo ultimo sbarco nel porto di Cagliari, pur essendoci numerose donne vittime di violenza, numerosi bambini, pochi sono stati coloro che hanno avuto bisogno di cure ospedaliere. Dispiace che si diffondano notizie con il solo scopo di suscitare la paura, odio contro persone che hanno solo bisogno di aiuto e conforto, dopo aver effettuato viaggi lunghi e pericolosi. L’assistenza a queste persone è dovuta e, certamente, non avviene a scapito della risposta sanitaria che ricevono i cittadini sardi”.
scrive qui
Claudia Zuncheddu:
“Rispetto al suo sdegno di fronte ad una circolare di
ordinaria amministrazione di un ospedale cagliaritano, prevista in situazioni
di emergenza e l'impegno del suo partito nel "chiedere in ogni sede
istituzionale che si faccia chiarezza su questa ennesima vergogna...",
rispondo: che gaffe xenofoba onorevole!
"Bloccare i ricoveri
programmati e dimettere i pazienti dimissibili", sarebbe l'ordine di
servizio della circolare della Direzione sanitaria dell'ospedale San Giovanni
di Dio di Cagliari, che avrebbe "scioccato" l'on.le Giorgia Meloni di
Fratelli d'Italia. Un provvedimento normale in previsione di un nuovo sbarco di
migranti a Cagliari, tra cui bambini e cadaveri di persone che non ce l'hanno
fatta.
Di fronte a tanto orrore sì che mi
sarei aspettata il suo shock. Ma quando l'abbruttimento della Politica
inaridisce anche i sentimenti di pietà, si perde ogni speranza. Un invito alla
parlamentare romana le arriva proprio dalla Sardegna: eviti le speculazioni
xenofobe sul disagio dei sardi.
Con la "circolare
incriminata" la Direzione Sanitaria dell'ospedale cagliaritano, ha assolto
ai suoi doveri rispettando i protocolli a cui deve attenersi in caso di grandi
emergenze umanitarie o di catastrofi. Mi stupisce che una parlamentare di
esperienza, che ha governato l'Italia con maggioranze di centro destra ed ora
opera all'opposizione di un sedicente governo di centro sinistra, sia così
impreparata tanto da incorrere in simili gaffes.
La carenza dell'assistenza
sanitaria per i sardi ha poco a che vedere con gli obblighi delle Direzioni
Sanitarie ospedaliere nelle emergenze. Il problema reale della Sanità pubblica
in Sardegna, è complesso e politico.
È politica la scelta di chiudere
gli ospedali pubblici sardi e aprire inutili ospedali privati. Il Mater Olbia del Qatar, finanziato dalle casse
sarde, è il fiore all'occhiello non solo del governo Pigliaru, ma anche del
precedente governo Cappellacci di centro destra. Il Qatar, tra i principali
sponsor del terrorismo internazionale, ha pesanti responsabilità sui fenomeni
migratori.
Le politiche antipopolari del
governo Pigliaru (centro sinistra e sovranista) prevedono con il Piano di riordino della rete
ospedaliera sarda, la chiusura degli ospedali pubblici dei territori più
disagiati dell'Isola a cui si associa la situazione drammatica dei tagli negli
ospedali cagliaritani ormai al collasso e in dismissione.
L'assistenza sanitaria in Sardegna
non è garantita a nessuno, né ai sardi, né ai migranti.
Per dovere di cronaca, la vergogna
del governo Pigliaru è quella di aver portato avanti in modo fedele ed efficace
il progetto di privatizzazione del Sistema Sanitario pubblico, voluto dal suo
predecessore di centro destra Cappellacci con Berlusconi, e poi sollecitato dal
Governo Renzi. Su questo tema l'on.le Giorgia Meloni dovrebbe anche essere informata
del silenzio colpevole dell'opposizione (sua parte politica) nel Consiglio
della Regione Autonoma della Sardegna. Un silenzio che simboleggia il Pensiero
Unico, regno di voci solo concordanti.
L'altro approfondimento in materia
di migranti, on.le Meloni, dovrebbe orientarlo verso la politica internazionale
portata avanti da personaggi a Lei ben noti come ad esempio Monti e Berlusconi,
che hanno provveduto ad alimentare guerre e ad armare sino ai denti governi
dittatoriali di Paesi dai quali interi popoli sono costretti a fuggire. Dietro
l'emergenza umanitaria oggi anche in Sardegna, con tutte le complicanze del
fenomeno, ci sono le responsabilità dei governi degli Stati membri dell'Europa,
in primis l'Italia, tesi a dare il proprio contributo per destabilizzare gli
equilibri tra le nazioni, in nome di un nuovo ordine mondiale tanto caro a
Obama.
All'on.le Meloni chiederei:
"se ti incendiassero la casa, per te e per tuo figlio, rivendicheresti il
diritto alla fuga?" Io sono certa di sì, ma questo diritto dev'essere
uguale per tutti.
Sull'assistenza sanitaria pubblica
che da Roma volete tagliarci, ribadiamo che noi sardi non possiamo rinunciare
ai nostri ospedali pubblici efficienti e al potenziamento dei servizi di
emergenza, non solo per noi ma anche per chi arriva.
Per chi non cade nella trappola
populistica, on.le Meloni, ciò che è scioccante è il polverone sollevato in
modo strumentale su una circolare di ordinaria amministrazione.
Pensi a Fratelli d'Italia. I sardi
se la caveranno meglio da soli.”
Nessun commento:
Posta un commento