L’Alleanza Atlantica rappresenta il 55% della spesa militare mondiale,
mentre la Russia, il nemico designato della NATO, ne copre solo il 5%. Questo
divario di 11 a 1 pone una domanda: perché intensificare ulteriormente il
riarmo?
Se la NATO
fosse semplicemente un’alleanza difensiva, non si
comprenderebbe la necessità di questo incremento massiccio della spesa. La
Russia, nonostante la guerra in Ucraina, non dispone delle risorse economiche e
industriali per rappresentare una minaccia convenzionale su larga scala ai
paesi dell’Alleanza Atlantica.
Allora, cosa
giustifica il riarmo?
La risposta
più plausibile è che l’Occidente stia pianificando non solo di contenere la
Russia, ma anche di rafforzare la propria egemonia globale. Il
vero obiettivo potrebbe essere un futuro confronto con la Cina, percepita come
il principale rivale strategico degli Stati Uniti, e una guerra ancora più
diretta con la Russia. Non si può escludere che, nella logica della deterrenza,
si stia preparando un’escalation militare su scala mondiale, con il rischio di
un conflitto nucleare.
L’aumento
della spesa militare della NATO, dunque, non è solo un tema di bilancio, ma una
scelta politica che potrebbe avere conseguenze devastanti. Mentre il mondo
affronta sfide globali come il cambiamento climatico e la crisi economica,
destinare risorse enormi alla militarizzazione rischia di condurre l’umanità
verso un futuro sempre più instabile e pericoloso. I numeri parlano
chiaro: se il riarmo non è necessario per la difesa, allora serve per la
guerra.
Note: Il dato percentuale della Russia è stato portato al 5% in ragione
dell'aumento delle spese militari del 2024.
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