lunedì 24 febbraio 2025

INTERPRETARE IL GIORNALISMO SIONISTA – Gianni Lixi


Purtroppo spesso molte persone ascoltano distrattamente la radio o i media in genere e non si accorgono di come vengono manipolate le notizie dal giornalismo sionista. Quello che ho scritto è rivolto a queste persone.

La notizia più importante del giorno di oggi 23/02/2025 per quanto riguarda la Palestina è che israele non ha liberato i 602 prigionieri palestinesi non rispettando gli accordi sottoscritti davanti ai paesi mediatori (tra cui gli Stati Uniti). Una notizia limpida, cristallina, poco discutibile nel suo significato che però in questa sua cristallina semplicità non si può leggere e sentire nella maggior parte dei media. Io ne ho per caso ascoltato uno, e questa è la trascrizione fedele da rai playsound (qui andare al GR3 delle 18.45 del 23/02/2025 al minuto 4,45):

Caccia israeliani sorvolano a bassa quota lo stadio di Beirut mentre una folla oceanica assiste ai funerali di Hassan Nasrallah leader di Hezbollahucciso da un raid israeliano a settembre. Ma il premier Netanyhau lancia un avvertimento anche contro Hamas a Gaza, minaccia una ripresa della guerra il giorno dopo la liberazione di 6 ostaggi israeliani, rilascio avvenuto di nuovo con una grottesca cerimonia. Un ostaggio sul palco è stato costretto a baciare il capo di due terroristi mentre due ostaggi che sono ancora a Gaza, sono stati costretti ad assistere allo show. Hamas accusa israele di aver violato gli accordi dopo che lo stato ebraico ha sospeso la liberazione di 602 detenuti palestinesi. Non verranno liberati- afferma il governo israeliano- fino a quando Hamas non porrà fine a quelle umilianti cerimonie e non garantirà la liberazione anche degli altri 63 ostaggi. In Cisgiordania intanto le truppe israeliane resteranno un altro anno a Jenin e Tulkarem a combattere i gruppi jihadisti. La popolazione che è stata evacuata, avverte il ministro della difesa Katz, non potrà tornare”. (Da Gerusalemme Giovan Battista Brunori GR3).

Cioè si inizia con una non notizia “caccia israeliani sorvolano a bassa quota….” per depolarizzare l’ascoltatore sulla notizia principale. Come si diceva è una non notizia perché i libanesi, i Gazawi, i Siriani conoscono bene i voli a bassa quota che israele utilizza quotidianamente per rendere la vita difficile a quelle popolazioni. Continua rovesciando la frittata come se stesse parlando di un paese che ha rispettato i patti e che ora si sta arrabbiando contro la controparte che non li sta rispettando “Ma il premier Netanyhau lancia un avvertimento anche contro Hamas a Gaza…”. Poi sposa la versione israeliana della messinscena grottesca di Hamas nelle cerimonie della liberazione degli ostaggi. E’ certamente vero che Hamas usa le cerimonie della liberazione degli ostaggi per mandare un messaggi alla popolazione israeliana. Gli israeliani non sanno nulla di quello che israele fa ai palestinesi perché non vengono informati. L’unico momento in cui gli israeliani guardano qualcosa che riguarda i palestinesi sono le “cerimonie” della liberazione e Hamas le utilizza mediaticamente. Quello che queste rappresentazioni ben organizzate vogliono trasmettere è che Hamas è viva e vegeta, ha una struttura politico- militare integra nonostante l’assassinio dei suoi leader più importanti e le numerose perdite sul campo, che i resistenti palestinesi che si sono uniti ad Hamas nel corso di più di un anno di guerra sono migliaia, che le armi che mette in mostra nelle braccia dei resistenti sono armi prese ad israele sul campo di battaglia (israele non parla mai delle sue perdite). Se c’è qualcuno che viene umiliato questo è Netanyhau (lo dice anche l’ex ministro della difesa Gallant) ed il suo governo, non sono gli ostaggi. E questa è una cosa che il premier israeliano non tollera.

Il giornalista dice che il giovane ostaggio è stato costretto a baciare la testa di un resistene Palestinese e gli altri due ostaggi sono stati costretti a guardare. Questa è un’altro artificio del giornalismo sionista. Cercare di deumanizzare il nemico. Ci sono altri report sull’avvenimento che testimoniano con documentazione fotografica che l’ostaggio (tra l’altro sorridente) ha preso tra le mani il capo del militare di Hamas lo ha piegato un poco verso di lui e gli ha baciato la testa. Gli altri due ostaggi non sono ancora saliti sul palco quindi guardano da giù.

Dopo tutti questi preamboli il giornalista può dare la notizia che doveva dare all’inizio ma che non poteva dare se prima non preparave le orecchie dell’ascoltatore ad apprendere la notizia più importante della giornata come una notizia annacquata, resa innoffensiva dal giornalismo sionista. Anzi, addirittura il giornalista trasmette una nuova condizione posta da Netanyhau: liberare tutti i rimanenti 63 ostaggi sennò continuano i bombardamenti. Cioè oltre a non dare il giusto risalto alla mancata osservazione degli accordi da parte di israele fa passare un ultimatum israeliano come una condizione che deve essere rispettata da Hamas. Contorsionismo giornalistico in cui i sionisti sono maestri.

Ma andiamo avanti perché c’è un’ultima chicca. Il giornalista parla da Gerusalemme e non può non riferire su quello che l’esercito israeliano sta facendo in Cisgiordania. E sceglie di farlo così: In cisgiordania intanto le truppe israeliane resteranno un altro anno a Jenin e Tulkarem a combattere i gruppi jihadisti. Cioè cerca di usare la carta della deumanizzazione del nemico “combattere i gruppi jihadisti” come se si trattasse di terroristi tagliagole. Si tratta di militari che fanno operazioni di resistenza contro un esercito che compie azioni illegali contro la popolazione palestinese, un esercito che fa carta straccia del diritto internazionale. Ma la cosa paradossale è che questo è certificato dalla frase che lui stesso dice subito dopo : La popolazione che è stata evacuata, avverte il ministro della difesa Katz, non potrà tornare. Cioè il vero obbiettivo non sono i gruppi jihadisti, ma è proprio la popolazione palestinese sfrattata dalla sua terra (40000 deportati in poche settimane). Cioè l’avverarsi del disegno sionista.

Hamas, i gruppi Jihadisti e tutti gli altri sono gruppi di resistenza ad una occupazione coloniale che potrebbero chiamarsi Blu, giallo, verde, rosso, che siccome compiono azioni di resistenza contro il potere israeliano che li costringe a vivere sotto un sistema di apartheid questo li chiama terroristi.

Ma naturalmente il giornalista sionista si guarda bene da far capire che così stanno le cose!

da qui

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