WikiLeaks:
L’agenzia americana USAid aveva sul libro paga 6200 giornalisti e 279 agenzie
di stampa - Fabio Lugano
La notizia di ieri, secondo cui il governo
degli Stati Uniti avrebbe finanziato organi di stampa come Politico, l’Associated Press, la BBC e altri , ha
sollevato più domande che risposte – anche se l’ovvia implicazione è che il governo degli Stati Uniti ha di fatto sostenuto i media
favorevoli al regime, che poi spacciano notizie favorevoli al regime
– e ha passato anni ad attaccare organi di stampa indipendenti, The Federalist,
NYPost, Zerohedge e molti altri sfortunati che nel frattempo sono stati messi
fuori gioco.
Mentre i finanziamenti per Politico e
altri provengono da tutto il governo federale – WikiLeaks,
citando unrapporto di RSF , ha evidenziato che l’USAID finanziava oltre 6.200 giornalisti in 707 punti vendita di
media e 279 ONG “mediatiche”, che comprendono il 90% dei reportage
dall’Ucraina.
Secondo RSF,
Repoter Senza Frontiere, il congelamento degli aiuti esteri da
parte dell’amministrazione Trump – circa 268 milioni di dollari destinati a
finanziare “media indipendenti e il libero flusso di informazioni” – ha
“gettato nel caos il giornalismo in tutto il mondo”.
Quasi subito dopo l’entrata in vigore del
blocco, le organizzazioni giornalistiche di tutto il mondo che ricevono
finanziamenti americani hanno iniziato a contattare RSF esprimendo
confusione, caos e incertezza. Tra le organizzazioni colpite ci sono grandi ONG internazionali
che sostengono i media indipendenti, come il Fondo Internazionale per i Media
di Interesse Pubblico, e piccoli media che servono il pubblico in condizioni di
repressione in Paesi come l’Iran e la Russia.
…
I programmi USAID sostengono i media indipendenti in più di 30
Paesi, ma è difficile valutare l’entità del danno arrecato ai media
globali. Molte organizzazioni esitano ad
attirare l’attenzione per paura di rischiare finanziamenti a lungo termine o di
subire attacchi politici. Secondo una scheda informativa
dell’USAID, che nel frattempo è stata messa offline, nel 2023 l’agenzia ha
finanziato la formazione e il sostegno di 6.200 giornalisti, ha assistito
707 testate giornalistiche non statali e ha sostenuto 279 organizzazioni della
società civile del settore dei media dedicate al rafforzamento dei media
indipendenti. Il bilancio degli aiuti esteri
per il 2025 comprendeva 268.376.000 dollari stanziati dal Congresso per
sostenere “i media indipendenti e il libero flusso di informazioni”.
Si noti l’uso ricorrente del termine
“media indipendenti”.
Naturalmente, il rapporto di RSF e un altro della Columbia Journalism Review lanciano
l’allarme sul “silenziamento dei media indipendenti” in tutto il mondo.
Il contesto critico che omettono,
tuttavia, è che l’USAID, nonostante le migliori intenzioni al momento della sua
creazione, è stata corrotta e trasformata in un fondo di fondi neri del Deep
State USA. Inoltre non bisogna essere delle volpi per ricordare che,, normalmene, chi
paga i suonatori sceglie la musica.
Credete veramente che USAid pagasse
qualcuno per diffondere notizie e opinioni opposte a quelle di chi governava
negli USA, per amore della “Libertà di parola”?
Il dibattito sul ruolo occulto dell’USAID, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale che l’amministrazione Trump vuole azzerare e porre sotto il controllo del Dipartimento di Stato, ha valicato i confini degli Stati Uniti. Sì, perché tale agenzia, ufficialmente istituita per gestire aiuti umanitari e assistenza in oltre 100 Paesi nel mondo con un budget di oltre 46 miliardi di dollari, è stata impiegata, nel corso degli anni, dallo stato di sicurezza americano per operazioni di destabilizzazione, “regime change” e ingerenza in Paesi stranieri. Come? Anche attraverso il finanziamento, diretto o indiretto, di media spacciati per “indipendenti”, agenzia stampa ed enti benefici ad esso collegati.
Dollari a media in
tutto il mondo
Un’inchiesta del
giornalista Lee Fang ha
portato alla luce il controverso ruolo dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo
Sviluppo Internazionale nel finanziare testate giornalistiche e iniziative
editoriali tutto il mondo, sollevando non poche domande sull’indipendenza e
l’imparzialità di queste testate.
Uno dei casi più
emblematici citati da Fang riguarda Coda
Story, un’organizzazione giornalistica con sede a New York che si
occupa di “contrastare la disinformazione”, in modo particolare quella
proveniente dalla Federazione russa. Un rapporto di audit ha
rivelato che Coda Story ha
ricevuto finanziamenti speciali dalla National
Endowment for Democracy (NED), un’organizzazione non profit
strettamente legata a USAID. Fondi impiegati per per sostenere le sue
iniziative giornalistiche, il che solleva numerosi interrogativi sulla
possibile influenza esercitata dai finanziatori sulla testata.
Un altro esempio significativo è quello dell’Organized Crime and Corruption Reporting Project
(OCCRP), un’organizzazione giornalistica investigativa nota per aver
contribuito a scandali come i Panama
Papers. L’OCCRP dipende in larga misura da finanziamenti del
Dipartimento di Stato e di USAID. Come riportato da Ryan
Grim, questi fondi governativi non sono privi di condizionalità:
funzionari statunitensi avrebbero utilizzato il loro potere per influenzare
decisioni editoriali e di personale all’interno dell’organizzazione.
L’organizzazione ha ricevuto 11
milioni di dollari da agenzie statunitensi, di cui 5,7 milioni provenienti
direttamente da USAID…
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