E'
stata trovata morta in un bagno dell'aeroporto Ataturk di Istanbul in Turchia.
Jacky Sutton, ex giornalista della Bbc e inviata di guerra, secondo i
media turchi si sarebbe impiccata con i lacci delle scarpe. Una storia
ancora da chiarire che non convince gli amici della donna che hanno da subito
escluso l'ipotesi del suicidio, parlando invece di assassinio. La Sutton
era arrivata a Istanbul alle 22 di sabato 17 ottobre. Secondo i quotidiani
turchi la donna, dopo aver perso il volo di transito, non aveva abbastanza
soldi per acquistare un altro biglietto, è scoppiata a piangere e poi
scomparsa. Due ore dopo è stata ritrovata morta nella toilette da due
passeggeri russi. Sutton durante la sua carriera giornalistica ha seguito
i conflitti in Afghanistan e Iraq. E proprio all'aeroporto della capitale turca
stava aspettando un volo, con partenza alle 00.15, che l'avrebbe portata nella
città di Erbil, in una regione curda dell'Iraq. "Era una donna forte -
come la descrivono i suoi amici - che ha raccontato da inviata di guerra della
Bbc i conflitti in Afghanistan e Iraq e guidava un importante
think tank giornalistico". Forse il suo lavoro l'ha resa una figura
scomoda. La donna in Iraq era pro-tempore dell'Institute for War and Peace
Reporting - una struttura che ha uffici in diversi paesi colpiti da
conflitti per sostenerne la stampa indipendente - dimostra che si
trattava di una persona impegnata ancora a costruire,
progettare, scrivere. La ricostruzione delle ultime ore della Sutten però
non convincono chi la conosceva, tanto più che il precedente direttore
dell'Iwpr Ammar al Shahbander è stato ucciso in un attacco terroristico a
Baghdad a maggio, assieme ad altre 17 persone. Sutton era una
giornalista di lunga e provata esperienza. In passato ha lavorato all'Onu, alla
Fao a Roma e anche come producer della Bbc dal '98 al
2000. Parlava cinque lingue e dopo il lavoro alla Bbc stava
approfondendo la sua competenza presso il Centro per gli studi arabi e
islamici all'Università nazionale d'Australia. La sua ricerca era
incentrata sul sostegno internazionale allo sviluppo per sostenere le
donne professioniste dei media tra il 2003 e il 2013 in Iraq
e Afghanistan. "Non solo era una studiosa eccezionale, ma
un'amica di alto valore e una collega che ha dato grandi contributi
al lavoro e alle attività del centro", ha affermato il
professor Amin Saikal. Per il centro stava scrivendo una tesi di
dottorato sulla violenza contro le donne da parte dei miliziani
dell'Isis, motivo che l'aveva spinta a giugno ad esprimere il timore di
essere finita nel mirino del terrorismo. Il suicidio non convince gli
amici. Christian Bleuer, un ricercatore suo amico, quando si sono diffuse le
notizie sulla morte della giornalista, ha immediatamente twittato:
"Jackie Sutton ha lavorato in Afghanistan e Iraq. Era la donna più
tenace che si potesse incontrare. E la polizia turca dice che si è uccisa
perché ha perso un volo?" Poi, in un altro "cinguettio", ha
rincarato la dose: "Non sono uno che crede alle cospirazioni, ma i
turchi dicono che una videocamera di sorveglianza era
'malfunzionante' dove Jackie Sutton è stata assassinata". Sulla
vicenda si è esposta anche Jane Pearce, direttrice del World Food Programme
dell'Onu in Iraq, è altrettanto netta nella sua valutazione.
"Semplicemente non credo a queste notizie", ha twittato a sua
volta, riferendosi alle notizie su un eventuale suicidio. Per ora il
governo di Londra mantiene un profilo basso e ha solamente confermato che
la donna è stata trovata morta. Il Foreign Office ha detto di star
fornendo "assistenza consolare alla famiglia" di Sutton. La
donna aveva anche molte amicizie curde, di certo non ben viste dalla
Turchia di Recep Tayyip Erdogan, dove la sua morte - a poche settimane dal
voto del 1 novembre - rischia di creare un vero e proprio caso.
..Christian Bleuer, un ricercatore suo amico, ha immediatamente twittato, quando si sono diffuse le notizie sulla morte della giornalista: "Jackie Sutton ha lavorato in Afghanistan&Iraq. Era la donna più dura che si potesse incontrare. E la polizia turca dice che si è uccisa perché ha perso un volo?". Poi, in un altro "cinguettio", ha rincarato la dose: "Non sono uno che crede alle cospirazioni, ma i turchi dicono che una videocamera di sorveglianza eramalfunzionante nel punto in cui la Sutton è stata assassinata".
Jane Pearce, direttrice del World Food Programme dell'Onu in Iraq, è altrettanto netta nella sua valutazione. "Semplicemente non credo a queste notizie", ha twittato a sua volta, riferendosi a un eventuale suicidio…
Jane Pearce, direttrice del World Food Programme dell'Onu in Iraq, è altrettanto netta nella sua valutazione. "Semplicemente non credo a queste notizie", ha twittato a sua volta, riferendosi a un eventuale suicidio…
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