parole sante - franz
“La Rete no Basi né Qui né Altrove” ha indetto una manifestazione contro la
Trident Juncture 2015 il 3 novembre davanti al poligono di Teulada. La questura
è stata regolarmente preavvisata il 29 ottobre, dunque nei tre giorni
precedenti l’iniziativa, come prevede la legge.
Il questore Vito Danilo Gagliardi ha emanato un comunicato, nel quale afferma
che la manifestazione non verrà autorizzata perché mancherebbero non meglio
precisati “canoni di sicurezza“.
Ora, signor Questore, consenta una correzione che non è meramente linguistica. Lei non può non autorizzare l’esercizio della libertà di riunione, per la semplice ragione che questa è una libertà, come tale insuscettibile di autorizzazione. Ha mai visto, lei, una libertà autorizzata? Non le sembra un ossimoro?
Lei dovrebbe sapere che la libertà di riunione è soggetta a preavviso, ma solo per far sì che la questura possa apprestare le misure idonee a consentirne l’esercizio nel migliore dei modi. E’ vero invece che può vietarla, ma “soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica“. Comprovati, signor Questore, non ipotizzati. Come si può dire che esiste una prova seria di pericolo all’incolumità e alla sicurezza pubblica, quando tutte le manifestazioni antiTrident, comprese quelle di sabato, si sono svolte, come lei stesso ammette, “tranquillamente“?
Signor Questore, le riporto l’articolo 17 della nostra Carta, un ripasso non fa mai male:
“I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica“.
Nè lei può richiamare i provvedimenti emessi nei confronti di alcuni antimilitaristi, per impedire loro di avvicinarsi al Poligono di Teulada. Intanto perché non si sa se quei signori parteciperanno alla manifestazione a Teulada; in secondo luogo, perché la loro presenza non metterebbe in pericolo la sicurezza degli altri partecipanti. E dunque, lei non può vietare la manifestazione, per questo motivo, che sarebbe un vero e proprio pretesto. Non può conculcare una libertà costituzionale in capo a tanti cittadini, che non hanno foglio di via. In terzo luogo perché quei fogli di via hanno tutta l’aria di essere illegittimi e frutto di una forzatura. Lei dice che“i fogli di via sono stati emessi dalla Questura perché queste persone sono state viste più e più volte girovagare [sic!] nelle vicinanze del perimetro del poligono di Teulada sia dal personale di vigilanza che dal nostro personale“. E le pare che basti questo per limitare un’altra libertà costituzionale? Conosce l’art. 16, primo comma, della Costituzione? Eccolo: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche“. Le pare che lei possa seriamente dire che alcuni attivisti che si aggirano per Teulada o nelle sue spiagge costituiscono un pericolo per la sicurezza? Suvvia! Un po’ di buon senso! Anch’io per tutta l’estate e fino a due domeniche fa, ho “girovagato” nei pressi dei “monti di sabbia”, le famose dune di P. Pino, attigue al poligono, e, d’estate, ho anche solcato il mare antistante la base con la vela di un amico. Sono antimilitarista e antibase, lo confesso, embé?, lei mi fa il foglio di via? Ma dai!
Signor Questore, lei è “reo confesso” quando dichiara all’Ansa: “Dovevamo dare un segnale importante dopo la richiesta di manifestazione“. Quindi è la manifestazione che intende vietare, ma non per motivi “comprovati” di sicurezza e incolumità pubblica, che lei neanche enuncia, ma perché vuole dare una segnale! Forse pretende di mettere a tacere i sardi? Forse pensa di sospendere i diritti costituzionali in provincia di Cagliari? Ma dai!
Poi dice del preavviso della manifestazione: “una richiesta aleatoria senza un luogo di partenza preciso, un orario, un percorso con un corteo lungo il perimetro del Poligono che chiaramente non sarà autorizzato”. Ma se ci sono incompletezze e genericità nel percorso lei non può viertare un bel nulla, al più deve chiedere un chiarimento agli organizzatori sul percorso e, in mancanza, precisarlo con loro. Lo dice lei stesso: “nella eventualità volessero fare un presidio organizzato e concordato troveremmo la giusta sistemazione“.
Infine, un consiglio e un’avvertenza amichevoli e nell’interesse generale. Signor Questore, si ricordi che Lei vive in un ordinamento costituzionale e che, nell’assumere servizio, ha prestato giuramento di osservare la Costituzione e di garantire le libertà costituzionali dei cittadini. Questo è il suo compito fondamentale. E, se ben ci pensa, è un compito bellissimo. Lei, non i pacifisti, laddove desse malauguratamente seguito ai suoi divieti in violazione della Carta, rischia di creare pericolo alla sicurezza e incolumità pubblica. Non è meglio abbassare i toni, evitare i proclami e improbabili segnali a chicchessia, e tornare alla ragionevolezza?
da quiOra, signor Questore, consenta una correzione che non è meramente linguistica. Lei non può non autorizzare l’esercizio della libertà di riunione, per la semplice ragione che questa è una libertà, come tale insuscettibile di autorizzazione. Ha mai visto, lei, una libertà autorizzata? Non le sembra un ossimoro?
Lei dovrebbe sapere che la libertà di riunione è soggetta a preavviso, ma solo per far sì che la questura possa apprestare le misure idonee a consentirne l’esercizio nel migliore dei modi. E’ vero invece che può vietarla, ma “soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica“. Comprovati, signor Questore, non ipotizzati. Come si può dire che esiste una prova seria di pericolo all’incolumità e alla sicurezza pubblica, quando tutte le manifestazioni antiTrident, comprese quelle di sabato, si sono svolte, come lei stesso ammette, “tranquillamente“?
Signor Questore, le riporto l’articolo 17 della nostra Carta, un ripasso non fa mai male:
“I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica“.
Nè lei può richiamare i provvedimenti emessi nei confronti di alcuni antimilitaristi, per impedire loro di avvicinarsi al Poligono di Teulada. Intanto perché non si sa se quei signori parteciperanno alla manifestazione a Teulada; in secondo luogo, perché la loro presenza non metterebbe in pericolo la sicurezza degli altri partecipanti. E dunque, lei non può vietare la manifestazione, per questo motivo, che sarebbe un vero e proprio pretesto. Non può conculcare una libertà costituzionale in capo a tanti cittadini, che non hanno foglio di via. In terzo luogo perché quei fogli di via hanno tutta l’aria di essere illegittimi e frutto di una forzatura. Lei dice che“i fogli di via sono stati emessi dalla Questura perché queste persone sono state viste più e più volte girovagare [sic!] nelle vicinanze del perimetro del poligono di Teulada sia dal personale di vigilanza che dal nostro personale“. E le pare che basti questo per limitare un’altra libertà costituzionale? Conosce l’art. 16, primo comma, della Costituzione? Eccolo: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche“. Le pare che lei possa seriamente dire che alcuni attivisti che si aggirano per Teulada o nelle sue spiagge costituiscono un pericolo per la sicurezza? Suvvia! Un po’ di buon senso! Anch’io per tutta l’estate e fino a due domeniche fa, ho “girovagato” nei pressi dei “monti di sabbia”, le famose dune di P. Pino, attigue al poligono, e, d’estate, ho anche solcato il mare antistante la base con la vela di un amico. Sono antimilitarista e antibase, lo confesso, embé?, lei mi fa il foglio di via? Ma dai!
Signor Questore, lei è “reo confesso” quando dichiara all’Ansa: “Dovevamo dare un segnale importante dopo la richiesta di manifestazione“. Quindi è la manifestazione che intende vietare, ma non per motivi “comprovati” di sicurezza e incolumità pubblica, che lei neanche enuncia, ma perché vuole dare una segnale! Forse pretende di mettere a tacere i sardi? Forse pensa di sospendere i diritti costituzionali in provincia di Cagliari? Ma dai!
Poi dice del preavviso della manifestazione: “una richiesta aleatoria senza un luogo di partenza preciso, un orario, un percorso con un corteo lungo il perimetro del Poligono che chiaramente non sarà autorizzato”. Ma se ci sono incompletezze e genericità nel percorso lei non può viertare un bel nulla, al più deve chiedere un chiarimento agli organizzatori sul percorso e, in mancanza, precisarlo con loro. Lo dice lei stesso: “nella eventualità volessero fare un presidio organizzato e concordato troveremmo la giusta sistemazione“.
Infine, un consiglio e un’avvertenza amichevoli e nell’interesse generale. Signor Questore, si ricordi che Lei vive in un ordinamento costituzionale e che, nell’assumere servizio, ha prestato giuramento di osservare la Costituzione e di garantire le libertà costituzionali dei cittadini. Questo è il suo compito fondamentale. E, se ben ci pensa, è un compito bellissimo. Lei, non i pacifisti, laddove desse malauguratamente seguito ai suoi divieti in violazione della Carta, rischia di creare pericolo alla sicurezza e incolumità pubblica. Non è meglio abbassare i toni, evitare i proclami e improbabili segnali a chicchessia, e tornare alla ragionevolezza?
i fogli di via
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