Dovrei essere in classe a spiegare
Guglielmo da Ockham (filosofo geniale della fine della scolastica), invece sono
qui in aula magna a compilare il registro elettronico (e a scrivere su
facebook!) perchè la mia quarta è obbligata
a partecipare ad un incotro con la fondazione San Paolo, in cui uno sfigato hipster spiega loro come ottenere allettanti borse di studio e
finanziamenti a fondo perduto (e magari
ad aprire un conto corrente da loro). Che bravi questi banchieri e che inutili
questi professori.
Ovviamente sono stato uno dei pochi professori ad opporsi
a tale progetto (?!), ricordando addirittura (che patetico moralista e
pacifista) che la
San Paolo è una delle principali banche italiane che investe in armi (sapete quelle cose con cui si uccide e si fanno le
guerre).
Io
non sto più zitto (in
realtà non lo sono mai stato, come mi ricorda sempre mia madre). Ho quarantadue
anni, ho una compagna e due figli, sono un semplice insegnante a salario fisso,
ma non sono in vendita e non
voglio che la scuola pubblica diventi un luogo nel quale aziende e istituti di
credito vengano a farsi pubblicità e a realizzare profitto.
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