romanzo noir, politico, poliziesco, dove coraggio, vendetta, vigliaccheria, eroismo,tradimento, amicizia, servilismo, senso del dovere, corruzione, verità e menzogna, vita e morte, si confrontano e si confondono in ogni momento.
Algeri è lo sfondo di un'indagine che non guarda in faccia nessuno, e questo non si fa.
tutto il mondo è paese, quando un potente è indagato è un complotto verso di lui o verso lo Stato, e le due cose coincidono nella mentalità proprietaria degli intoccabili.
Yasmina Khadra sa come si scrive e appassiona il lettore ogni volta.
il dio della letteratura lo conservi - franz
Khadra non è
tuttavia un autore che scrive storie fini a se stesse, tutto ha un preciso
significato. A partire dal prologo introduttivo al libro, che riporto
integralmente.
“Ci sono quelli
che di un barlume fanno una torcia e di una fiaccola un sole, rendendo grazie
per tutta la vita a chi li onora per una sera; e ci sono quelli che gridano al
fuoco appena intravedono una parvenza di luce in fondo al tunnel, trascinando
in basso ogni mano che si tende verso di loro.
Questi ultimi in Algeria vengono chiamati “Beni Kelboun”.
Geneticamente nefasti, i Beni Kelboun hanno una loro trinità personale:
mentono per natura,
truffano per principio,
nuocciono per vocazione.
Questa è la loro storia.”
Questi ultimi in Algeria vengono chiamati “Beni Kelboun”.
Geneticamente nefasti, i Beni Kelboun hanno una loro trinità personale:
mentono per natura,
truffano per principio,
nuocciono per vocazione.
Questa è la loro storia.”
La storia che
racconta Khadra è, tout court,
la storia che viviamo quotidianamente anche noi. C’è il degrado, certo, la
sconfitta amara e terribile, ma il riscatto è sempre all’orizzonte, ed è tra
l'altro sempre possibile, come dimostra il comportamento di uno dei personaggi
meno centrali ma che si svela determinante e inaspettatamente decisivo. Ci
vuole solo un atto di coraggio, oltre a scelte coraggiose che solo gli spiriti
liberi possono permettersi.
Non aggiungo
altro. Provate solo a leggere il libro, perché vi stupirà. A partire dal
titolo, Cosa aspettano
le scimmie a diventare uomini molto esemplificativo. Io non vi
anticipo nulla della storia narrata. Prendete dunque il romanzo, e capirete.
…La religione salafita dei fondamentalisti, secondo Yasmina Khadra,
ha contaminato tutte le istituzioni algerine, si tratta di un salafismo
“predatore”, carrierista che cresce coabitando con il potere.
Quando nel 2001 Yasmina Khadra, faceva presente che non erano i
militari ad uccidere in Algeria, come diceva la tesi accreditata in tutto
l’Occidente, ma i terroristi islamici, fu accusato di essere un uomo del
regime.
Quello che l’autore scrisse, allora, nel libro “Cosa sognano i lupi”
(Feltrinelli, 2001), era un avviso a tutto il mondo di come stavano andando le
cose e di come sarebbero poi peggiorate. Quando in Algeria vennero assassinati
i più grandi filosofi e scrittori, il mondo lo ignorò, fece finta di nulla, lo
si considerò un problema locale.
Yasmina Khadra non vede religione nel terrorismo e fa il paragone con
la mafia italiana che frequenta chiese e processioni. Non è fede, non è religione,
è solo criminalità.
Una criminalità che cresce dove impera la corruzione, dove regna
l’ignoranza, dove la scuola non funziona bene, dove non c’è lavoro e la gente è
disperata; tanto da credere alla soluzione più semplice (e a loro
comprensibile) che le venga prospettata…
…Un libro sul potere, sulla sua
usurpazione senza vergogna e senza limiti, quasi spettasse di diritto decidere
della vita altrui, fino a determinare le sorti di un intero Paese.
Sullo sfondo Algeri, la bellissima
città bianca che ha fatto sognare i poeti, che ha fatto innamorare
intellettuali di tutto il mondo, sembra sconfitta dalle tenebre create apposta
da chi la sfrutta, da chi si è autoproclamato suo salvatore e padrone. Ci sono
i “cattivi” e ci sono gli onesti, ci sono i vigliacchi, i leccapiedi, i
servili, i complici, e ci sono gli eroi…
Uno scrittore che voglio leggere da tempo. Alla prima occasione ci riuscirò.
RispondiEliminae non te ne pentirai :)
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