riguardare o ripensare alle cose che sembrano sempre le stesse. leggendo e ascoltando le parole di uno che guarda le stesse cose e le vede diverse da noi, da solo è già un motivo sufficiente e necessario per leggere il libro di Suketu Mehta.
essere un migrante, uno che viaggia da generazioni, e non uno stanziale da una vita, rende lo sguardo quasi uguale, direbbe qualcuno, in realtà è tutta un'altra partita.
questione di sguardi, modi di vedere, si potrebbe dire parafrasando John Berger.
solo 80 pagine, ma nessuna parola è di troppo.
viene citato Italo Calvino, che di città (invisibili, ma non troppo) se ne intendeva moltissimo.
"Il capitale globale non viola le leggi: si limita a finanziare i politici perché facciano leggi ad esso congeniali".
essere un migrante, uno che viaggia da generazioni, e non uno stanziale da una vita, rende lo sguardo quasi uguale, direbbe qualcuno, in realtà è tutta un'altra partita.
questione di sguardi, modi di vedere, si potrebbe dire parafrasando John Berger.
solo 80 pagine, ma nessuna parola è di troppo.
viene citato Italo Calvino, che di città (invisibili, ma non troppo) se ne intendeva moltissimo.
"Il capitale globale non viola le leggi: si limita a finanziare i politici perché facciano leggi ad esso congeniali".
Ho passato 7 delle 8 ore che sono sveglia in casa.
Le ho utilizzate per leggere un libro, La vita segreta delle città di Suketu Mehta (Einaudi).
È il miglior regalo che potessi farmi.
È il miglior regalo che potreste farvi.
È il libro che racchiude tutta la positività che dovrebbe travolgere l’umanità intera con l’arrivo del nuovo anno.
Sì, ho detto umanità e non sto esagerando…
Le ho utilizzate per leggere un libro, La vita segreta delle città di Suketu Mehta (Einaudi).
È il miglior regalo che potessi farmi.
È il miglior regalo che potreste farvi.
È il libro che racchiude tutta la positività che dovrebbe travolgere l’umanità intera con l’arrivo del nuovo anno.
Sì, ho detto umanità e non sto esagerando…
I libri sulle città di solito sono o troppo tecnici o
impressionistici, cioè cialtroni. Questo, al contrario, è un breve saggio senza
numeri, ma con molte riflessioni acute e documentate dall’esperienza diretta
dell’autore. Parte dal ribaltamento del rapporto tra popolazione rurale e
popolazione urbana, che da quest’anno risulta più numerosa grazie soprattutto
agli spostamenti che avvengono in Asia, Africa e Sudamerica. Mehta,
descrivendoci i movimenti attuali, ci ricorda il nostro passato: migranti,
esuli dalla campagna verso la città, dapprima inurbati nei centri storici in
condizioni abitative pessime, poi espulsi e mandati a
riempire casermoni (…in qualche angolo del pianeta…dev’esserci un architetto pazzo che disegna
tutte le case popolari del mondo)…
qui un po' di articoli scritti per L'Espresso
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