domenica 11 febbraio 2018

La vita segreta delle città - Suketu Mehta

riguardare o ripensare alle cose che sembrano sempre le stesse. leggendo e ascoltando le parole di uno che guarda le stesse cose e le vede diverse da noi, da solo è già un motivo sufficiente e necessario per leggere il libro di Suketu Mehta.
essere un migrante, uno che viaggia da generazioni, e non uno stanziale da una vita, rende lo sguardo quasi uguale, direbbe qualcuno, in realtà è tutta un'altra partita.
questione di sguardi, modi di vedere, si potrebbe dire parafrasando John Berger.
solo 80 pagine, ma nessuna parola è di troppo.
viene citato Italo Calvino, che di città (invisibili, ma non troppo) se ne intendeva moltissimo.
"Il capitale globale non viola le leggi: si limita a finanziare i politici perché facciano leggi ad esso congeniali".





Ho passato 7 delle 8 ore che sono sveglia in casa.
Le ho utilizzate per leggere un libro, La vita segreta delle città di Suketu Mehta (Einaudi).
È il miglior regalo che potessi farmi.
È il miglior regalo che potreste farvi.
È il libro che racchiude tutta la positività che dovrebbe travolgere l’umanità intera con l’arrivo del nuovo anno.
Sì, ho detto umanità e non sto esagerando…

I libri sulle città di solito sono o troppo tecnici o impressionistici, cioè cialtroni. Questo, al contrario, è un breve saggio senza numeri, ma con molte riflessioni acute e documentate dall’esperienza diretta dell’autore. Parte dal ribaltamento del rapporto tra popolazione rurale e popolazione urbana, che da quest’anno risulta più numerosa grazie soprattutto agli spostamenti che avvengono in Asia, Africa e Sudamerica. Mehta, descrivendoci i movimenti attuali, ci ricorda il nostro passato: migranti, esuli dalla campagna verso la città, dapprima inurbati nei centri storici in condizioni abitative pessime,  poi espulsi  e mandati a  riempire casermoni (…in qualche angolo del pianeta…dev’esserci un architetto pazzo che disegna tutte le case popolari del mondo)…

qui un po' di articoli scritti per L'Espresso

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