il documentario si può vedere QUI
il documentario
ricorda l'intellettuale sardo Antonio Pigliaru attraverso diverse interviste
che ricostruiscono lo spessore politico e culturale di questo professore sardo,
che fece della vendetta barbaricina punto focale delle sue ricerche in campo
giuridico e antropologico. Il documentario vede gli interventi di Sergio Cotta,
Norberto Bobbio, Giorgio Pecorini e L. M. Lombardi Satriani. Essi, attraverso i
ricordi e i lo studio dell'opera del Pigliaru, ne riportano un'immagine dai
contorni ben definiti di persona di grande impegno politico e intellettuale.
Fin da giovane Antonio Pigliaru si distinse, infatti, per una concezione del
potere come dovere verso l’uomo e per il suo forte impegno educativo che lo
portò a diventare professore universitario. Di grande importanza soprattutto
gli studi sul diritto sardo, incentrato soprattutto sul mondo barbaricino: è
più volte ricordata la sua opera più nota "Il codice della vendetta
barbaricina". Le parole e le teorie del Pigliaru riguardanti la Sardegna vengono
espresse, inoltre, mediante immagini tratte da diversi filmati, quali Banditi a
Orgosolo e Pastori a Orgosolo di Vittorio De Seta, La disamistade di Libero
Bizzarri e Rapimento in Barbagia di G. Dessì e E. Sanna.
Nessun commento:
Posta un commento