Alla fine
del breve libro del profeta Giona si legge una frase rivolta dalla divinità al
suo messaggero, nella quale si dice che Ninive è una città così confusa, che
un uomo non riconosce la sua mano destra dalla sinistra.
Abitiamo
politicamente a Ninive, incapaci di districare la sinistra dalla destra?
Porto un
esempio: due gelatai si dividono una spiaggia lunga un chilometro. A inizio
stagione stanno alle due estremità, poi lentamente convergono verso il centro
cercando di accaparrarsi la clientela più pigra, certi comunque di essere
seguiti dai clienti che stanno ai due bordi. Alla fine della stagione vendono
gelati a pochi metri di distanza. Si contendono la medesima clientela, mentre
quella rimasta alle estremità ha smesso di acquistare gelati. Le due parti non
sono più avversarie, sono diventate ditte concorrenti che vendono la stessa merce.
Questa è la
condizione dei partiti storici di sinistra, compromessi con la sindrome del
gelataio. Se fosse rimasta chiusa in questi partiti, oggi la sinistra sarebbe
il braccio amputato che continua a far male anche in assenza. Ma non abita più
in quelle stanze e per questo la sinistra non è estinta. Uscita fuori dai
partiti storici, sperimenta nuove forme e nuove voci. Le sue linee guida sono
ancora e sempre le libertà, le uguaglianze, le fraternità.
Per esempio:
da noi si danno casi di criminale disprezzo della salute pubblica. A Taranto lo
stabilimento siderurgico ILVA ha depositi di materiali di scarto a cielo
aperto. Nei giorni di vento le polveri tossiche lasciate scoperte
invadono il quartiere vicino e il sindaco è costretto a ordinare la chiusura
delle scuole. Il governo di centro sinistra con un decreto permette all’ILVA di
proseguire lo spargimento tossico fino al 2023. La Regione Puglia e il
sindaco di Taranto impugnano il decreto e lo bloccano. È mossa di sinistra, di
legittima difesa della salute pubblica, del diritto di precedenza della vita
sulle ragioni del profitto e dell’economia.
A Napoli è
al suo secondo mandato un sindaco, Luigi De Magistris, che si dichiara
rivoluzionario perché la sua opera intende applicare la Costituzione e cita il
suo passaggio preferito, l’articolo terzo: ”È compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la
libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Oggi Napoli
è un cantiere di rimozione ostacoli politici, economici, sociali.
È
naturalmente gemellato con Barcelona e con la sua amministrazione di Podemos,
che costituisce una nuova forma di sinistra.
Dichiaro che
essa esiste e si distingue nitidamente dalla destra.
Esiste e non
abita a Ninive.
Nessun commento:
Posta un commento