un'intervista a un mercenario tedesco della guerra nella ex Yugoslavia, per cercare di capire cosa l'ha spinto a fare tutto quello che ha fatto.
interessante e inquietante - franz
Ps: grazie a Fabio che mi ha prestato il libro
Nei mesi della guerra dei Balcani e delle
cosiddette operazioni di pulizia etnica mi tornavano alla mente le annotazioni
di Theodor Adorno sulla impossibile sopravvivenza della poesia dopo Auschwitz.
Non mi capacitavo non tanto della atrofia poetica del mondo dopo gli
orrori nazisti, quanto del fatto che orrori similari si replicassero ancora
sotto altro nome, al di là di uno dei mari di casa nostra, nella tiepidezza
generale. E così, in questo romanzo, ho immaginato di incontrare il mostro per
eccellenza: uno degli stupratori di quella guerra, per di più mercenari, ovvero
il male fine a se stesso, contaminato dal vizio. Al sicuro nella mia
immaginazione, potevo praticare uno dei sogni ricorrenti dell’essere umano: sfidare
il diavolo, cercare di guardarlo negli occhi. La conclusione di questo incontro
immaginario è che sempre bisogna ricordarsi che il diavolo è un angelo caduto:
doveva essere possibile una qualche forma di riscatto.
Giocai scientemente sull’equivoco, spacciando
l’intervista per autentica, o non dichiarando apertamente che fosse
immaginaria. La sfida era riportare la letteratura ad una delle sue
funzioni originarie: l'illusione. Oltre che continuare a praticare la
contaminazione fra cronaca e poesia (o almeno tentarla, vista la drammatica
premessa di Adorno), all’epoca cercavo un modo per misurare direttamente
l’efficacia della mia scrittura. Molti caddero nella trappola e fu
proprio uno dei relatori di una presentazione di questo libro,
organizzata dall’allora direttore della SEI, don Giuseppe
Costa. Dovette essere proprio il disappunto per l’inganno
scoperto in ritardo alla base della inattesa, sgradevole stroncatura che
Montesanto operò del testo, sconcertando tutta la platea e costringendomi ad un
contraddittorio nel quale la mia buona fede non ebbe bisogno di difendere se
stessa e si confermò quella gratuita scortesia.
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