scrive Marco Parma:
Potrei anche ringraziare quegli incauti che
hanno sollecitato l’attenzione dei media sulla mia modesta persona, se me lo
fossi meritato. Purtroppo, invece, la bufera mediatica che si è sollevata si
basa su notizie in parte distorte e in parte infondate. In primo luogo, non ho
mai fatto rimuovere crocefissi né dalle aule del Comprensivo Garofanin é da
quelle delle altre scuole che ho gestito e diretto nel corso di più di
vent’anni di modesta carriera, per un motivo molto semplice: non c’erano. In
secondo luogo, non ho rimandato né cancellato nessun concerto natalizio né
altre iniziative programmate dal collegio docenti e dal consiglio di istituto;
mi sono, viceversa, adoperato per sostenerle: tanto il concerto del 17 dicembre
dei ragazzi della secondaria quanto quello dei bimbi della primaria, in
programma per il 21 gennaio, oltre ai momenti di festa prenatalizia che si
svolgeranno, come di consueto, in tutte le classi. Non esistono iniziative
“cancellate” o “rinviate”.
L’unico diniego che ho opposto
riguarda la richiesta di due mamme che avrebbero voluto entrare a scuola
nell’intervallo mensa per insegnare canti religiosi ai bambini cristiani: cosa
che continuo a considerare inopportuna. Poiché da più parti si è
sostenuta la mia inadeguatezza al ruolo, mi rivolgo nel frattempo alla
Direzione dell’Ufficio Scolastico Regionale affinché valuti l’opportunità di
attribuire ad altro collega la reggenza dell’istituto. In tale prospettiva, colgo l’occasione
per ringraziare i bambini, i genitori, gli insegnanti, la segreteria e i
collaboratori per l’affetto e la stima con cui mi hanno accolto fra loro dal
settembre 2014 fino a questo difficile passaggio: sentimenti che contraccambio
di cuore, con sincera ammirazione per la passione e la tenacia che il personale
scolastico dimostra ogni giorno.
Approfondendo
le notizie, date come al solito in modo imperdonabilmente superficiale, salta
fuori che questo Marco Parma è un ottimo Preside, onesto e intelligente, che
non ha vietato nessuna festa e si è limitato a dire “no” all’idea balzana di un
paio di mamme di penetrare nella scuola in orario mensa per “insegnare canti
religiosi”.
Ora si
scopre che Parma è difeso a spada tratta persino da madri cattoliche
praticanti, abbastanza illuminate da sostenere che il luogo per intonare i
canti religiosi è la chiesa e non la scuola. (E che magari nell’orario mensa i
bambini vorrebbero mangiare, e non farsi insegnare Tu scendi dalle
stelle da due solerti sconosciute, anche perché “mensa” e “messa”, pur
essendo parole molto somiglianti, vogliono dire due cose abbastanza diverse).
E allora
perché tutta questa orrenda strumentalizzazione bigotto-politicoide, che vede
la scuola presa sciacallescamente d’assalto, i bambini inutilmente stressati e
traumatizzati, il Preside linciato e fatto a pezzi da CHIUNQUE, compresi i 5
Stelle di cui faceva parte e che hanno perso l’occasione della bella figura che
gli avrebbe fatto fare un prudente Silenzio, invece di mettersi pure loro a
latrare su “valori” e “tradizioni”? [Tradizioni fra l’altro importate dal Medio
Oriente una manciatina di secoli fa, cosa di cui nessun fanatico presepista è
in grado di cogliere l’ironia… per tacer del fatto che codeste “tradizioni”
vengono fatte risalire a uno che disprezzava le tradizioni, e voleva mettere i
figli contro i padri.]
Probabilmente
perché già si sapeva che la sua è una scuola laica senza crocifissi sui muri
(fra l’altro nemmeno “tolti” da lui: non c’erano già prima!), e quindi prima o
poi bisognava fargliela pagare…
L’imbarbarimento italiano sembra veramente senza ritorno.
L’ultima riguarda il
preside Marco Parma di Rozzano, costretto alle dimissioni con l’accusa di non
avere fatto celebrare il Natale nella sua scuola, rilanciata da TUTTA la stampa
nazionale (compreso il blog di Beppe Grillo; e neppure Renzi,
naturalmente si e` fatto scappare l’occasione di intervenire a sproposito).
Gia`, perche`
l’accusa si e` rivelata assolutamente falsa, inventata sin dall’inizio di sana
pianta: come ben sa chiunque si occupa di queste cose una qualunque festa
scolastica non puo` essere una decisione del dirigente scolastico, ma passa
attraverso gli organi rappresentativi della scuola: Collegio dei Docenti e
Consiglio di Istituto.
La festa di Natale,
del resto si svolgera` regolarmente nella scuola, e senza sussulti.
L’unica colpa del
preside e` stata quella di avere dato fastidio ai poteri locali con la sua
indipendenza: Partito Democratico e Lega si sono accordati fra loro (come
accadde con me alla fine degli anni Novanta a Brescia) per farlo cacciare; e il
Movimento Cinque Stelle locale si e` accodato.
La vicenda e` il bis esatto, su un piano locale modesto, della
defenestrazione del sindaco Marino a Roma, e purtroppo dimostra come in quel
caso l’inadeguatezza del Movimento Cinque Stelle e la sua logica da setta
chiusa, di carattere quasi religioso, capace di mobilitarsi soltanto a difesa
dei propri adepti.
Il paradosso e` che
quel preside si era presentato alle ultime elezioni comunali con una lista che
aveva avuto l’appoggio del Movimento Cinque Stelle, ma neppure questo gli e`
bastato per essere difeso dal gruppo locale del movimento dalle accuse
inventate; e il blog di Grillo è abdato acriticamenter a ruota, in cerca di
facile consenso da gogna.
. . .
Ma occorre aggiungere
ancora qualcosa nel merito della vicenda, drammatica per il livello di ignoranza
istituzionale che rivela: l’ondata di fanatismo razzista sta travolgendo ogni
difesa critica e cambiando di fatto il profilo del nostro stato.
L’Italia uscita dalla
Resistenza e` (o meglio era) un paese laico: ci vollero quasi trent’anni
perche` col nuovo Concordato craxiano del 1984 si specificasse che era da
ritenersi superato il concetto del cattolicesimo come religione di stato,
introdotto dal Concordato Fascista del 1929 ed entrato a far parte quasi della
Costituzione per il voto determinante favorevole del Partito Comunista Italiano
di Togliatti nel 1947.
Altri venti anni ci
vollero perche` al nuovo concordato seguisse nel 2006 la modifica del Codice
Penale, come ricordavo proprio pochi giorni fa ripubblicando un mio post di 10
anni fa.
E ricordiamo comunque
che il Testo Unico del 1994 delle leggi sulla scuola VIETA, all’art. 311, se
non ricordo male il numero, lo svolgimento di atti di culto durante l’orario di
lezione dentro la scuola.
Tutto questo e`
ottusamente dimenticato, se torniamo al caso del preside unanimemente attaccato
dai nostri media divulgatori di ignoranza; eppure occorre ricordare,
semplicemente, una lunga e consolidata legislazione italiana, di rango anche
costituzionale, che nella nuova Italia bigotta e renziana sembra appartenere
perfino ad altre epoche.
Non si possono
svolgere a scuola atti di culto rivolti all’insieme degli studenti, perche`
hanno un valore discriminatorio e ledono la liberta` religiosa di chi segue
altre confessioni oppure e` semplicemente ateo.
Ma proprio questo e`
lo scopo di chi si agita tanto: discriminare gli islamici, in questo momento
(in passato erano gli ebrei; e in ogni tempo i liberi pensatori che non hanno
fedi precostituite)…