mercoledì 20 settembre 2023

Israele e lo spyware che si attiva con la pubblicità on line - Remocontro

   

Sherlock utilizza la pubblicità online per attivarsi e non esiste difesa. La rivelazione del quotidiano Haaretz fa impallidire persino quella che tempo fa fece scoprire al mondo la pericolosità dello spyware israeliano Pegasus usato dai governi di mezzo mondo per tenere sotto costante controllo non solo i criminali ma anche dissidenti politici, attivisti per i diritti umani e giornalisti.

 

Rivelazioni Haaretz

«All’ombra della pandemia di coronavirus -scrive Haaretz Magazine-, quando sono stati sviluppati strumenti per tracciare la diffusione del virus tra le persone, alcune aziende israeliane hanno messo a punto tecnologie in grado di sfruttare la innocua seppur molesta pubblicità online per raccogliere dati inaccessibili dei cittadini e mettere sotto sorveglianza i loro telefoni e computer». L’allarme di Michele Giorgio sul Manifesto.

Fanta-spionaggio da Grande Fratello

A chi non è capitato di leggere su Facebook il post di un amico che ha visitato una città e di veder comparire dopo un po’ sullo schermo del telefono la pubblicità di hotel e alloggi turistici. Annunci che – noi non lo sappiamo – si fanno la guerra tra di loro per continuare a seguirci per giorni. In genere una guerra digitale limitata al settore commerciale. Ma alcune aziende israeliane hanno intuito che la pubblicità può essere una strada comoda per iniettare software spia nei telefoni e nei computer. E ora vendono questi strumenti di sorveglianza.

L’insana, pericolosa ‘Insanet’

Una di queste aziende, rivela l’inchiesta di Haaretz, è la Insanet di cui non si sapeva praticamente nulla. Sarebbe di proprietà di ex alti ufficiali e funzionari della Difesa israeliana, tra cui un ex capo del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Dani Arditi.

E lo chiamarono Sherlock

Lo spyware della Insanet, noto come Sherlock, attraverso gli annunci pubblicitari traccia e infetta senza trovare ostacoli. Peggio: grazie all’autorizzazione del ministero della Difesa è già venduto a livello globale e ne sarebbe entrato in possesso anche un regime autoritario, non reso noto, ma certamente soltanto il primo di una lunga inevitabile serie. Nel frattempo un’altra azienda israeliana, Rayzone, ha sviluppato un prodotto simile. Concorrenza spia.

Prima fu Pegasus

Pegasus è uno ‘spyware’ sviluppato dalla società informatica israeliana NSO . Scoperto nell’agosto 2016 Pegasus è in grado di leggere messaggi di testo, tracciare chiamate, raccogliere password, tracciare la posizione del telefono e raccogliere informazioni dalle app. Era stato definito «l’attacco smartphone più sofisticato della storia» ed è stata la prima volta nella storia dell’iPhone in cui è stato rilevato un attacco ‘jailbreak remoto’. La società che ha creato lo spyware, NSO, ha dichiarato di fornire «ai governi autorizzati la tecnologia che li aiuta a combattere il terrorismo e la criminalità». Autorizzata da chi? E chi sono i ‘terroristi’ giusti da spiare per poterli colpire?

Sherlock batte Pegasus

Rispetto allo spyware Pegasus, contro il quale Apple, Microsoft e Google sono riuscite a predisporre delle contromisure (così ci dicono), queste nuove tecnologie di sorveglianza sempre israeliane hanno il vantaggio di non poter essere ancora contrastate. E il peggio assoluto, è che sino ad oggi «buona parte degli esperti di sicurezza neppure era a conoscenza dell’esistenza di questa nuova minaccia», avverte Michele Giorgio.

Cosa ci spiano quei bastardoni

Sherlock e i prodotti simili permettono di monitorare i cittadini e di ottenere accesso a una quantità illimitata di informazioni: messaggi, chiamate, attività sui social, email, posizione del dispositivo, contatti e fotografie. Possono anche accendere la fotocamera e il microfono del telefono o del pc senza che l’utente se ne accorga. Ma questo lo fanno già Pegasus e altri spyware, quindi perché tanto nuovo allarme? La novità è il mezzo per introdurre il software spia: la pubblicità che ci invase via web e tv! Come?

Pubblicità ‘innocua’

Un annuncio apparentemente innocuo viene inserito in una pagina web o in un’applicazione a cui siamo collegati. Sembra normale, come qualsiasi altro. Invece contiene un codice che sfrutta le vulnerabilità del nostro dispositivo. Quando vediamo l’annuncio, senza neanche cliccare su di esso, il codice si attiva e inizia ad operare. Cerca qualsiasi debolezza per installare il software spia.

In meno di un secondo la nostra vita digitale è nelle mani di chi ci controlla. La Insanet è andata oltre tutto, spiegano gli esperti citati da Haaretz. La portata e l’impatto della tecnologia di Sherlock sono enormemente più grandi di quelli di Pegasus.

Sherlok da svelare (e colpire), intanto Pegasus…

In Israele dove è nato, stagione Natanyahu, Pegasus nelle mani della polizia politica spiava/spia anche i fedelissimi del premier, denuncia la democrazia israeliana che resiste. Tra gli hackerati, leader delle proteste, ma anche il figlio e due consiglieri dell’ex premier. Spionaggio interno, mentre fuori il governo di Tel Aviv tesseva una rete di alleanze basata sul controllo sociale, denunciava Chiara Cruciati. Le rivelazioni del sito Calcalist, una serie di personaggi coinvolti nel ‘caso 4000’, una delle inchieste per corruzione contro l’ex primo ministro Netanyahu.

‘Sicurezza’ sopra la legge

Nso bugiarda che aveva giurato che in nessun telefono israeliano era stato installato Pegasus a insaputa dello spiato. A gestire lo spionaggio un’unità speciale della polizia, Sigint.

Calcalist prosegue ricordando che, tra gli hackerati, ci sono anche i leader delle proteste anti-Netanyahu dell’anno scorso. «Che democrazia è quella che mette una cimice nella libertà di espressione?». Ma ora con ‘Sherlock’ è già il peggio dell’immaginabile.

da qui

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