In questi giorni i comitati impegnati in opposizione all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM, hanno presentato alla Presidente Todde un’importante lettera.
Un contributo che fa ben capire il perché è stata
corretta la posizione assunta nel chiedere un ulteriore approfondimento prima
di pronunciarsi sulla richiesta di VIA. Si evidenzia che la sentenza del TAR
che intima alla regione di pronunciarsi nel termine dei 60 gg. è una procedura
amministrativa dovuta. La PA deve pronunciarsi non essendo possibile il suo
silenzio. Viene, dunque, intimato un termine ma i giudici amministrativi
giustamente non entrano nel merito della decisione politica che chiaramente è a
carico della Presidente e della sua Giunta.
A nostro parere sarà difficile non tener conto degli
importanti elementi che emergono dalla lettura del documento scritto dai
comitati. Si fa notare ad esempio che “Il mancato coinvolgimento della
Soprintendenza ai Beni Paesaggistici e Ambientali in ogni atto e procedimento
riguardante l’ampliamento della fabbrica RWM, pur in presenza di vincoli
paesaggistici tali da rendere il parere della Soprintendenza necessario e
vincolante”. Queste affermazioni derivano dall’attenta lettura del D.lgs.
42/04: il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Si tratta delle norme che
tutelano la protezione, la conservazione e la promozione del patrimonio
culturale e paesaggistico. Ebbene i comitati evidenziano con dovizia di
particolari tutte le omissioni della RWM tanto da far riportare che “L’istruttoria
condotta dal Servizio VIA si è quindi conclusa senza che fossero acquisiti i
necessari pareri in merito ai vincoli paesaggistici presenti nell’area di intervento,
né da parte della Soprintendenza, che non è mai stata coinvolta, né da parte
del Servizio tutela del paesaggio della Sardegna meridionale che non si è mai
espresso in merito all’ampliamento dello stabilimento RWM nel suo complesso,
come richiesto dalle sentenze del C.d.S.”
Altro aspetto importante riportato è la
sottovalutazione da parte della RWM nel costruire gli insediamenti produttivi
nonostante la presenza del Rio Figu. In particolare si legge “Si omette
però di precisare che da tale analisi sia risultato un rischio di esondazione
molto elevato per il Rio Figu (livello Hi4), il che comporta un rischio
idraulico molto elevato in tutta l’area (livello Ri4, il massimo
possibile…..Reparti produttivi, depositi, locali tecnici, strade e piazzali realizzati
in quest’area si configurano quindi come abusi non sanabili”. Non possono
non tornare alla mente tutti i disastri idrogeologici verificatisi in Sardegna
quando si è costruito nel corso dei fiumi. Giusto per ricordare. Il ciclone
Cleopatra nel 2013 causò perdite in vite umane e ingenti danni materiali,
perché l’enorme quantità d’acqua non trovò spazio sufficiente nei canali a
causa del fatto che diversi corsi d’acqua furono tombati o ristretti. Stesso
discorso vale per l’alluvione del 2008 a Capoterra.
Ultimo aspetto che si fa notare è che nei documenti
presentati dalla RWM alcuni edifici, si dice siano adibiti ad uso magazzinaggio
quando in realtà il loro uso è ben diverso. Si legge: “L’unità esterna
collocata in comune di Musei non svolge però la funzione di magazzino esterno,
ma si tratta invece di un vero e proprio reparto produttivo nel quale si svolge
l’assemblaggio delle loitering munitions (Droni Killer) della serie Hero
prodotti su concessione della UVision Air Ltd, azienda israeliana del comparto
militare-industriale”
In questi giorni diversi esponenti politici si sono
espressi, alcuni mettendo in discussione il principio della libera impresa. In
particolare si ritiene che l’eventuale decisione negativa della Regione
limiterebbe irrevocabilmente l’iniziativa privata. L’articolo 41 della
Costituzione riconosce la libera iniziativa economica privata, tuttavia la
limita espressamente nel caso in cui rechi danno alla sicurezza, alla libertà,
alla dignità umana, alla salute o all’ambiente. Rischi alla salute e
all’ambiente che per i motivi sopra riportati sono abbastanza evidenti che
devono creare una grande preoccupazione. Ricordiamoci che parliamo di una
fabbrica che utilizza esplosivi e le conseguenze sulla popolazione non devono
essere sottovalutate.
Roberto Mirasola è il responsabile pace di Sinistra
Futura
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