…«La moneta comune sarebbe
potuta durare nel tempo - scrive Lafontaine nel post della discordia - se gli
stati coinvolti avessero seguito una politica salariale comune. Io ho creduto
che questo coordinamento fra i Paesi fosse possibile, e per tale ragione negli
anni '90 ho sostenuto l'introduzione dell'euro». I governi europei, però, non
hanno corrisposto alle sue attese: nessuno sforzo per armonizzare gli stipendi
e per ridurre le diseguaglianze fra le regioni dell'euro-zona. Ciò che è
accaduto - argomenta l'ex leader socialdemocratico - è stata invece una
concorrenza al ribasso delle retribuzioni: in Germania la moderazione salariale
ha favorito l'export e la conquista dei mercati dei Paesi dell'Europa
meridionale, contribuendo ad aumentare dannose asimmetrie nell'economia
continentale.
Nella situazione attuale, il deficit di competitività di stati come Grecia, Portogallo o Spagna può dunque essere recuperato solo in un modo: attraverso una svalutazione reale dei guadagni di operai e impiegati di quei Paesi. In altri termini: con un impoverimento di massa. A meno che, afferma Lafontaine, ciascuno stato non abbia nuovamente una propria valuta e si possa tornare alle svalutazioni monetarie. Al posto dell'euro, vi sarebbe un sistema monetario europeo come quello che esisteva fino al 31 dicembre 1998, quando nacque l'Unione economia e monetaria…
Nella situazione attuale, il deficit di competitività di stati come Grecia, Portogallo o Spagna può dunque essere recuperato solo in un modo: attraverso una svalutazione reale dei guadagni di operai e impiegati di quei Paesi. In altri termini: con un impoverimento di massa. A meno che, afferma Lafontaine, ciascuno stato non abbia nuovamente una propria valuta e si possa tornare alle svalutazioni monetarie. Al posto dell'euro, vi sarebbe un sistema monetario europeo come quello che esisteva fino al 31 dicembre 1998, quando nacque l'Unione economia e monetaria…
concordo abbastanza con l'analisi di Lafontaine.
RispondiEliminama soprattutto su due punti sono in disaccordo: sulla necessità, solo, di politiche salariali comuni e, ora, sullo "smantellamento" dell'Euro.
secondo me i passi indietro sono pericolosi, vista la fatica che si fa ad andare avanti!
ma a volte, quando davanti hai un muro spostarsi e cambiare strada può sembrare una sconfitto, poi si capirà che non c'erano altri modi per superare il muro
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