Qualche giorno fa Giorgio Israel scriveva così al ministro:
"...Il primo augurio che le si deve quindi fare è che riesca a esercitare pienamente la sua funzione di ministro, e a non farsi ridurre al ruolo di "re Travicello" dal prepotere di una burocrazia e di una dirigenza che ha sempre detto, neanche sottovoce, che "i ministri passano e noi restiamo"; e da enti cui è stato dato un ruolo smisurato e fuori controllo come l'Anvur, l'Invalsi e l'Indire.
Quando si legge, sulle pagine di questo giornale, un'intervista al Commissario dell'Invalsi in cui si fanno proposte e si indicano soluzioni per l'esame di maturità ci si chiede: a che punto siamo arrivati? Non sono il ministro e la politica, il parlamento, che dovrebbero proporre e disporre, mentre l'intendenza dovrebbe seguire ed eseguire? Qui siamo ridotti al contrario.
Non è quindi strano che, in un'opinione pubblica esasperata da un modo di governare poco trasparente, le poche istituzioni che conservino un prestigio elevato siano i carabinieri e la polizia, usi a obbedir tacendo, poiché ancora non si è dato il caso che neppure un altissimo ufficiale di quei corpi si sia presa la libertà di indicare pubblicamente al ministro dell'Interno quali scelte fare in tema di ordine pubblico..."
Aggiungo, se posso, un fatto riferito da chi era presente a un incontro al Miur, con queste parole:
"Fin da gennaio scorso la FLC ha posto al tavolo di confronto sugli organici e sulle tabelle di atipicità, la questione della incongruenza tra la nuova atipicità (A017 e A019) e le indicazioni previste dalle Linee guida in relazione all'insegnamento di "Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva". La Direzione generale dell'istruzione tecnica e professionale concordava con noi. La risposta del dirigente che rappresentava al tavolo la Direzione Generale degli ordinamenti e quella del personale scolastico è stata perentoria: ad alta voce si è assunto la responsabilità della scelta nonostante le rimostranze nostre e di una parte dell'Amministrazione."
In realtà si sta dicendo che la contabilità in un certo tipo di scuole potrà essere insegnata da chi non ha gli strumenti, in termini di studi e di abilitazione, per poterlo fare. Forse anche al Miur la contabilità e il budget sono gestite da laureati in legge e non in economia?
Mi chiedo come è possibile che, nella forma e nella sostanza, dei dirigenti tecnici vengano smentiti da chi sta sopra di loro, un dirigente generale, in una questione di dettaglio e tecnica. Cosa spinge a una posizione di questo genere, cui prodest?
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