domenica 12 gennaio 2025

conflitti d'interesse? - Mario Guerrini


Se non è un pasticcio, poco ci manca. Come fa pensare l'articolo più significativo dell'Unione Sarda di stamane. Confinato (taglio basso a pié di pagina) a pag 7. Che apre lo scrigno da cui è uscita la perla della richiesta di decadenza della Governatrice della Sardegna, Alessandra Todde. Si scopre che il collegio di garanzia elettorale della Corte d'Appello di Cagliari non ha viaggiato compatto verso il provvedimento che può cancellare la volontà popolare espressa dal voto del 25 febbraio 2024. Quando si è trattato di decidere sulle sanzioni con la decadenza, il collegio si è spaccato in due: 3 componenti (un magistrato del tribunale dei minori, un commercialista e un docente universitario) hanno votato per far cadere la Todde, 3 (due magistrati di Corte d'Appello e una commercialista) hanno votato contro le clamorose sanzioni. Che hanno sollevato un caso senza precedenti. 3 a 3, quindi. A decidere è stato il voto della presidente della Corte d'Appello, Gemma Cucca: 4 a 3. Quindi non unanimità, non pareri uniformi su un provvedimento così devastante. Ma una linea di contrasto preminente. Marco Travaglio, in un pezzo su questa vicenda dal titolo "Pasticcio di Sardi", aveva scritto un paio di giorni fa che la sorella di un oppositore della Todde e il padre di un avversario politico della Governatrice, forse avrebbero dovuti esimersi dal votare. Gemma Cucca (sorella dell'ex senatore Giuseppe e amico di Christian Solinas) e il commercialista Tullio Conti (genitore di Filippo, candidato con FI il 25 febbraio 2024) hanno invece espresso il loro consenso per la decadenza di Alessandra Todde. Determinando la sconvolgente ordinanza che chiede di esautorare la Governatrice. Annullando la volontà popolare espressa con le elezioni. Poiché si tornerebbe alle urne. Un caso giuridico e politico nazionale. Buona domenica.

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