Tutti ‘distratti. L’ambasciatrice Elisabetta Belloni annuncia di aver dato le dimissioni da direttrice del DIS, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, cioè il coordinamento amministrativo burocratico dei due servizi segreti operativi, Aise (sicurezza esterna) e Aisi (sicurezza interna). Di ‘simil spionaggio’, il Dis aveva soltanto la ’Cybersecurity’. Lo stesso giorno, scopriamo che il governo intenderebbe affidare la sicurezza delle comunicazioni strategiche italiane alla ‘Starlink’ dell’amico Elon Musk. Notizie separate così difficili da collegare tra loro?
Noi
maliziosi tra anime candide
L’ambasciatrice Elisabetta Belloni ha annunciato di aver dato le
dimissioni da direttrice del DIS, il terzo ramo -coordinamento- dei due dei
Servizi segreti operativi (Aise, Aisi). Per i distratti, parliamo dell’ex
Cesis, a tentare di coordinare gli ex Sismi e Sisde. Più burocrati che spie,
salvo in parte il nuovo settore della ‘Cyber sicurezza’ oggi più che mai
centrale. Belloni ha detto che lascerà il suo posto il 15 gennaio. Ieri qualche
anticipazione che ha costretto la quasi spia ad uscire allo scoperto. Il
suo mandato sarebbe scaduto a maggio di quest’anno, dopo una proroga di un anno
decisa l’anno scorso.
Lei anticipa
l’uscita senza spiegare
Belloni non
ha motivato la decisione, ma ha detto di averla presa da tempo. Repubblica
aveva scritto che alla base ci sarebbe un rapporto difficile con il
sottosegretario alla presidenza del Consiglio che ha la delega ai servizi
segreti, Alfredo Mantovano. Ovviamente nessuna conferma dalle parti. Belloni ha
anche detto di non avere in previsione altri incarichi, probabilmente in
riferimento a un’ipotesi diffusa da Repubblica, secondo cui avrebbe ricevuto la
proposta di un ruolo tecnico nella Commissione europea.
Ambasciatrice
di successo
Elisabetta
Belloni era a capo del DIS servizi segreti da maggio 2021. Ambasciatrice di
lunghissimo corso e di grande esperienza, ha lavorato al ministero degli Esteri
con vari governi sia di centrodestra che di centrosinistra, e gode di stima
trasversale: anche per questo era stata candidata ufficialmente alla presidenza
della Repubblica nel 2022, prima della rielezione di Sergio Mattarella. Nel
2024 era stata nominata anche “sherpa” per il G7 e il G20, cioè responsabile
della preparazione degli incontri tra presidente del Consiglio e altri capi di
stato e di governo, in un anno importante con l’Italia alla presidenza di turno
del G7. Incarico scaduto alla fine del 2024.
Troppa
‘pluralità d’accrediti’ o ‘altro’?
Belloni
collaborò con il sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione nel governo
Berlusconi II (tra il 2001 e il 2006) e poi fu capo di gabinetto di Paolo
Gentiloni quando era ministro degli Esteri nel governo Renzi (tra il 2014 e il
2016). Soprattutto, tra il 2016 e il 2021 fu ‘segretaria generale del ministero
degli Esteri’, cioè il ruolo diplomatico più importante dell’ordinamento
italiano, immediatamente sotto al ministro stesso. Ha avuto questo ruolo con
Gentiloni, poi con Enzo Moavero Milanesi e poi con Luigi Di Maio. Ora un molto
sospettabile addio.
Seconda
notizia nella manfrina Trump-Meloni
Quasi a
margine di tanto chiachericcio su quanto è apprezzata la destra di governo
italiano nell’America trumpiana, paragrafo ai margini: «Così il governo di
Giorgia Meloni intende affidare le comunicazioni sicure a SpaceX di Elon Musk».
Chiamala pure in un altro modo, ma ecco la vera ‘Cybersecurity’, il super
controllo satellitare che per proteggere deve essere il primo a sapere quali
segreti deve difendere per primi. Tutto questo dopo l’incontro tra la premier
Giorgia Meloni e il presidente designato degli USA Donald Trump.
Dubbi e
accenni di sospetto
Primi dubbi
dalle opposizioni. «Pezzi della nostra sicurezza in mano a un pazzo straniero
sempre più fuori controllo». Peggio. Secondo Bloomberg, l’ultimo incontro tra
la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il presidente eletto americano,
Donald Trump, non avrebbe avuto come ragion d’essere il tema dell’arresto della
giornalista italiana Cecilia Sala, al centro di una contesa internazionale
arrivata a lambire anche gli USA per via di un ingegnere iraniano arrestato nel
nostro Paese che l’Iran vorrebbe scambiare con la nostra connazionale ma che
Washington vorrebbe invece processare.
Sicurezza ed
affari fra amiconi
Bloomberg
precisa: rendez-vous tra Trump e Meloni per accelerare l’affaire Space X di
Elon Musk: un contratto di 5 anni per servizi di telecomunicazione del valore
di 1,5 miliardi di euro. Il progetto prevede un sistema criptato di massimo
livello per le reti telefoniche e i servizi internet del governo, le
comunicazioni militari e i servizi satellitari per le emergenze. Dietro
l’incontro lo zampino di Andrea Stroppa, il referente italiano di Elon Musk,
che poco prima dell’incontro su X aveva pubblicato con Grok, l’Artificial
Intelligence dell’oligarca, l’immagine che vedete in copertina, con l’inquilina
di Palazzo Chigi e il CEO di Tesla antichi romani accanto a The Donald nei
panni di imperatore.
Genio o
mostro, rischio Sicurezza nazionale
Giorgia
Meloni ed Elon Musk, amicizia pericolosa. Ma lei insiste, e sul Corriere
benevolo azzarda: «è un genio dipinto come un mostro». Rovesciando i fattori,
voler affidare per via diretta e senza bandi un settore strategico e delicato
come quello delle telecomunicazioni per le nostre forze armate a una delle
aziende dell’uomo più ricco del mondo, il prodotto non cambia. L’accordo,
spiega la stessa Bloomberg, sarebbe stato contrastato anche dal mondo alto
dell’intelligence italiana, non più vincolato da carriere, mentre gerarchie e
Difesa, accondiscendono tacendo.
Una donna
decisa e rigorosa
L’idea di associare le dimissioni di Elisabetta Belloni all’avventuroso azzardo di affidare la tutela delle comunicazioni strategiche italiane ad uno straniero della credibilità morale di un Elon Musk, genio o mostro che sia, è una follia dietrologica di Remocontro? Se è così, chiediamo scusa (ma è meglio un sospetto in più di una sorpresa che ti prenda alle spalle). Se non è così, non dico le scuse altrui, ma almeno una marea costante di letture intelligenti ad un informare critico e attento.
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